Artigianato Veneto cresce nel 2011 del 2,3%

Buone notizie per quanto riguarda la crescita dell’artigianato in Veneto sia per il 2010 (+1,8%), sia per le previsioni del 2011 che attestano una crescita del +2,3%. A confermarlo sono i dati presentati nel settimo rapporto ‘Le piccole imprese venete di produzione e i rapporti con l’estero’ della Confartigianato del Veneto, redatto in collaborazione con Aes.

Claudio Miotto, presidente Confartigianato Veneto, preferisce essere però cauto nell’esultare: “Il condizionale è però d’obbligo in quanto la crisi in atto nei piu’ importanti paesi del Nord Africa rischia seriamente di influenzare al ribasso queste stime proprio quest’anno in cui i territori a sud del Mediterraneo iniziavano ad essere partner commerciali di rilevo anche per le imprese artigiane venete. Poiche’ gran parte degli artigiani esportatori guardano all’Europa, resta comunque il dato molto positivo che vede per il 2011 ben il 14,7% di imprese in piu’ dell’anno scorso fare previsioni positive, per quanto riguarda l’export: si prevede un aumento di fatturati, di ordini, di produzione. E le imprese artigiane che esportano dovrebbero avere un andamento migliore di quelle che si rivolgono al solo mercato interno“.

Dove esportano le imprese artigiane venete? Il 53% verso l’Ue (a 15 Paesi), il 14,1% all’Ue allargata (27 Paesi), i Paesi europei extra comunitari influiscono per il 13,5%, proseguendo poi con l’America (8,1%) e il Medio Oriente- Asia (5,9%).

Mirko Zago

Regione Veneto: Bilancio “interessante” ma … il Fondo Unico Regionale per le imprese?

“Per la prima volta, nella storia della Regione Veneto si è invertita la tendenza, la lettura del Bilancio Regionale risulta ‘più interessante‘ dal punto di vista delle entrate rispetto alle uscite”. A dichiararlo è stato Claudio Miotto, presidente regionale di Confartigianato nel corso dell’audizione al Ferro-Fini sul Bilancio di previsione 2011.

“In modo particolare – ha sottolineato il presidente – ci hanno colpito alcune voci di bilancio in entrata principalmente a carico delle imprese come ad esempio l’Irap che riporta quasi 3 miliardi di euro. Còi nonostante, alle voci in uscita, sotto il capitolo ‘Sviluppo del sistema produttivo e della piccola impresa‘, il mondo economico regionale si trova a dover segnalare un valore pressoché nullo di risorse a disposizione. Un duro colpo che, per l’artigianato, peggiora una situazione già deteriorata dallo smantellamento della direzione artigianato con buona pace per i principi dello Small Business Act”.

In una Regione dove il Pil del 2010 si attesta a circa 150 miliardi di euro ed il bilancio regionale pari a circa il suo 10%, dove la Sanità Pubblica assorbe il 78% del bilancio e dove il gettito da sola Irap (per non parlare delle varie accise e della quota Irpef), copre 1/3 delle spese del bilancio (tolte le partite di giro nazionali) e circa il 40% delle spese dalla Sanit Pubblica, tale scelta politica, anche se giustificata da una situazione economica difficile incomprensibile.

“Per questo – ha concluso Miotto – abbiamo chiesto di creare una attenta concertazione tra regione ed associazioni di categoria, per ottimizzare l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie a disposizione al fine di interpretare innovazione e ricerca in chiave anticrisi. Una di quelle scelte coraggiose e lungimiranti di cui l’economia veneta ha tanto bisogno, assieme all’internazionalizzazione, promozione, qualità e ai processi di aggregazione. Ma la vera grande partita, riteniamo la si dovrà giocare nel Fondo Unico Regionale che, non va dimenticato, di “proprietà” delle imprese. E solo in via straordinaria negli anni precedenti è stato prestato alla Sanità. Tale fondo a nostro avviso, dovrà sostenere il più importante e potenzialmente esplosivo problema delle imprese: il credito“.

1 milione di euro alle pmi del Veneto alluvionate

Il Consiglio di amministrazione dell’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto ha stabilito lo stanziamento straordinario di 1 milione di euro dal “Fondo Sviluppo Imprese” a favore di imprese e lavoratori iscritti all’Ebav.

Hanno dichiarato i presidenti regionali di Confartigianato, Cna e Casartigiani Claudio Miotto, Oreste Parisato e Roberto Pignata assieme ai tre segretari generali veneti di Cgil, Cisl e Uil Emilio Viafora, Franca Porto e Gerardo Colamarco:

“A fronte della gravissima situazione creatasi in vaste aree del Veneto a seguito dell’alluvione del primo novembre abbiamo condiviso la necessità di offrire, per quanto in nostro potere, risposte immediate e concrete al sistema economico artigiano. Da qui l’accordo interconfederale regionale raggiunto per un intervento straordinario a favore delle imprese e dei lavoratori veneti colpiti dall’alluvione”.

