Pasqua 2015 tra luci e ombre

A Pasqua 2015 quello che le imprese avrebbero voluto trovare nell’uovo era facile immaginarlo: la ripresa dell’economia. Una ripresa alla quale anche le famiglie guardano con attesa e che, stando almeno a quanto emerge da alcune ricerche recenti, pare comincino a vedere.

In occasione della Pasqua 2015, infatti, Confesercenti ha elaborato un sondaggio in collaborazione con Swg dal quale emerge che l’ottimismo degli italiani è in crescita: secondo il 44% di loro, infatti, economia, lavoro e consumi stanno andando verso una stagione più positiva. Quanti invece, continuano a vedere nero sono ancora il 40%, mentre il restante 16% non si pronuncia.

A dispetto dei risultati del sondaggio, però, pare che questo ottimismo non si traduca in fatti concreti, ossia in consumi, in occasione della Pasqua 2015. Dal sondaggio di Confesercenti, infatti, emerge che ben il 67% degli italiani ha lasciato la propria spesa invariata per la Pasqua 2015, mentre solo il 14% l’ha aumentata. Se però le intenzioni di spesa si proiettano sull’intero 2015, la percentuale di persone che dichiara voler ridurre la spesa durante l’anno si alza al 18%.

Anche sul fronte dei viaggi, Confesercenti rileva ancora poco movimento per Pasqua 2015: secondo l’associazione, è andato in vacanza un italiano su quattro (il 25%), pari a 12,6 milioni di persone, contro il 30% registrato lo scorso anno, nonostante la crisi mordesse ancora duro.

Se il numero dei viaggiatori per la Pasqua 2015 cala, aumenta di contro la spesa media per questi viaggi: il 60% degli intervistati da Confesercenti Swg ha speso oltre 250 euro, contro il 54% registrato del 2014. La sistemazione preferita rimane l’hotel, con il 28% delle preferenze, seguito da bed and breakfast (16%) e dalla casa vacanza (15%). E la vacanza di Pasqua 2015 è per lo più in Italia, scelta dall’88% degli intervistati contro il 12% partito per l’estero.

