Casa green e con giardino, ecco cosa vogliono gli italiani

Quale tipologia di casa cercano gli italiani? Sebbene i tassi di interesse sono in aumento, gli italiani ancora cercano casa, ma sono cambiate le priorità. A dare indicazioni sono i dati Nomisma, che ogni anno conduce un’indagine volta a scoprire quali sono le caratteristiche delle abitazioni cercate dagli italiani. Ecco i risultati.

Priorità: acquistare una casa green

La prima notizia che appare in evidenza è che gli italiani vogliono acquistare una casa green. Non sono ben consapevoli di quali siano le classi energetiche, ma prestano attenzione agli infissi, all’isolamento termico, all’efficienza degli impianti. Più che da una coscienza green sono guidati dall’esigenza di risparmiare, viste le impennate dei prezzi energetici dell’anno scorso, inoltre sono guidati anche dall’esigenza di avere un immobile da non ristrutturare a breve per adeguarlo alla direttiva case green. Questa esigenza è connessa con quella al quito posto della classifica: acquistare un’abitazione nuova o recentemente ristrutturata.

Un’altra esigenza avvertita è quella di avere i doppi servizi, per una famiglia è facile capire perché vi sia questa esigenza. Al terzo posto delle priorità vi è il giardino a uso esclusivo. Questa esigenza è nata soprattutto nel periodo di emergenza Covid quando si è capito quanto fosse importante avere degli spazi esterni per evitare di impazzire in appartamento. Al 9° posto della classifica c’è invece l’esigenza avvertita dall’11% degli intervistati di avere un ampio balcone, si tratta di un’alternativa rispetto al giardino ad uso esclusivo. Deve però essere sottolineato che rispetto al 2022 l’esigenza di avere un giardino è stata indicata come meno prioritaria, perde infatti 6 punti percentuali.

Collegamenti e servizi

Gli italiani al quarto posto mettono l’esigenza di avere ambienti luminosi, mentre al sesto la fruibilità di servizi di trasporto pubblico. Segue la vicinanza a scuole, ospedali e altri servizi pubblici.

Al decimo posto c’è la ricerca di una casa antisismica, segue la presenza di collegamento internet con fibra, in questo caso molto probabilmente oltre a tenere in considerazione il tempo libero, si tiene in conto anche la possibilità di lavorare in smart working senza problemi di connessione.

Dal sondaggio emerge ache che gli italiani vogliono acquistare casa per viverci, solo il 4,9% degli intervistati dichiara di voler acquistare casa come forma di investimento per avere una rendita, un dato molto basso rispetto al passato.

Non meraviglia infine che calano le compravendite di immobili rispetto al passato, i tassi di interesse in salita purtroppo bloccano il settore.

Casa green, come conoscere la classe energetica del proprio immobile

Casa green è quello su cui sta puntando l’Unione Europea. Ma come si fa a conoscere la classe energetica di un immobile, certo non è così immediato.

Casa green, la normativa europea

La nuova normativa europea sulla casa green sta creando non poche perplessità, non solo per i proprietari di casa, ma anche per gli operatori del settore. C’è il rischio di ripercussioni sul mercato immobiliare. Tuttavia il testo prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028. Mentre quelli esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il primo gennaio 2030 e la D entro il 2033. E’ chiaro che quindi molti proprietari immobiliari dovranno apportare delle modifiche o fare dei lavori di ristrutturazione all’interno delle loro proprietà. E lo dovranno fare sostenendo dei costi.

Non solo se le case non rispettano questi parametri, c’è il rischio che non possano essere né compravendute né affittate. Anche se non di capisce cosa dovrebbe accadere per i contratti di locazione già in essere, su case che non hanno i parametri richiesti dal Parlamento europeo. Eppure l’Italia si è opposta, ma il primo passo ha ottenuto l’ approvazione e si va verso questa strada.

Casa green come scoprire la classe energetica di un immobile

Mancano 7 anni all’applicazione delle nuove direttive sugli immobili. Ma giustamente alcuni proprietari si chiedono come fare a conoscere la classe energetica del proprio immobile. Il Signor D ha una comune problematica: “Ho comprato un immobile tanti anni fa e vivo qui con la mia famiglia da circa 40 anni. Io e mia moglie abbiamo sempre tenuto la casa in ordine, ma non abbiamo mai fatto grandi lavori di ristrutturazione. Ho appreso dalla tv della nuove regole sulla casa green. Ma come faccio a sapere la classe energetica del mio appartamento? Ed inoltre come faccio a sapere i lavori che devo fare per portarla alla classe D o E entro il 2033?”