“Di fronte a questa emergenza” –

spiegano i sei soci Ebav –

“é necessario che innanzitutto l’artigianato veneto esprima la sua concreta solidarietà nei confronti delle imprese artigiane e dei lavoratori colpiti, offrendo in questo modo l’opportunità alla rete nazionale della bilateralità di contribuire all’operazione incrementando il milione già a disposizione. Pratica già adottata in passato in diverse occasioni, sempre con in nostro Ebav protagonista, ad esempio per il recente dramma del terremoto dell’Aquila”.

Aiuti alluvione Veneto: il 23,8% del sistema delle pmi artigiane in ginocchio

Il 26,1% delle pmi artigiane del Veneto é stato colpito dalla alluvione: ora ci vogliono tempestività d’intervento e proporghe sulle scadenze fiscali.

Infoiva si é posta “la domanda”: quale é stata la portata della alluvione che ha afflitto il Veneto in questi giorni, rispetto ai lavoratori artigiani?

La Sala Operativa Protezione Civile del Veneto ha stimato alcuni dati per noi interessanti anche se, al contempo, davvero allarmanti, che giustificano e sostengono i finanziamenti straordinari riservati alle pmi della Regione dei quali vi stiamo dando notizia in questi giorni.

Stando ai dati elaborati, infatti, é emerso che sono ben 76 i comuni delle province venete di Padova, Vicenza e Verona, ad essere stati maggiormente colpiti dall’alluvione.

In queste aree si trovano localizzate 91.028 imprese di cui il 26,1%, (ovvero 23.780 unità) a carattere artigiano. In pratica, il 23,8% del sistema delle imprese di questa area é stata complessivamente coinvolta dalla piena e dal maltempo.

Queste le parole del Presidente regionale di Confartigianato, Claudio Miotto:

“Di fronte a questi numeri é solo ipotizzabile quantificare l’impatto reale che questo disastro ha avuto sul tessuto imprenditoriale artigiano veneto. Serviranno settimane per raccogliere le denuncie e fare la conta dei danni limitandosi a quelli fisici: mezzi, immobili, macchinari e magazzino. Più complesso poi sarà stimare il costo del fermo lavoro, la mancata consegna di merci e prestazioni oltre agli ordini mancati”.

Ma quali sono i settori maggiormente colpiti?

Continua Miotto:

“In particolare il manifatturiero contoterzista artigiano veneto in questi anni si é ritagliato una nicchia nelle commesse just in time (il 95% della attività deriva da ordini con specifiche tecniche e precisi tempi di consegna). Il rischio é che la clientela sia costretta a rivolgersi altrove”.

L’allagamento subito dalla imprese di produzione – con il conseguente danneggiamento degli impiant i- é poi di una particolare gravità dato che nei 76 comuni delle tre province operano 11.693 imprese manifatturiere, pari al 29,4% del totale delle imprese di produzione attive nelle tre province venete.

Confartigianato impresa parla di “esportazioni che esprimono potenzialmente le imprese manifatturiere che risiedono nei comuni coinvolti dall’alluvione e che ammontano a 6,8 miliardi di euro, pari ad un sesto (17,8%) dell’intero export veneto. Gli addetti dell’artigianato che lavorano nei comuni dichiarati in emergenza nelle province di Padova, Vicenza e Verona sono 65.010 di cui quasi la metà (44,3%) in attività del Manifatturiero e connesse con l’agricoltura, il 27,2% nelle Costruzioni e il 28,4% nei Servizi. Complessivamente si tratta del 29,1% % dell’occupazione complessiva dell’artigianato nelle tre province.”

Spiega ancora Miotto:

“Premesso che é compito delle Istituzioni nazionali regionali e locali coordinare gli aiuti e individuare i sistemi leciti e legali più consoni alle esigenze di tutti, quello che come imprese ci preme ora sono: la tempestività e la concretezza degli interventi. Abbiamo appena inviato all’Agenzia Entrate del Veneto richiesta formale di slittamento delle scadenze fiscali del 16 novembre e del 30 novembre 2010. La necessità di una proroga e della convocazione straordinaria dell’osservatorio regionale sugli studi di settore sono emerse in un incontro tenutosi con i responsabili regionali dell’agenzia entrate degli uffici accertamento”.

Paola Perfetti

Confartigianto del Veneto: chiesta una proroga a Tremonti sui pagamenti delle imposte.

Come già accaduto nel 2009, quando il Ministero dell’Economia concesse una proroga dei pagamenti di imposte e tributi senza maggiorazioni, anche quest’anno, la Confartigianato del Vento, per bocca del suo presidente, Claudio Miotto, chiede al Ministro Tremonti una proroga per i pagamenti delle imposte in scadenza il prossimo 16 giugno, senza l’aumento dello 0,40%. ”È necessario che il Governo si metta una mano sulla coscienza e permetta alle piccole imprese di slittare oltre il 16 giugno, senza la maggiorazione dello 0,40%, i pagamenti di imposte e tributi dovuti in relazione al periodo di imposta 2009 e agli acconti dovuti per il 2010” Questo l’appello di Claudio Miotto, che vede necessaria la proroga per due motivi:  il primo per il ritardo accumulato nella messa a punto del software Ge.Ri.Co di gestione di ricavi e compensi ai fini degli studi di settore; il secondo perché non si è ancora in grado di valutare gli effetti reali dei correttivi stessi sull’applicazione di Gerico.