Quasi un anziano su due non può permettersi una vacanza

Si profila un’estate difficile per gli anziani. E’ quanto emerge dal sondaggio Confesercenti-Swg sulle vacanze degli italiani, secondo il quale il 48,40% degli over 64, cioè, più di 6,300.000 persone, sarà costretto a trascorrere in casa la stagione estiva. Quasi tre su dieci (il 27,80%) quest’anno hanno scelto di non partire a causa della crisi economica; a questi si aggiunge quel 20,60% della popolazione over 64 che non è solita andare in vacanza d’estate. Anche chi parte non scialerà: il 13,60% degli over 64 andrà in vacanza, sì, ma per meno giorni del solito, mentre il 12,20% si godrà le ferie cercando di spendere meno.
Le preoccupazioni economiche blindano gli anziani a casa
Le motivazioni che spingono gli over64 a non andare in vacanza sono soprattutto economiche: il 27,20% salterà le ferie perché costano troppo. E comunque, anche tra chi riuscirà a sfuggire per qualche giorno al caldo delle città, la preoccupazione economica rimane un elemento determinante: più della metà (il 52,10%) individua infatti nel reddito disponibile uno dei fattori di influenza principale sulla scelta (o la non scelta) delle vacanze. Il 28,70% adduce tra le motivazioni anche la preoccupazione per la situazione economica, mentre il 21,20% degli anziani accusa il colpo della pressione fiscale. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un dato ben superiore a quello nazionale, che si attesta a 14,70%.
Pensioni in caduta libera e tasse in ascesa: nel 2012 il pensionato medio vedrà ridursi di 410 euro il potere d’acquisto. La preoccupazione degli over64 per la pressione fiscale e per il reddito disponibile è facilmente motivabile. Secondo i dati originali di Confesercenti, infatti, il pensionato “medio” (con poco più di 11.300 euro lordi nel 2011, ossia 762 euro netti al mese) subirà nel 2012 una riduzione di potere d’acquisto pari a circa 410 euro. Un taglio che, sommato a quelli subiti fra il 2008 e il 2011 (554 euro), porta a quasi il 9% la caduta della pensione reale netta in un quinquennio. E il fenomeno, in assenza d’interventi, crescerà in maniera esponenziale nei prossimi anni, per toccare il 12% nel 2014. Pensionati schiacciati dal prelievo centrale…
Un aumento strisciante del prelievo centrale (Irpef) causato dal fiscal drag, ossia quel maggior prelievo prodotto dalla combinazione fra inflazione (in decisa ripresa) e progressività dell’imposta. Accade così che gli adeguamenti annuali dovuti alla perequazione automatica del trattamento pensionistico, generano solo un rigonfiamento monetario dell’imponibile Irpef, cui consegue la perdita di valore delle detrazioni d’imposta e l’assoggettamento ad aliquote superiori e, in ultima analisi, un aumento d’imposta a parità di reddito lordo reale.
…e da quello locale
Un aumento conclamato del prelievo locale (addizionali regionale e comunale all’Irpef), sulla scia delle “prescrizioni” del federalismo fiscale e delle recenti decisioni di aumento dell’addizionale regionale e del “via libera” accordato ai Comuni per l’adeguamento del prelievo di competenza. In particolare, l’utilizzo della leva fiscale comunale si è configurato come un fenomeno di massa (sono già oltre mille i sindaci che hanno deliberato gli aumenti) di dimensioni imponenti (aliquote quasi sempre al massimo consentito, con aumenti di quasi il 50% rispetto al 2011).
Chi parte: ferie brevi e nei mesi meno gettonati
Nonostante la disponibilità di tempo mediamente superiore a quella delle altre fasce di età, le persone con più di 64 anni che andranno in vacanza opteranno per ferie abbastanza brevi: quasi 7 su 10 (il 67,3%) soggiornerà fuori per un periodo di tempo uguale o inferiore ai 14 giorni. Il 6% addirittura per soli 2 o 3 giorni, contro una media nazionale del 4,4%. La maggiore disponibilità di tempo si fa sentire sulla scelta del mese di vacanza, permettendo agli over 64 di partire nei periodi meno costosi: il 26% è andato in vacanza a maggio/giugno, contro il 14,6% del totale di tutte le fasce d’età, e il 27,4% aspetterà settembre: quasi dieci punti percentuali in più rispetto alla media nazionale (18,6%).
