Differenze fotovoltaico e solare termico: non sono la stessa cosa

Con la direttiva Case Green che sta preoccupando milioni di italiani sono in tanti a cercare soluzioni per migliorare le prestazioni energetiche dei propri edifici, magari anche risparmiando in bolletta. I pannelli solari sono una delle soluzioni più apprezzate, ma molti non sanno che i quelli per l’impianto termico e per l’impianto fotovoltaico non sono uguali, inoltre non hanno le stesse funzioni. Ecco cosa sapere.

Solare termico e fotovoltaico: a cosa servono?

Solare termico e fotovoltaico sono due tecnologie differenti e complementari, una serve per la produzione di acqua calda, l’altra per la produzione di energia elettrica, cambia di conseguenza anche la struttura dei pannelli anche se ad un occhio non esperto possono sembrare del tutto simili.

I pannelli solari termici usano l’irradiamento solare per riscaldare l’acqua, la stessa può essere ad uso sanitario, l’acqua dei bagni e della cucina, oppure può essere l’acqua dell’impianto di riscaldamento. Naturalmente la possibilità di produrre acqua calda a sufficienza per entrambi gli usi dipende da diversi fattori, ad esempio il fabbisogno, la quantità di pannelli solari installati e l’esposizione degli stessi. In una giornata nuvolosa può essere difficile raggiungere lo scopo.

I pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica convertono le radiazioni solari in energia elettrica. Ognuno di noi ha visto almeno una volta un lampione della pubblica illuminazione con un pannello solare, oppure luci per esterni alimentate da piccoli pannelli, il principio è lo stesso, anche se un impianto fotovoltaico è più complesso rispetto a questi semplici sistemi.

Differenze solare termico e fotovoltaico

Le differenze tra i due impianti sono anche di potenza: 1 m² di pannello solare può scaldare a 45-60 °C tra i 40 e i 300 litri d’acqua in un giorno, a seconda dell’efficienza, per avere un impianto fotovoltaico in grado di produrre energia a sufficienza è necessario invece occupare una maggiore superficie e soprattutto può essere un investimento di particolare importanza grazie ai sistemi di accumulo di energia.

Questi consentono di immagazzinare l’energia prodotta e non consumata nell’immediato e di conseguenza la stessa potrà essere sfruttata nelle ore notturne, quando la luce solare è assente e nelle giornate grigie e piovose. Dal punto di vista economico questa scelta può portare all’autosufficienza, anche in edifici con consumi importanti, ad esempio se sono state installate colonnine di ricarica auto.

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In vantaggi del fotovoltaico sono numerosi, infatti oltre al risparmio economico e al basso impatto ambientale di questo impianto che sfrutta fonti rinnovabili e non produce CO2, consente anche di sottrarsi alle oscillazioni di mercato che caratterizzano il settore energetico e che spesso sono legate non al valore intrinseco dell’energia, ma ad eventi socio-politici. Inoltre il fotovoltaico aumenta il valore della casa.

Rispetto al solare termico, il fotovoltaico consente di avere una maggiore autonomia, infatti non ci sono sistemi di accumulo per il solare termico. Generalmente l’autonomia nella produzione di acqua calda si attesta al 50%. Naturalmente anche in questo caso il valore dell’immobile aumenta e si riduce l’inquinamento ambientale.

Manutenzione degli impianti

Entrambe le tipologie di impianto hanno naturalmente bisogno di manutenzione. Per il fotovoltaico è bene ogni anno provvedere a:

  • verifica dell’isolamento dell’impianto;
  • verifica del corretto funzionamento dell’inverter;
  • pulizia dei pannelli solari.

Per il solare termico è necessario verificare:

  • pulizia dei collettori;
  • verifica integrità dell’impianto;
  • verifica del fluido termoconvettore.

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Incentivi auto ecologiche estesi anche al 2023. Come funzioneranno?

Buone notizie per gli italiani, infatti potrebbero essere estesi al 2023 gli incentivi auto ecologiche, con o senza rottamazione. Ecco le novità.

Ministro Adolfo Urso: gli incentivi auto ecologiche saranno estesi al 2023

Ad annunciare l’obiettivo di estendere a tutto il 2023 il bonus auto è il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. L’obiettivo è accelerare il passaggio ad auto meno inquinanti, proprio per questo il pacchetto allo studio prevede anche incentivi per l’installazione di colonnine auto in casa in modo da favorire il sistema di ricarica.

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A quanto ammonteranno gli incentivi auto ecologiche nel 2023?

In base a quanto dichiarato dal Ministro Adolfo Urso si continuerà a riconoscere gli incentivi con un ammontare che dipende dal tipo di veicolo acquistato.

Per l’acquisto di auto elettriche (emissioni di CO2 comprese tra 0 e 20 grammi al chilometro) è previsto un contributo che varia da 3.000 euro senza rottamazione a 5.000 euro in caso di rottamazione della vecchia auto. L’importo massimo del nuovo acquisto deve però non superare 35.000 euro iva esclusa.

In caso di acquisto di auto ibride o con tecnologia plug-in (emissioni (21-60 grammi di CO2 per chilometro) il contributo massimo è di 4.000 euro in caso di rottamazione e 2.000 euro senza rottamazione. Il contributo è riconosciuto solo per l’acquisto di auto con costo massimo di 45.000 euro Iva esclusa.

Infine, c’è la terza fascia, cioè gli incentivi per l’acquisto di auto con il motore termico (emissioni a 61-135 grammi per chilometro), in questo caso il bonus ammonterebbe a un massimo di 2.000 euro, ma solo a fronte della rottamazione di un vecchio veicolo inquinante. Deve però essere ricordato che ormai tutte le case automobilistiche stanno cercando di rinnovare la propria produzione favorendo esclusivamente il motore ibrido ed elettrico.

Incentivi per l’installazione di colonnine di ricarica

Ad ora non è noto se negli incentivi per l’acquisto di auto ecologiche 2023 sarà confermato anche il raddoppio degli incentivi per coloro che hanno un reddito inferiore a 30.000 euro (come previsto fino al 31 dicembre 2022). Da quanto emerge gli incentivi invece saranno ancora riconosciuti a coloro che preferiscono il contratto di noleggio auto.

Il ministro Urso ha infine dichiarato che per quanto riguarda il fondo destinato alle colonnine di ricarica auto, lo stesso sarà dotato di 40 milioni di euro, potrà coprire fino all’80% del costo di acquisto e installazione fino ad un massimo di 1.500 euro a richiedente. L’importo sale fino ad 8.000 euro nel caso in cui l’installazione delle colonnine avvenga in un condominio.