Il lago trionfa nell’estate 2013

L’estate è ormai un ricordo ma, prima di archiviarla del tutto, l’Osservatorio Nazionale del Turismo di Unioncamere ne ha voluto fare un bilancio approfondito, alla luce dei dati relativi a tutta la stagione, settembre compreso.

Contrariamente a quanto ci si aspettava, non si tratta di soli segni negativi, come invece era accaduto nel 2012. Rispetto all’anno scorso, infatti, il 2013 ha registrato segnali di ripresa sia a luglio (+2,2%), sia in agosto (+3,3%), con, rispettivamente, il 64,4 e il 74% delle camere occupate.

A stupire non sono solo i numeri, per i quali ci si aspettava una vera e propria debacle, ma anche le destinazioni scelte dai turisti che hanno scelto il Belpaese come meta delle vacanze: niente “pinne, fucile ed occhiali”, o comunque meno del previsto, mentre una vera e propria impennata ha interessato laghi e città d’arte.

Non si può certo dire che il Sud e le sue incantevoli spiagge sia stato snobbato, ma l’incremento maggiore arriva dal Nord Est e dal Centro, che hanno saputo meglio soddisfare le esigenze di coloro che desideravano proposte diverse da spiagge e mare cristallino.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha commentato positivamente questo inaspettato trend: “Questa estate le nostre imprese hanno finalmente visto i primi ritorni sugli investimenti effettuati in questo lungo periodo di crisi. Certo, non possiamo ancora parlare di ripresa, soprattutto in termini economici. Il nostro sistema di offerta, che continua a proporsi all’estero con la qualità e l’unicità dell’ospitalità italiana, registra, infatti, una risposta positiva da parte dei mercati stranieri. In Italia poi la contrazione dei consumi per la vacanza si sta arrestando, forse anche grazie alla prospettiva di una minore tassazione sui beni primari come la casa”.

A gioire non sono solo gli hotel, (+2,3% a luglio e +3,6% ad agosto, ma anche le strutture extra-alberghiere (+2,2% a luglio e +3,1% ad agosto).

In brusca frenata si è però conclusa l’estate, con il mese di settembre in calo dell’1,2% per le camere occupate, ferme perciò al 36,5%, ma hanno saputo “tenere” gli hotel di categoria alta, che vantano clienti affezionati che, anno per anno, rinnovano i loro soggiorni presso le strutture preferite.
Gli hotel, c’è da riconoscerlo, hanno saputo offrire proposte allettanti ai potenziali turisti, contenendo i prezzi dei loro 4 e 5 stelle, in controtendenza con l’aumento degli 1 e 2 stelle (+4,1%).

A distinguersi dalla media in tutto il periodo sono le imprese ricettive del Nord Est, che occupano il 71,1% delle disponibilità a luglio (+4,5%), il 78,6% ad agosto (+4%) e il 38,9% a settembre (-3,5%). Buone anche le performance delle imprese ricettive del Centro che, con un’occupazione camere in linea con la media generale, recuperano rispetto al 2012 soprattutto nel mese di settembre (37,9%, +6,5%).

Se la zona del Nord Ovest ha saputo confermare i risultati della scorsa estate, non si può affermare lo stesso per Sud ed Isole, che devono fare i conti con una stagione meno brillante, in lieve flessione a luglio (-0,5%), in ripresa ad agosto (+2,0%), ,a in sensibile calo a settembre (-6,9%).

Scettro per il gradimento maggiore nei mesi estivi rispetto alle proprie disponibilità di alloggio spetta al lago: 83,5% le camere vendute in luglio e 87,2% quelle d’agosto, con tassi di crescita davvero sensibili rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente (+9,3% a luglio, +12,9% ad agosto).

Al mare, dove le imprese vedono un recupero più moderato (+2,7% a luglio, +3,2% ad agosto), luglio vede occupate il 68,7% delle camere, mentre si registra l’80,5% ad agosto.

In discreta crescita anche le città d’arte italiane, che realizzano a luglio il 63,4% (+2,5%), ad agosto il 68,3% (+4,2%) e prolungano la stagione estiva fino a settembre, occupando il 47,7% delle camere (+7%).

Le aree di campagna del turismo verde confermano i risultati a luglio (54,2%, -0,6% rispetto al 2012) e settembre (32,4%, -0,3%), mentre nel mese di agosto, con il 64,4% di camere occupate, recuperano del +2,6%.

Nelle località termali, dove l’occupazione camere si attesta al 52,8% a luglio (-0,4%) e solo al 63,2% ad agosto (-4,1%), si recupera sullo scorso anno solo nel mese di settembre (42,1%, +3,9%).

