Il credito alle piccole imprese: ancora troppo poco secondo Confartigianato

Sarebbe meno di un terzo della media nazionale la crescita su base annuale (aprile 2010-aprile 2011) del credito alle aziende artigiane del Piemonte secondo quanto rilevato da Confartigianato secondo i dati diffusi da Banca Italia, ”segno che la crisi ancora morde e la ripresa appare lontana”.

Mentre a livello nazionale la crescita risulta dell’1,7%, il Piemonte si ferma allo 0,5%. C’è grande differenza per la concessione del credito in base alle province: crescita per Cuneo (+12,8%) e Biella (+4,9%) a cui seguono però Vercelli che non supera lo +0,5%, mentre tutte le altre province presentano un segno negativo. ”Dopo il primo trimestre 2011 in cui gli indicatori economici di base inducevano ad un modesto ottimismo – dichiara Silvano Berna, segretario regionale di Confartigianato – i dati odierni ci confermano che siamo ancora avviluppati in una crisi molto complessa e dagli esiti incerti. Segnali preoccupanti riguardano, in particolare, il settore del credito che si conferma insufficiente per consentire una significativa ripresa“.

Alle imprese il conto di una giustizia sempre troppo lenta

Il costo della giustizia ricade sulle imprese, questo è quanto si legge sul sito di Confartigianato Piemonte. A pochi giorni dal protocollo d’intesa firmato in Regione dal presidente Roberto Cota e dai ministri Renato Brunetta (Pubblica amministrazione) e Angelino Alfano (Giustizia) grazie al quale nasceranno due nuovi strumenti (la Conferenza per la giustizia e l’associazione “Torino giustizia”) per garantire efficienza e celerità ai tribunali, “non ci si può dimenticare – ha dichiarato Giorgio Felici, presidente regionale Confartigianato – che la giustizia in Italia rimane lenta e che a pagare le nefaste conseguenze di tale lentezza sono soprattutto le imprese”. “La celerità dei procedimenti civili – ha continuato Felici – è uno strumento di competitività del sistema produttivo, un tassello fondamentale per contribuire ad attrarre imprese in Piemonte. La notizia buona è che per i ritardi della giustizia il Piemonte va meglio della media nazionale, quella cattiva è che comunque questi ritardi costano in media 225 euro (371 la media nazionale) per ciascuna azienda piemontese”. I dati sono dell’Istat, rielaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato e ne scaturisce un quadro davvero scoraggiante. Gli imprenditori italiani, per avere giustizia in una causa civile, devono attendere in media 1.695 giorni (1.088 in Piemonte) tra primo e secondo grado di giudizio. Per una procedura fallimentare l’attesa arriva in media a 3.035 giorni (2.663 in Piemonte). Tali ritardi costano alle imprese italiane ben 2.269 milioni di euro, 106 dei quali a quelle piemontesi. Volgendo lo sguardo ai dati provinciali, la durata procedimenti civili di primo grado registra: Biella (996 giorni), Asti (834 giorni), Alessandria (818 giorni), Cuneo (485 giorni), Novara (471 giorni), Verbania (469 giorni), Torino (448 giorni) e Vercelli (205 giorni).