In ferie tra riposo, passeggiate e famiglia
Cosa cercano gli over 64 in vacanza? Riposo, soprattutto: risposta indicata dal 59% degli intervistati. Presente, però, anche la voglia di fare attività fisica: il 71% esplorerà i luoghi di ferie con lunghe passeggiate (contro il 55,8% del totale di tutte le fasce d’età), mentre il 21,4% sceglie come sport estivo il nuoto. L’importante, però, è che si possa godere della presenza dei propri cari: il 50,7% conta di trascorrere le ferie con la propria famiglia, mentre il 45,5% con il proprio partner.
Albergo batte casa, ma con un occhio al risparmio
Per gli over 64, le vacanze in albergo sono ancora le più appetibili: realizzano infatti il 44,6% delle preferenze, seguite a lunga distanza dalle seconde case (22,4%) e da quelle in affitto (14,5%). Chi sceglie le comodità e i servizi offerti dagli Hotel, però, terrà d’occhio il conto: nessuno degli intervistati oserà accomodarsi in un albergo a 5 stelle o di lusso, contro il seppur striminzito 1,7% nazionale. Il 33,1% dei più in là con gli anni sceglie invece la prima categoria, mentre il 48,9% alloggerà in strutture che di stelle ne hanno 3. Da segnalare il 4% di anziani che pernotterà in alberghi a una sola stella: una percentuale più che doppia rispetto a quella totale degli italiani (1,4%).
Destinazioni “vicine”; il mare resta la meta preferita La grande maggioranza dei più anziani passerà le vacanze in Italia, come indicato dal 69,70% degli intervistati. Di questi, il 26,7% resterà nella propria regione di appartenenza. Ma anche chi si spingerà un po’ oltre rimarrà a portata di mano: il 36,6% si terrà entro 150 chilometri da casa, contro il 25,2% della media totale degli italiani. La meta più ambita rimane, come per tutti i nostri concittadini, il mare, che prende le preferenze del 72,1% degli intervistati, un dato in linea con il 72,5% della media nazionale. Seguono, a distanza, i fautori della vacanza in montagna (20,50%), poco meno del 5% rispetto al dato espresso da tutti gli italiani (15,8%).
I preparativi di chi parte: informazione, prudenza… e tecnologia. Gli over 64 si confermano come i viaggiatori più attenti e lungimiranti: prima di partire, l’82,1% – contro il 78,9% nazionale – consulta il meteo, il 79,30% controlla le ultime notizie e il 63,9% si informa su scioperi e possibili disagi: dati superiori alla media di tutti gli italiani rispettivamente del 8% e del 6%. Un’ultima curiosità su una categoria spesso tacciata di essere anti-tecnologica: il 18% degli intervistati con un’età superiore ai 64 anni sostiene di portare sempre con sé il computer per leggere la posta e lavorare, il 21,2% lo porta “spesso”. Categorie che registrano dati superiori a quelli del totale delle fasce d’età, entrambi fermi al 15,9%.
Massimo Vivoli, Vice Presidente Vicario Confesercenti e Presidente Fipac: “Situazione drammatica, chi ha fatto la propria parte ha diritto a una vecchiaia più dignitosa, l’Esecutivo ne tenga conto” “I risultati dell’indagine fotografano una situazione drammatica che noi denunciamo da tempo”, sottolinea Massimo Vivoli, Vice Presidente Vicario della Confesercenti e Presidente della Fipac, l’organizzazione dei pensionati dell’associazione. “Una situazione che con le ultime misure anti crisi messe in campo dal Governo è diventata addirittura insostenibile per milioni di anziani, già costretti a tirare la cinghia per arrivare a fine mese. Si tratta di persone che, dopo una vita di lavoro, si vedono costretti a depennare o ridurre drasticamente dalla lista di ciò che possono permettersi, l’assistenza sanitaria, i consumi anche di generi di prima necessità ed ora addirittura le vacanze. Credo – conclude Vivoli – che chi ha fatto la propria parte nel mondo del lavoro abbia diritto ad una vecchiaia più dignitosa e che l’Esecutivo, nonostante la necessità di uscire dalle paludi della crisi, debba tenerne conto”.

