Piccole Imprese: per la crescita c’è ancora da aspettare

L’ Osservatorio Confcommercio-Format sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi ha evidenziato come anche per l’ultimo trimestre dell’anno conclusosi da poco permangano difficoltà per piccole e medie imprese. Se nel terzo trimestre si è assistito ad una crescita incoraggiante dei consumi, le imprese sono costrette a pagare ancora per il nodo del costo dei finanziamenti. E’ quasi un’impresa su due, ovvero il 48,9% a segnalare difficoltà nell’attività spesso a causa si problemi relativi al fabbisogno finanziario. Ad essersi rivolto ad istituti di crediti per ottenere finanziamenti è stato il 26% delle imprese (+3% rispetto al precedente trimestre) avendo in cambio l’erogazione di un importo inferiore rispetto a quello richiesto, quando la risposta non sia stata negativa.

Questa situazione ha alimentato anche una scarsa fiducia nel sistema bancario e una percezione che i costi dei servizi bancari siano aumentati ingiustificatamente e spesso congiunti a condizioni sfavorevoli.

Mirko Zago

Saldi: Aosta ultima provincia ad aprire la stagione degli sconti.

È partita dal Sud Italia la corsa ai saldi. Il 2 gennaio scorso i consumatori di Napoli, Palermo, Potenza e Catanzaro hanno infatti potuto cominciare a fare acquisti con lo sconto, mentre Centro e Nord hanno dovuto aspettare l’arrivo della befana: quelli di Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino e Genova hanno atteso fino al 6 gennaio mentre ad Aosta, che come da tradizione inizierà per ultima, i saldi partiranno proprio oggi, 10 gennaio. Le date, come è noto, sono diverse da regione a regione, e ogni anno non mancano puntuali le polemiche sull’inizio dei saldi. Ma, secondo un sondaggio Confcommercio-Format, oltre l’80% di commercianti e consumatori sono favorevoli ad una data unica di avvio dei saldi, sia per quelli estivi che invernali (primo sabato di luglio e 6 gennaio), condividendo la proposta lanciata lo scorso ottobre da Federmoda e Federdistribuzione che avevano scritto ai presidenti delle Regioni per chiedere, appunto, di uniformare a livello nazionale la data di avvio dei saldi. Quanto alle previsioni, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia quest’anno spenderà poco più di 400 euro per abbigliamento ed accessori, per un totale di spesa di 6,2 miliardi di euro che va ad incidere per il 18% sul fatturato del settore.  “Anche quest’anno – ha dichiarato Renato Borghi, presidente di Federmoda-Confcommercio – la coda della crisi si è resa evidente per il settore della moda con un andamento della stagione autunno-inverno certamente non brillante. Di conseguenza, gli stock di invenduto dei negozi sono alti e l’offerta per i “saldisti” molto ampia, sia per varietà che per qualità dei prodotti. Prevediamo sconti medi elevati oltre il 40%. Quest’anno, quindi, l’offerta ampia e gli sconti interessanti ci fanno ben sperare per una positiva stagione dei saldi che potrebbe anche rappresentare il tanto atteso segnale di inversione di tendenza”.