A Roma l’edizione 2014 della Capitale Automobile Service

L’edizione 2014 della Capitale Automobile Service, svoltasi lo scorso 7 febbraio a Roma, ha registrato grande successo, non solo per la suggestiva cornice di Palazzo Rospigliosi, che ospitava l‘evento, ma anche per la partecipazione dei più prestigiosi addetti ai lavori.

L’appuntamento è stato organizzato, anche per quest’anno, dal Centro Studi Fleet&Mobility ed ideato dal suo direttore, ovvero Pierluigi del Viscovo, e, anche in questa sua seconda edizione, ha saputo confermarsi come uno dei momenti di riferimento per il comparto automotive.

Durante la manifestazione, infatti, è stato possibile assistere al confronto fra gli operatori del settore, ovvero costruttori, associazioni, concessionari, autoriparatori, noleggiatori, società di fleet management, analisti e stakeholder.

In un periodo di crisi come quello attuale, sono diventati fondamentali i settori che riguardano assistenza e ricambi, tanto da valere più della metà del gross margin.
I 36 milioni di automobili che ogni anno circolano in Italia possono, almeno una volta ogni 12 mesi, hanno bisogno di assistenza e di ricambi, per questo il post-vendita diventa sempre più importante.

L’epoca in cui era sufficiente dare un servizio insieme ad un prodotto è ormai passata, perché oggi il cliente pretende di vivere un’esperienza quando compra un prodotto.
La nuova frontiera nel rapporto con il cliente è la creazione della relazione basata sulla fiducia.

Alfonso Martinez, amministratore delegato di LeasePlan Italia, ha dichiarato a proposito: “Le culture si vivono anche se non sono scritte. Il prodotto o il servizio si inserisce nelle esperienze di vita del cliente. Quindi se l’erogazione del servizio sarà ottimale, di conseguenza il nostro cliente sarà soddisfatto. Con la crisi economica il settore del noleggio a lungo termine si è trovato con la necessità stringente di gestire l’economicità dei contratti. All’inizio si è agito sulla pressione verso i fornitori allo scopo di diminuire l’impatto dei costi da essi generati; oggi invece la frontiera è di chiedere loro di interagire molto di più con il driver e di garantire ai nostri clienti una qualità dei servizi sempre al top”.

Ha aggiunto Piero Giardini, direttore del customer care di Mazda Motor Italia: “Il passo che si deve fare è monitorare il periodo di consumo e di esperienza del prodotto/servizio (auto). A volte ci sono delle insoddisfazioni a monte che comportano un’esperienza negativa per tutta la durata dell’utilizzo dell’auto. La casa automobilistica deve gestire la relazione con il cliente e il dealer è il tramite di questo rapporto”.

Vera MORETTI

Crisi del settore automobilistico: per ora nessuna luce

Il mercato automobilistico sta attraversando un periodo di crisi dura e, per questo, le case automobilistiche stanno studiando misure per arginare la flessione della domanda senza, però, gravare sulle casse dello Stato.

Le istituzioni, per ora, non sembrano essere particolarmente sensibili alla problematica e anche la Consulta Automotive non sembra per il momento portare a risultati concreti, come è stato confermato durante il congresso “La Capitale Automobile Service“, promosso dal Centro Studi Fleet&Mobility, che si è svolto a Roma.

Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, ha dichiarato a proposito: “Non più di una settimana fa si parlava di revisione della deducibilità e detraibilità dei costi dell’automobile, mentre oggi sembra che queste ipotesi non esistano più. Nonostante le nostre azioni continue e martellanti, spariscono gli interlocutori politici. I tavoli che si erano aperti, adesso non si aprono più. Stiamo studiando nuove strade perché non possiamo fermarci. Tuttavia noi automobilisti siamo indifesi“.

Gli ha fatto eco Gianmarco Giorda, direttore generale dell’Anfia: “Le istituzioni lavorano sulle emergenze, c’è il rischio che vedendo il segno positivo del mercato auto in gennaio possano accantonare il problema del settore. In realtà se non si inverte il trend economico generale non cambieranno neanche le performance del settore auto”.

E Saverio Greco, vicepresidente di Federauto, ha aggiunto che nel 2013 “le concessionarie sono state le uniche persone giuridiche che hanno sostenuto proporzionalmente gli acquisti con i km 0. Le auto immatricolazioni rappresentano il 15% del mercato e questa è una patologia sulla quale si deve per forza intervenire a livello strutturale”.

Fabrizio Ruggiero, presidente dell’Aniasa, ha infine voluto sottolineare che le difficoltà economiche non hanno avuto lo stesso peso su tutta la filiera: “Il noleggio riesce a gestire meglio rispetto alle case automobilistiche i periodi di crisi agendo sulla leva dell’allungamento delle durate contrattuali. E’ indubbio che il trattamento fiscale sulle auto aziendali in Italia sia penalizzante. Definire livelli di fiscalità adeguata porterebbe a un potenziale sviluppo del mercato perché le aziende clienti potrebbero decidere di allargare il numero di dipendenti a cui concedere l’auto aziendale”.

Vera MORETTI