Bocca: “I buoni dati del turismo segnale di ripresa economica”

Benedette vacanze! Archiviate le (brevi) festività pasquali, per la gioia degli italiani incombono dietro l’angolo i “ponti” del 25 aprile e del 1° maggio. Se per lo scorso fine settimana sono stati 8,6 milioni gli italiani che si sono messi in moto per trascorrere le festività lontane da case, per i prossimi weekend lunghi saranno in totale 10,5 milioni i connazionali che si sposteranno nella speranza di trascorrere serenamente i pochi giorni di vacanza.

La permanenza media per chi si muoverà nel fine settimana del 25 aprile si attesterà sulle 3,6 notti con una spesa media pari a 344 Euro (293 Euro per chi rimarrà in Italia e 476 Euro per chi andrà all’estero), che genererà un giro d’affari di circa 1,7 miliardi di Euro. La struttura ricettiva preferita sarà per il 29% la casa di parenti o amici seguita dall’albergo (22,5%), dalla casa di proprietà (15%), dall’appartamento in affitto (8%), dai B/B (5,5%) e dai villaggi turistici (5%).

La permanenza media, invece, per i vacanzieri del 1 maggio si attesterà sulle 2,7 notti con una spesa media pari a 289 Euro (237 Euro per chi rimarrà in Italia e 415 Euro per chi andrà all’estero), che genererà un giro d’affari di circa 1,6 miliardi di Euro e la struttura ricettiva preferita sarà per il 33% la casa di parenti o amici seguita dall’albergo (27%), dalla casa di proprietà (15%), dai B/B (5,7%) e dagli agriturismi e campeggi (4%).

“Sono segnali incoraggianti quelli che si registrano per le previsioni turistiche degli italiani in occasione dei ‘ponti’ del 25 aprile e del 1° maggio, quasi a confermare un recupero della fiducia delle famiglie e la speranza che la grande crisi cominci ad allontanarsi”. È il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di una capillare indagine previsionale sui consumi turistici degli italiani. “La favorevole coincidenza temporale -prosegue il presidente – che quest’anno raccoglie in poco più di due settimane ben tre momenti di pausa dal lavoro e dagli obblighi scolastici, sembra spingere quasi 1 italiano su 4 a recarsi in qualche località di villeggiatura, generando un interessante risultato e scegliendo nel 75% dei casi il Bel Paese e nel restante 25% una meta estera”.

“Numeri che non si registravano da tempo – ha evidenziato Bocca-  e che se affiancati al buon andamento degli arrivi in Italia anche di clientela straniera per il medesimo periodo, confermano per l’ennesima volta quante potenzialità economiche ed occupazionali il settore possa determinare”.

Jacopo MARCHESANO

La vacanza si paga in contanti

Il periodo estivo permette di capire, tra le altre cose, le abitudini degli italiani in fatto di pagamenti, anche quando si trovano in vacanza.

Un’indagine condotta dal Centro Studi Federalberghi sui mezzi di pagamento dei servizi turistico-alberghieri utilizzati dalla clientela nazionale e straniera, ha reso noto che il 22,19% preferisce pagare in contanti, nonostante il limite sia stato ridotto a 999 Euro per transazione per i cittadini residenti ed i comunitari, stabilendo invece in 15 mila Euro il limite per i cittadini extracomunitari.

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha commentato così questi dati: “Questo risultato conferma come le abitudini non si cambino con delle leggi che a volte appaiono in contrasto con il buon senso, leggi che riteniamo invece debbano essere modificate estendendo il limite di pagamento in contanti per aiutare il settore in affanno”.

Il mezzo di pagamento più usato, comunque, risulta essere la carta di credito, preferita dal 42,56%, mentre il Bancomat viene scelto dal 17,63% dei clienti. Segue poi il bonifico bancario con l’11,01%, l’assegno col 6,11% e il bollettino postale con lo 0,49%.

Si rimane alle vecchie abitudini anche quando bisogna prenotare la propria vacanza: gli accordi con hotel e altre strutture turistiche si fanno al telefono nel 25,63% dei casi, anche se le e-mail sono sempre più diffuse, arrivano al 24,67%. Solo il 18,27% dei turisti prenota attraverso il sito dell’hotel.

Continua la disamina di Bocca: “La richiesta degli albergatori italiani è che i turisti provenienti da altri paesi europei e gli stessi italiani possano beneficiare delle medesime facoltà di spesa in contanti previste per i cittadini extraeuropei (15.000 Euro) e che si proceda nel contempo ad una riduzione delle commissioni che le carte di credito richiedono agli esercenti“.

Nel dettaglio dei mezzi di pagamento, nella fascia degli alberghi ad 1 e 2 stelle il contante pesa per il 30%, nei 3 stelle per il 21% e per i 4 e 5 stelle per il 15%.
Stessa tendenza si registra per le transazioni concluse pur se prenotate con carta di credito a garanzia, con i pagamenti in contanti pari al 20% per gli alberghi ad 1 e 2 stelle, al 15% per i 3 stelle ed al 12% per i 4 e 5 stelle.

Vera MORETTI