Marzo 2012: Contratti collettivi e retribuzioni

Alla fine di marzo 2012 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 67,4% degli occupati dipendenti e al 61,8% del monte retributivo osservato. Nel mese di marzo l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una variazione nulla rispetto al mese precedente e un incremento dell’1,2% rispetto a marzo 2011. Nel primo trimestre del 2012 la retribuzione è cresciuta dell’1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Con riferimento ai principali macrosettori, a marzo le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a marzo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%), chimiche, comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e quello delle telecomunicazioni (2,7% per tutti i comparti). Si registrano, invece, variazioni nulle nell’agricoltura, nel credito e assicurazione e in tutti i comparti appartenenti alla pubblica amministrazione. A marzo, per l’insieme dei contratti monitorati dall’indagine, non è stato ratificato definitivamente alcun accordo. Alla fine di marzo la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 32,6% nel totale dell’economia e del 12,3% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 27,0 mesi tanto nel totale che nell’insieme dei settori privati.

Applicazioni contrattuali del mese in corso
L’indice orario delle retribuzioni contrattuali a marzo è rimasto invariato rispetto al mese precedente, nonostante l’applicazione di due clausole contrattuali.

Andamento settoriale 
Nel mese di marzo, a fronte di un aumento tendenziale medio dell’1,2%, i settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (2,9%), chimiche, comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi, settore delle telecomunicazioni (per tutti e tre i comparti incrementi del 2,7%), energia e petroli, estrazione minerali (entrambi aumenti del 2,6%). Si registrano, invece, variazioni nulle per l’agricoltura, il credito e assicurazione e per tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Copertura contrattuale 
Nel mese di marzo non si sono osservate né scadenze, né rinnovi contrattuali. Alla fine di marzo risultano in vigore 42 accordi, che regolano il trattamento economico di 8,8 milioni di dipendenti; ad essi corrisponde il 61,8% del monte retributivo complessivo. Nel settore privato l’incidenza è pari all’84,3%, con quote differenziate per attività economica: la copertura è del 93,5% per il settore agricolo, del 98,4% per l’industria e del 69,3% per i servizi privati. In totale, i contratti in attesa di rinnovo sono 36 – di cui 16 appartenenti alla pubblica amministrazione – relativi a circa 4,3 milioni di dipendenti (circa tre milioni nel pubblico impiego). A partire da gennaio 2010 tutti i contratti della pubblica amministrazione sono scaduti e rimarranno tali in ottemperanza alle disposizioni della legge 122/2010 all’art. 9 comma 7 che stabilisce il blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012. L’indice delle retribuzioni contrattuali per l’intera economia, proiettato per tutto l’anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di marzo, registrerebbe nel 2012 un incremento dell’1,4%. Proiezione dell’indice Con riferimento al semestre aprile 2012-settembre 2012, in assenza di rinnovi, il tasso di crescita dell’indice generale sarebbe pari all’1,4%, con valori lievemente inferiori nei mesi di giugno (1,3%) e settembre (1,2%) Nell’interpretare questi risultati si deve tenere conto dell’incidenza dei contratti scaduti o in scadenza.

Tensione contrattuale
Per l’insieme dell’economia, nel mese di marzo la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 32,6%, invariata rispetto al mese precedente e in diminuzione rispetto a un anno prima (37,8%). In media, i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto a marzo 2012 sono 27, in deciso aumento rispetto a marzo 2011 (15,2). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 8,8 mesi, anch’essa in crescita rispetto a un anno prima (5,7). Con riferimento al solo settore privato la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 12,3%, i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 27, mentre l’attesa media è di 3,3 mesi considerando l’insieme dei dipendenti del settore. L’andamento di tali indicatori, che consentono di monitorare la tensione contrattuale per l’intera economia, è presentato nelle successive figure, che riportano la quota di dipendenti con contratto scaduto e la durata (in mesi) della vacanza contrattuale, sia per coloro che attendono il rinnovo (indicatore specifico), sia per l’insieme dei dipendenti appartenenti al settore di attività economica di riferimento (indicatore generico).
Lo rende noto l’Istat.

Fonte: agenparl.it

Siena: incentivi alle imprese per l’assunzione di persone con disabilità

Favorire l’occupazione e la qualità del lavoro attraverso incentivi alle imprese per l’assunzione di persone con disabilità. E’ questo il primo obiettivo dell’avviso aperto dalla Provincia di Siena che finanzia, attraverso il Fondo regionale disabili, interventi tesi a incentivare nuovi percorsi di inserimento lavorativo. I contributi, per un totale di oltre 600 mila euro, sono riservati a imprese private, cooperative sociali, associazioni e onlus che perseguono progetti di inserimento lavorativo di persone con disabilità iscritte negli elenchi della Provincia di Siena (di cui all’art.8 della legge n. 68 /’99). L’occupazione femminile sarà sostenuta attraverso una maggiore attribuzione di punteggio ai progetti che riguardano donne con disabilità.