Per quanto riguarda la prima domanda, è possibile conoscere la classe energetica del proprio immobile attraverso il certificato Ape, acronimo di Attestato di prestazione energetica. L’A.p.e. è una certificazione che prima del decreto 63/2013 veniva chiamato ACE. E’ un documento che descrive le caratteristiche energetiche di un immobile. A redigerlo è un tecnico abilitato, dopo aver effettuato un sopralluogo sull’immobile. La validità di un Ape è di 10 anni a meno che non siano state apportate modifiche o non ci siano stati passaggi di proprietà. Infatti si allega una copia sia in sede di rogito notarile che di firma di un contratto di locazione.

Quali lavori di ristrutturazione occorre fare?

Rispondendo alla seconda domanda, quali lavoro occorrono fare per aumentare la classe energetica, si ricorda che l’Ape è sempre stata richiesta per l’accesso al superbonus, per la verifica delle due classi di merito. Quindi è lo stesso tecnico abilitato, che può consigliare i lavori da fare per l’aumento della classe energetica, fino alla soglia desiderata. Anzi proprio nella parte finale della certificazione il tecnico li indica, poi spetta la proprietario decidere se mettere in pratica o meno le raccomandazioni.

Casa green quanto costano le ristrutturazioni negli immobili?

Casa green è la nuova normativa su cui punta l’Europa per il miglioramento energetico degli edifici, ma quanto costerebbero in media le ristrutturazioni?

Casa green, la nuova normativa europea

La direttiva europea prevede un miglioramento energetico di tutti gli edifici. Entro il 2030 infatti la classe energetica di tutti gli immobili deve essere D. Lettera assegnata a seguito del calcolo dell’attestato di prestazione energetica, redatta da un tecnico abilitato. Anche il Governo italiano spinge verso linea, tanto che è previsto uno sconto per coloro che acquistano nuovi immobili costruiti in classe A e B.

Il bonus acquisto casa green dovrebbe essere del 50% dell’importo sula valore aggiunto da portare in detrazione ai fini Irpef in 10 anni. Si ricorda che gli immobili in classe A sono quelli che hanno anche gli impianti fotovoltaici e sono dotati di cappotto termino e utilizzano fonti energetiche rinnovabili o dotati di pannelli isolanti.

Casa green, i costi di ristrutturazione

La maggior parte degli immobili in Italia appartengono alla classe energetica G. Questo vuol dire che per arrivare alla D, hanno necessariamente bisogno di lavori di ristrutturazione. Oggi il costo medio potrebbe essere intorno a 40-50 mila euro per appartamento. Ad affermarlo è l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, analizzando quale potrebbe essere la spesa che ogni proprietario potrebbe sostenere.

Secondo l‘Oice la spesa per un edificio costruito negli anni 80, con una grandezza di circa 100 mq comporta una spesa minima intorno ai 40 mila euro. Fabio Tonelli coordinatore del gruppo di lavoro sul superbonus ha sottolineato che: “Elaborando semplicemente alcuni dei dati acquisiti con gli attuali incentivi, un edificio tipo costruito negli Anni ’80 e ubicato a circa 400 metri sul livello del mare, nell’ipotesi di 5 piani fuori terra, con appartamenti della superficie media di circa 105 mq, il passaggio da una attuale classe G alla classe D porta ad un costo minimo medio di circa 40.000 euro ad appartamento con intervento sull’involucro esterno (pareti, copertura e solaio sottostante al primo piano riscaldato). Con un intervento più organico (infissi, caldaie e impianto fotovoltaico condominiale) se ne dovrebbero aggiungere altri 20.000 circa per appartamento”.

Le ripercussioni sulle famiglie

I costi per le ristrutturazioni dovrebbero essere a carico delle famiglie. In una situazione già precaria, tutti dovrebbe mettere mani ai propri immobili ed elevare la classe energetica. Se da una parte questo potrebbe favorire l’aumento di lavoro per chi si occupa di ristrutturazione degli immobili, dall’altro ci sono le famiglie che dovrebbero provvedere poi al pagamento di questi interventi. Ma chi ha difficoltà economiche certo avrà davanti un bel problema.

Senza considerare l’incredibile patrimonio artistico di cui gode l’Italia. Il nostro Paese ha un complesso artistico che pochi altre Nazioni si sognano e chi dovrebbe pagare per tutto ciò? Sempre che si possa fare, anche perché non è detto che tutti gli immobili possono avere delle ristrutturazioni tali da ottenere la classe energetica D.