Casa di proprietà, prevale il trilocale

La casa di proprietà è un punto fermo nella vita delle famiglie italiane e la conferma viene da un’analisi delle compravendite realizzate attraverso le agenzie di uno dei gruppi immobiliari più strutturati d’Italia, Tecnocasa.

La ricerca è stata effettuata sul territorio nazionale nel primo semestre del 2015 e ha rilevato che il 52,3% degli scambi per l’acquisto di una casa di proprietà sono stati effettuati da persone coniugate. Un dato sostanzialmente invariato rispetto al primo semestre 2014, quando la percentuale di compravendite da parte di coniugi si attestava sul 52,5%.

Nella prima parte del 2015 il trilocale è stata la tipologia più acquistata dai coniugi con il 33% delle preferenze. Al secondo posto ci sono i quattro locali (20,1% degli acquisti) e a seguire ville, villette, case e tutte le tipologie indipendenti e semi-indipendenti, che nel complesso raggiungono il 19,7% delle compravendite.

Tra le compravendite della casa di proprietà prevale l’acquisto dell’abitazione principale (68,4%), seguito dalla casa a uso investimento (21,4%) e poi dalla casa vacanza (10,2%). Rispetto al primo semestre del 2014 si registra un lieve aumento della percentuale di acquisti di casa vacanza, che un anno fa si attestava all’8,3%.

Nel 53,2% dei casi, i coniugi hanno acquistato la casa di proprietà grazie all’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 46,8% delle transazioni è avvenuto in contanti. Percentuali molto simili a quelle di un anno fa, quando gli acquisti con mutuo erano il 52,7% del totale e quelli senza mutuo erano il 47,3%.

Casa di proprietà, quanto mi costi?

L’acquisto della casa di proprietà è una delle spese maggiori che le famiglie italiane devono sostenere. Sì, ma quanto maggiore? Quante annualità di stipendio servono in media a una famiglia italiana per acquistare una casa di proprietà?

Il calcolo ha provato a farlo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha raccolto i dati relativi al prezzo al metro quadro di un medio usato, presi dalle agenzie affiliate delle grandi città e riferiti a dicembre 2014. Poi, ha estrapolato dalla banca dati Istat i dati sulle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendente a tempo pieno (al netto dei dirigenti) per attività economica e contratto. Infine, ha ipotizzato che il reddito fosse destinato interamente all’acquisto della casa di proprietà, considerata in media di 85 mq.

Ebbene, il risultato è che a livello nazionale sono necessarie 6,6 annualità per comprare una casa di proprietà, in calo rispetto al 2013 quando ne servivano 7,1. A livello locale non ci sono state variazioni rilevanti a parte Napoli, Genova e Milano: la città partenopea vede un calo di 1,2 annualità (da 8,6 a 7,4), nel capoluogo ligure servono 0,9 annualità in meno (che ora sono 4,5), mentre sotto la Madonnina servono in media 9 annualità per acquistare una casa di proprietà, in calo di 0,7 rispetto al 2013.

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha poi rilevato a livello nazionale la differenza a distanza di dieci anni, che si è dimostrata più consistente: dalle 9,3 annualità nel 2004, si è passati alle 6,6 del 2014. La città in cui la variazione è stata più consistente è Milano: ora sono necessarie 9 annualità per acquistare la casa di proprietà, 4,2 in meno rispetto alle 13,2 di dieci anni fa. Anche i due capoluoghi appenninici fanno segnare variazioni interessanti: nel 2004 fa.

Invece nel 2004 servivano 10,3 annualità a Bologna e 12,3 a Firenze, mentre ora in entrambe le città ne bastano 3,8 in meno. Con un calo di 2,8 annualità, Bari e Genova hanno evidenziato un andamento in linea con il dato nazionale, mentre Palermo è la città che ha fatto registrare il calo più lieve: -1,3 annualità necessarie per comprare una casa di proprietà.