L’incentivo consiste in contributi economici straordinari dettagliati all’interno dell’avviso, che ha validità fino al 28 settembre 2012. Si va dal finanziamento per assunzioni con contratto a tempo indeterminato ai progetti di tirocinio formativo retribuito finalizzato all’inserimento; dall’adeguamento del posto di lavoro alle necessità della persona con disabilità all’abbattimento barriere architettoniche nella sede di lavoro. La prima scadenza per la presentazione dei progetti con relativa richiesta di finanziamento è fissata per il 16 marzo. Successivamente, e fino a esaurimento delle risorse disponibili, domande e richieste di contributo dovranno essere presentate entro le seguenti date: 30 aprile; 29 giugno e 28 settembre 2012.

«L’avviso – spiega l’assessore al welfare, politiche attive del lavoro e pari opportunità della Provincia di Siena, Simonetta Pellegrini – nasce in un contesto di crescenti incertezze e difficoltà per le persone appartenenti alle fasce più deboli del mercato del lavoro. Per loro la crisi economica ha acuito il rischio di esclusione sociale. Attraverso le risorse messe a diposizione dal fondo regionale, come amministrazione puntiamo soprattutto a migliorare l’inserimento e reinserimento lavorativo delle persone con disabilità, guardando anche a coloro che risultano in situazione di maggiore svantaggio. Per questo abbiamo scelto di sostenere maggiormente i progetti che riguardano donne con disabilità».

Modalità di presentazione delle domande. La documentazione da produrre, il dettaglio degli interventi, gli adempimenti e i vincoli dell’impresa che ottiene il contributo e le modalità di erogazione del finanziamento sono tutte contenute all’interno dell’avviso, disponibile sul sito dei Centri per l’impiego della Provincia di Siena. Le domande potranno essere consegnate a mano o inviate per raccomandata a Provincia di Siena Settore Formazione e Lavoro – U.O. Collocamento mirato – L.68/1999, Via Fiorentina, 91 – 53100 Siena. Per informazioni è possibile chiamare il Numero Verde 800904504 o rivolgersi ai Centri per l’impiego nelle sedi di Siena, Poggibonsi, Sinalunga e Abbadia San Salvatore.

Fonte: youandnews.com

Riforma del lavoro Fornero: ecco i capisaldi

di Giulia DONDONI

Sono stati resi noti i capisaldi della Riforma del Lavoro del Ministro Elsa Fornero, un’anticipazione di quello che sarà il tavolo tra governo e parti sociali che si terrà il prossimo 23 gennaio. Si tratta di una riforma che vuole rendere più flessibile il mercato del lavoro, tutelando maggiormente i lavoratori, confrontandosi con la situazione di altri Paesi europei.

Il primo punto riguarda il Contratto Unico di Ingresso (CUI), la novità principale di questo “piano Fornero”, in quanto il CUI diventerebbe uguale per tutti. La fase di ingresso durerà a seconda dei tipi di lavoro, per un massimo di tre anni. In questo lasso di tempo il lavoratore (anche nelle aziende con più di 15 dipendenti), non verrà tutelato dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, e potrà quindi essere soggetto sì al licenziamento, ma dietro pagamento di un risarcimento economico: un importo pari a cinque giorni lavorativi per ogni mese lavorato, o del pagamento di sei mesi di indennità nel caso di una fase di ingresso di tre anni. A conclusione di questo periodo di inserimento, il contratto diventa a tempo indeterminato.

Buone notizie per quanto riguarda i contratti a tempo determinato e a progetto, spesso mal retribuiti. Per i primi si pensa di stabilire un soglia minima di stipendio (25 mila euro, esclusi i lavori stagionali) sotto la quale questi contratti non si possono attuare. Per i contratti a progetto o le collaborazioni cooordinate e continuative il limite dovrebbe essere di 30mila euro lordi. Sotto questa soglia, i contratti verrebbero automaticamente trasformati a tempo indeterminato.

Verrà poi fissato per legge un salario minimo oltre il quale non si potrà scendere.

L’ultimo punto vede gli ammortizzatori sociali con un reddito minimo di disoccupazione che verrà fissato, sostituendo le diverse possibilità previste ad oggi, come la cassa integrazione ordinaria o straordinaria, mobilità o sussidi.

Le ultime decisioni verranno prese il 23 gennaio, quando si aprirà il tavolo tra le parti. Sembra che il ministro Fornero e il titolare dello Sviluppo Economico Corrado Passera, non vogliano procedere per decreto ma con un disegno di legge.

Ciò che è certo è che il ministro del Lavoro vuole concludere questa riforma legislativa entro fine febbraio.