Esito positivo per il tavolo tecnico delle associazioni forensi

Con la presenza di tutte le associazioni forensi, come Aiga, Anf, Camere civili, Camere penali, della Cassa forense e dell’Oua, Organismo unitario dell’Avvocatura, si è tenuto, presso il Ministero della Giustizia, il tavolo tecnico che dovrebbe portare alla riforma dell’avvocatura.

Il presidente dell’Oua, Maurizio De Tilla, si è detto soddisfatto dell’incontro, soprattutto per quanto riguarda i progressi compiuti in materia di riforma, che dovrebbero scaturire in un decreto o in un emendamento al disegno di legge, ora in esame alla Camera.

Si tratta, secondo De Tilla, di importanti novità, che dimostrano “la volontà politica del ministro Severino di andare avanti e che raccolgono la richiesta unanime dell’avvocatura sulla necessità di mettere un punto finale sulla crescita esponenziale di avvocati nel nostro Paese: già oltre 230mila“.

Anche il Ministero dell’Università è stato coinvolto in questa “tavola rotonda”, per capire se ci sono i presupposti per una modifica del corso di laurea, dopo la proposta unitaria, da parte dell’avvocatura, del numero programmato all’università. Provvedimento che, secondo il presidente Oua, rappresenterebbe “un provvedimento epocale per il futuro della professione di avvocato“.

Vera MORETTI

Alberto Bagnoli difende il patrimonio della Cassa forense

Si è appena svolto a Roma il X congresso della Previdenza forense, al quale è intervenuta, tra gli altri, Elsa Fornero, ministro del Lavoro.

Tra le tematiche “calde”, ha tenuto banco la crisi economica e le conseguenze negative che essa ha portato alla categoria e alla cassa professionale. Questo perché sono aumentati i problemi di carattere organizzativo e processuale, che non sembrano vicini ad una soluzione.

Sono stati analizzati anche la situazione politica attuale e gli interventi legislativi sulla professione forense e gli enti privati. A questo proposito, infatti, il governo ha deciso di apportare modifiche al sistema pensionistico, con la richiesta, rivolta alle casse private, di garantire una sostenibilità finanziaria a 50 anni allo scopo di mettere lo Stato al riparo da eventuali ripianamenti di futuri disavanzi.

Ma, utilizzando le parole di Alberto Bagnoli, presidente della Cassa forense: “le casse non si sono sottratte ai loro obblighi e varando una serie di modifiche regolamentari hanno superato il test della sostenibilità, un risultato che il ministro del Lavoro ha riconosciuto nell’ultimo incontro organizzato con i vertici delle casse. Eppure, sembra che al governo ancora non basti”.

Il problema del sistema pensionistico della cassa forense riguarda il numero degli iscritti, che ad oggi sono 162.820, con 25.397 che beneficiano della pensione, e che, pensando all’invecchiamento della categoria e all’ingresso nella categoria delle nuove generazioni, è destinato a salire.

La questione più annosa è dunque riuscire a garantire una pensione a tutti gli iscritti, ma, stando alle parole di Bagnoli, appare sempre più utopico.

Ora, in virtù della spending review, si chiede alle casse private un taglio alle spese intermedie del 5% nel 2012, i cui proventi finiranno dritti nelle tasche dell’Erario. Un’assurdità frutto di una norma che insiste in un errore evidente: quello di includere le casse private nell’elenco Istat delle pubbliche amministrazioni. Ma noi non ci arrendiamo e aspettiamo fiduciosi il pronunciamento del Consiglio di Stato in merito alla legittimità di questa classificazione, atteso per fine ottobre. Nel frattempo continueremo a fare quello che meglio sappiamo fare. Tutelare il futuro dei nostri associati“.

Vera MORETTI

Cassa forense apre al dialogo con Fornero e Severino

Alberto Bagnoli, presidente della Cassa forense, ha commentato l‘invito che il ministro del Lavoro ha rivolto agli enti previdenziali privati per discutere di previdenza in vista del prossimo 30 settembre 2012, termine per la presentazione al governo dei nuovi bilanci tecnici a 50 anni. “Apprezzo l’iniziativa presa dal ministro Fornero, e spero sia solo il primo passo di un cammino condiviso per affrontare le problematiche previdenziali dei professionisti”.

La stessa soddisfazione è stata espressa dal presidente della Cassa forense per le parole pronunciate dal ministro della Giustizia, Paola Severino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario forense, quando ha manifestato la volontà di aprire un tavolo di consultazione con l’Avvocatura per affrontare le criticità della giustizia. “Vogliamo essere presenti ai tavoli di confronto per dare il nostro fattivo contributo affinchè le problematiche dell’Avvocatura e della sua previdenza siano affrontate parallelamente a quelle della giustizia: è solo attraverso il dialogo costruttivo -conclude Bagnoli- che si può sperare di trovare la soluzione migliore per tutelare presente e futuro dei professionisti”.