E’ in arrivo un Natale low profile

La crisi si riflette anche sul Natale e sulle spese che gli italiani riserveranno alle feste. Se negli anni passati, nonostante la situazione non proprio rosea, le rinunce erano state meno evidenti, quest’anno, al contrario, molte famiglie hanno deciso di “stringere la cinghia”.

Secondo l’indagine di Confesercenti-Swg, infatti, il 64% della popolazione conterrà le spese, a causa di paure nei confronti del futuro.
L’incertezza, dunque, prevale per due terzi degli italiani, nonostante il periodo generalmente dedicato a spese e shopping sfrenati.

Prudenza è il denominatore comune di questo Natale, con una fetta di risparmiatori, il 22%, che intendono tagliare le spese del 50%, contro uno sparuto 4% che prevede di aumentare il bugdet destinato agli acquisti natalizi.
Ma la speranza è l’ultima a morire e l’incertezza, per un italiano su due, è accompagnata da una voglia di ripresa anche se il 32%, invece, pensa che le prossime saranno festività difficili, se non austere.

In questo scenario, la solidarietà viene abbandonata, a dimostrazione che le famiglie italiane, troppo coinvolte nei propri problemi, non hanno tempo, né disponibilità per pensare ad aiutare qualcun altro.

E le tredicesime? Una consistente fetta di esse, pari a 8 miliardi di euro, verrà impiegata per pagare i conti, prima di tutto le bollette di casa, ma anche saldi o debiti in sospeso, per il 20% dei casi, ma un buon 7% sarà utilizzato per le rate dei mutui. Il rimanente, circa 1 miliardo, sarà accantonato.
Solo la metà verrà spesa per gli acquisti, per una cifra pari a 19 miliardi e 805 milioni, ben 1 miliardo e 234 milioni in meno del 2010, ma, tra questi, solo 5 miliardi verranno utilizzati per gli acquiesti di Natale. In questo caso, l’83% sarà speso per beni alimentari, mentre tra gli oggetti dei desideri spiccano i prodotti tecnologici.

In generale le tipologie di acquisti tecnologici si mantengono sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno. Sempre al primo posto tra le preferenze quelle relative agli accessori e alle utility per il computer: 11%. Due le importanti variazioni: una riguarda gli acquisti di computer portatili (a quota 7%, il 3% in meno rispetto al 2010), l’altra concerne i tablet non a marchio Apple (6%, +5% rispetto al 2010). Il tablet, considerata anche la quota di iPad (4%) è l’oggetto del desiderio tecnologico per questo Natale, specie per i 25-34enni. Anche il nuovo iPhone sta incontrando consensi, per il 5% dei consumatori, +3% rispetto al 2010.

Tra i desideri sotto l’albero, il più comune, soprattutto da parte dei giovani, è trovare un lavoro, ma anche meno tasse e un refresh generale della classe politica sono auspicabili dalla maggioranza degli italiani, mentre per un ristretto 7%, formato forse dai più pessimisti, vorrebbe vedere l’Italia fuori dall’euro.

Vera Moretti

Vacanze: ecco il panorama delle partenze estive

Confesercenti-Swg ha condotto un’indagine sulle vacanze estive dalla quale è emerso che quest’anno partiranno 33,5 milioni di italiani (erano 39 milioni nel 2010), 7 italiani su 10, uno in meno dell’anno scorso. Resteranno fuori casa in media 12 giorni, spendendo mediamente poco più di 800 euro, il 20% in meno del 2010, per una spesa complessiva di 27 miliardi di euro.

2 italiani su 10 si sposteranno, ma restando nei paraggi della loro città, magari scegliendo la seconda casa o un campeggio. Tendenzialmente sembra che per colpa della crisi diversi italiani anzichè accorciare le ferie, ci rinunceranno completamente.

Tra i fattori che influenzano maggiormente la scelta del luogo per trascorrere le vacanze il 42% del campione intervistato indica il reddito disponibile, a cui fa seguito un 23% di “ timorosi”che predilige la sicurezza del luogo di vacanza. Una vacanza all’insegna della condivisione è la scelta del 14% dei “compagnoni” che non partirebbe mai senza il gruppo di amici. Infine non mancano mai “gli ansiosi”, un buon 13%, condizionati dalla preoccupazione per la crisi economica.

Il bisogno di sicurezza caratterizza anche le vacanze all’estero, frenate dal terrorismo: il timore “contagia” il 31% del campione intervistato. Spunta anche la paura di vendette per la morte di Bin Laden (16%) e delle rivolte nel Nord-Africa (13%). in ribasso invece le angosce da epidemie e da eventi naturali malgrado il terremoto del Giappone e gli allarmi alimentari“.

Ulteriori dati interessanti: scende dal 23% al 21% la quota di coloro che vanno in vacanza soprattutto per riposare.  Come nel 2010 la vacanza media durerà 12 giorni (prima della crisi nel 2008 era di 14 giorni). Scende ancora la spesa media che nel 2008 era di 1.056 euro ed ora si riduce ad 823 euro. Un italiano su due (52%) resterà nel nostro paese. Il 17% sceglierà un paese dell’Europa mediterranea, il 10% il Nord Europa, il 3% gli Stati Uniti. E fra i Paesi Europei continua il predominio della Spagna (25%), ora però insidiata dalla Grecia (22%, nel 2010 era solo il 13%). Mentre restano a distanza la Francia, la Gran Bretagna, la Croazia. In Italia la regione più gettonata è la Sicilia, poi Puglia, Toscana,  Emilia Romagna, Sardegna e le montagne del Trentino Alto Adige.

A questo indirizzo tutti i dati elaborati.