Pollice verso, invece, per la montagna, con tassi di occupazione sempre in calo: 55% a luglio (-3,2%), 67,9% ad agosto (-4,2%), 28,1% a settembre (-1,9%).

Questa situazione si riflette anche andando ad analizzare le tipologie ricettive, dove il calo più sostanzioso si registra nei rifugi alpini (-9,9,% a luglio, -5,4% ad agosto, -7,2% a settembre) mentre si confermano tra le imprese extralberghiere i risultati positivi dei villaggi turistici (+14,3% a luglio, +12,5% ad agosto, +8,4% anche a settembre).

Vera MORETTI

Per gli italiani la Pasqua è low cost

Il turismo, in profonda crisi già dall’estate scorsa, non si risolleverà con le imminenti vacanze pasquali: complice il meteo, che continua a prevedere freddo e maltempo, e la crisi economica, gli italiani non hanno la voglia, né le possibilità, di “staccare la spina” e organizzare un viaggio.
Ma, in questo caso, contrariamente ai trend che avevano caratterizzato le scorse vacanze, compresi Natale Capodanno e ponti, quando almeno i ristoranti avevano registrato buone entrate, la Pasqua 2013 sarà all’insegna dell’austerity anche per il settore della ristorazione.

I viaggiatori italiani sono in calo del 20%, mentre i turisti stranieri rimangono stabili, con dati molto simili al 2012.
E se a gioire sono le città d’arte, con Roma, Firenze e Venezia in testa, le località minori sono molto lontane dal registrare il sold out. In alcuni casi, anzi, la percentuale di stanze vuote tocca il 50%.
Insomma, ancora una volta gli imprenditori del turismo rimarranno a bocca asciutta e, per il riscatto, dovranno aspettare, e sperare, ancora un (bel) po’.

Ma molti addetti ai lavoro si sono stancati di attendere una rirpesa che non sembra arrivare mai e, infatti, nei primi due mesi del 2013, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, sono state registrate chiusure pari a 4.700 unità, ripartite tra alloggi e ristorazione.

Le percentuali degli italiani in partenza fanno calare anche il fatturato, in flessione da un minimo del 30% a un massimo del 40%. La spesa media per il viaggio di Pasqua, quest’anno, si aggira intorno alle 300-400 euro per una vacanza di 4-5 giorni e di 200-300 euro per quella di tre giorni. Le famiglie interessate a una settimana di vacanza in mete a lungo raggio spenderanno fino a 8000 euro.
Ma dove andranno i fortunati che possono permettersi una vacanza? Tra le scelte crescono Messico e Namibia, mentre le grandi capitali sono state battute dalle offerte low cost ed alternative.
Una delle proposte che sta riscuotendo maggiore successo è il 2×1 delle Crociere: con 399 euro si parte, alla faccia della crisi e delle spese folli.

Per quanto riguarda il turismo in entrata, il calo previsto varia dal 10 al 15%, con una spaccatura dal punto di vista delle mete: tengono le città d’arte mentre molte località balneari e prettamente turistiche, abituate ad inaugurare la stagione proprio a Pasqua, si sono viste costrette a rimandare l’apertura.

Vera MORETTI

Vacanze di Pasqua sì, ma in Italia

di Vera MORETTI

La crisi non scoraggia gli italiani che, desiderosi di concedersi una pausa, non rinunciano alle vacanze di Pasqua.
Se rinuncia c’è stata, in questo senso, riguarda solo i giorni di permanenza, che saranno ridotti all’osso e in prossimità dei giorni di festa, ma la voglia di fuga dalla città ha preso il sopravvento sul pessimismo che aleggia incontrastato.

A primeggiare, tra le mete preferite, rimangono le località balneari, che registrano un considerevole +20% rispetto al passato, con Viareggio che ha registrato un aumento della domanda del 22%, e le città d’arte, forti di un sostanzioso +11%. Nel dettaglio, Firenze rimane la città preferita in assoluto, con un +17% imbattibile, ma vanno molto bene anche Palermo, che registrerà l’11% in più di presenze, e, a seguire, Roma e Napoli.

Daniele Mancini, amministratore delegato di Casa.it, ha dichiarato: “La crisi economica ovviamente va ad impattare anche sulle scelte di vacanza degli italiani, per il 2012: l’incremento rispetto al 2011 delle richieste per una serie di mete turistiche che è stato messo in luce dalla nostra analisi, indica che gli italiani non vogliono rinunciare alle vacanze ma preferiscono brevi soggiorni, proprio come quello offerto dal ponte di Pasqua“.
Il Belpaese dunque quest’anno non teme rivali, per quanto riguarda le scelte vacanziere degli italiani, e c’è già chi scommette sullo stesso trend anche per la prossima estate.