Immobili fantasma, ecco le rendite presunte

Pubblicate, presso i Comuni, le rendite presunte di tutti gli immobili cosiddetti “fantasma, che non sono stati dichiarati spontaneamente al catasto dai soggetti interessati. Gli elenchi sono disponibili da oggi fino al prossimo 2 luglio. Lo rende noto un comunicato stampa di oggi, dell’Agenzia del Territorio.

Le rendite presunte, attribuite in via transitoria, potranno essere consultate anche presso gli Uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio e sull’apposita pagina del sito.
Sarà possibile, con la presentazione di un’istanza in carta semplice, chiedere il riesame dell’avviso di accertamento, in sede di autotutela, in caso di:

– errata intestazione della particella di catasto terreni su cui è stato costruito l’immobile
– non accatastabilità del fabbricato
– presentazione della dichiarazione “Docfa” (Documenti catasto fabbricato), per l’accatastamento del fabbricato, prima della data di registrazione in atti della rendita presunta.

Tale richiesta non sospende i termini del ricorso dinanzi alla Ctp competente, che decorrono dopo che sono trascorsi 60 giorni dalla data di pubblicazione del comunicato nella G.U. del 3 maggio 2012.

L’Agenzia del Territorio, infine, evidenzia che i titolari dei diritti reali sugli immobili pubblicati, sono tenuti a presentare le dichiarazioni di aggiornamento catastale entro 120 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta del comunicato, per evitare di incorrere nelle ulteriori sanzioni, quadruplicate, previste per la mancata presentazione (articolo 2, Dlgs 23/2011).

Fonte: Fiscooggi.it

Arriva il nuovo catasto urbano

In arrivo il nuovo catasto. Una riforma alla quale il governo vuole mettere mano al più presto e che porterà diverse novità: passaggio dall’attuale sistema per categorie e classi a un sistema basato sulla localizzazione e sulle caratteristiche edilizie, sostituzione del criterio del numero di vani con quello dei metri quadrati, adeguamento dei valori catastali degli immobili a quelli di mercato. La revisione del catasto sarà dunque la base su cui applicare tutte le imposte sugli immobili.

Ma perché il sistema catastale è inadeguato? Fondamentalmente perché la suddivisione in categorie e classi è ferma al periodo storico un cui è stato ideato il catasto urbano, con classi delineate dal suo impianto normativo originario. Gli unici aggiornamenti sono stati effettuati solo sulla base di comunicazioni dei soggetti interessati, in occasione di attività di ristrutturazioni e variazioni edilizie.

Cinque sono i criteri ispiratori del nuovo catasto:

– superamento del sistema per categorie e classi in relazione agli immobili ordinari, attraverso un sistema di funzioni statistiche che correleranno il valore del bene o il reddito dello stesso alla sua localizzazione e alle sue caratteristiche edilizie;
– superamento, per abitazioni e uffici, del vano come unità di misura della consistenza a fini fiscali, sostituendolo con la superficie;
– costituzione di un sistema catastale che contempli assieme alla rendita, il valore patrimoniale del bene;
– riqualificazione dei metodi di stima diretta per gli immobili speciali;
– rideterminazione della classificazione dei beni immobiliari.