A Treviso tentato stupro in discoteca

 

La notte di San Silvestro ha rischiato di trasformarsi nel peggiore degli incubi per una ragazza della provincia di Treviso. Un gruppo di amiche decide di trascorrere la notte di Capodanno nella discoteca Baita al Lago di Castelfranco Veneto: si brinda al 2013, l’alcool scorre a fiumi e la musica è alta, quando la ragazza decide di andare in bagno.

Qui viene raggiunta da un ventenne di origini marocchine che strattona con forza la ragazza e la conduce all’interno del bagno degli uomini, dove tenta di violentarla. La giovane, anche se immobilizzata e sotto choc, trova la forza di urlare richiamando l’attenzione di alcuni ospiti del locale che chiamano immediatamente la vigilanza interna alla discoteca e sventano lo stupro.

Il marocchino viene poi stato arrestato dai carabinieri di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, per violenza sessuale e trasportato nel carcere di Santa Bona di Treviso.

In aumento le morti per folgorazione

L’ultima, in ordine di tempo, è la morte di Angelo Paolozzi, operaio 37enne di Scorzé deceduto il 24 agosto scorso a Castelfranco Veneto.
Stava lavorando ad una centralina elettrica quando è rimasto folgorato.

Questo tragico episodio ha aperto una discussione che riguarda il numero, sempre in aumento, dei morti per folgorazione, tanto che ben otto morti su cento, nel Nordest, sono dovuti a questa causa. Ma anche a livello nazionale le cifre si allargano a macchia d’olio, con una percentuale del 5,5% contro il 4,2% del 2011.

Mauro Rossato, presidente di Vega Engineering di Mestre, ha lanciato un appello affinché si combatta con maggior determinazione quella che sta diventando una vera e propria piaga.
Occorre approfondire le tematiche che riguardano la valutazione del rischio elettrico, ma anche la sua gestione, senza dimenticare i controlli, che dovrebbero essere sempre più serrati e scrupolosi. Senza dimenticare le sanzioni, salate, per i comportamenti illegali.

Rossatto, ha dichiarato a proposito: “Sarebbe sufficiente osservare e applicare rigorosamente le norme esistenti, che purtroppo ancor oggi sono sconosciute a molti addetti ai lavori. Non molti sanno che ciascun impianto elettrico aziendale dovrebbe essere affidato alla responsabilità di una persona, denominata Responsabile dell’Impianto e i lavori stessi affidati ad un Preposto ai lavori elettrici, qualifiche che vanno attribuite a personale appositamente formato“.

Vera MORETTI