Partite Iva: partono i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Chi rischia?

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che in seguito all’entrata in vigore della legge di bilancio 2023 partono nuovi controlli per le partite Iva. A rischio le partite Iva “apri e chiudi”. Ecco gli elementi a cui prestare attenzione.

Partite Iva “Apri e Chiudi”: i controlli dell’Agenzia per evitare frodi fiscali

La legge di bilancio 2023 pone l’attenzione sulle partite Iva aperte con l’unico obiettivo di effettuare frodi fiscali, ottenere contributi e agevolazioni.

Per questo motivo i commi da 148 a 150 dell’articolo 1 della legge 197 del 2022 stabiliscono misure specifiche volte a contrastare questo fenomeno. La prima norma da tenere in considerazione è il comma 148 che prevede la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di effettuare analisi del rischio connesse alle richieste di apertura di nuove partite Iva invitando i soggetti ritenuti pericolosi a fornire delucidazioni presso gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, il contribuente titolare di partita Iva ritenuta a rischio dovrà esibire le scritture contabili obbligatorie in modo da verificare che effettivamente sta esercitando l’attività di impresa per la quale ha aperto la partita Iva. In caso di esito negativo del controllo, oppure nel caso in cui il contribuente non risponda all’invito, ci sarà la cessazione d’ufficio della partita Iva.

Garanzia fideiussoria per poter riaprire l’attività e sanzioni applicate

In seguito all’applicazione del provvedimento di chiusura della partita Iva il contribuente potrà richiedere l’apertura di una nuova partita Iva come imprenditore individuale o lavoratore autonomo oppure come rappresentante legale di società, associazione od ente costituito, solo dopo aver rilasciato un’apposita garanzia fideiussoria del valore non inferiore a 50.000 euro per 3 anni. La garanzia fideiussoria dovrà essere superiore a 50.000 euro nel caso in cui le somme dovute per le violazioni fiscali accertate siano superiori a tale ammontare. In questo caso l’imorto della garanzia dovrà almeno essere pari all’effettivo “debito fiscale” maturato.

L’articolo 149 della legge di bilancio 2023 prevede inoltre che nel caso in cui sia adottato il provvedimento di cessazione d’ufficio della partita Iva, il contribuente sarà tenuto al versamento anche di una sanzione di 3.000 euro.

Infine, il comma 150 prevede che l’Agenzia delle Entrate debba provvedere all’emanazione di norme di dettaglio per l’applicazione delle disposizioni dei commi precedenti.

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Inps e reddito di cittadinanza: ecco come controlliamo le domande

In seguito all’ampio dibattito nato intorno al reddito di cittadinanza, l’Inps ha reso note, in un comunicato del 9 dicembre 2022, le modalità attraverso le quali sono effettuati i controlli sulle domande.

Inps: controlli intensificati per evitare frodi nel reddito di cittadinanza

Probabilmente l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha sentito il peso delle critiche sulle truffe effettuate dai percettori del reddito di cittadinanza. Proprio per questo ha reso noto che nei primi 10 mesi del 2022 ha respinto ben 240.000 domande volte ad ottenere il sussidio. Ha sottolineato che nella prima fase di attuazione della legge, ha effettuato soprattutto controlli preventivi volti a delineare se il richiedente avesse o meno diritto al reddito di cittadinanza attraverso l’uso dei dati inseriti nel sistema centralizzato.

In seguito si è reso necessario intensificare i controlli. Il sistema di controlli è quindi diventato particolarmente complesso in quanto ha richiesto la coordinazione di diverse amministrazioni coinvolte in modo da individuare più facilmente richieste fraudolente o meramente opportunistiche. I controlli hanno quindi previsto un controllo più intenso sulle richieste tenendo in particolare considerazione le dichiarazioni inerenti il nucleo familiare e il confronto tra le dichiarazioni reddituali presentate e quelle degli anni antecedenti.

Fattori di rischio frode nel reddito di cittadinanza

I controlli hanno reso possibile anche individuare dei comportamenti particolarmente rischiosi e quindi sintomatici. La maggior parte delle truffe rilevate ha riguardato:

  • mancanza del requisito della residenza in Italia.
  • false o omesse dichiarazioni sulla situazione lavorativa dei componenti del nucleo;
  • false dichiarazioni sulla composizione del nucleo ( ad esempio facendo risultare il figlio lavoratore come estraneo al nucleo pur conservando lo stesso domicilio/residenza);

Ha chiarito l’Inps che quando le domande sono immesse nel sistema e questo rileva situazioni di rischio, la domanda viene immediatamente respinta, oppure viene sospesa in modo da effettuare ulteriori controlli.

Dati sui controlli dell’Inps

Sono state automaticamente respinte nei primi 10 mesi dell’anno 24.000 domande a fronte della presentazione di 1.290.000 domande. Inoltre 50.000 domande sono state sottoposte a sospensione e hanno riguardato false dichiarazioni sulla composizione del nucleo.

L’Inps ha reso noto che negli ultimi tempi si stanno intensificando i controlli anche su richiedenti e familiari titolari di partita Iva e di cariche sociali. Si tratta di situazioni non incompatibili con la percezione del reddito ma sintomatiche di potenziali frodi. In questi casi i controlli sono effettuati con la collaborazione delle Forze dell’Ordine. Particolare attenzione viene posta anche al caso in cui i richiedenti di avvalgano di prestanomi per la gestione delle attività.

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Controlli bonus e ristori: nuove indicazioni dall’Agenzia delle Entrate

Dall’Agenzia delle Entrate arrivano nuove indicazioni (circolare 21 del 20 giugno 2022) alle direzioni regionali: intensificare i controlli su bonus e ristori e renderli più celeri.

Nuove direttive per i dipendenti dell”Agenzia delle Entrate: maggiori controlli su tutti i contribuenti

Nella giornata del 20 giugno 2022 Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha inviato una nota alle direzioni regionali con nuove indicazioni operative. Gli obiettivi sono molteplici: scovare evasori fiscali, ma anche migliorare il rapporto con il contribuente facilitando gi “incontri” con il personale dell’Agenzia delle Entrate.

Le strategie indicate sono diverse a secondo dei contribuenti che vengono divisi in: Grandi Contribuenti, PMI, persone fisiche, lavoratori autonomi, enti non commerciali. Indicazioni dettagliate sono anche fornite i controlli sulle operazioni internazionali.

Le fondi da tenere d’occhio

Gli occhi saranno puntati sulle frodi realizzate attraverso il riconoscimento di credito di imposta. Ad oggi si tratta di una delle modalità più utilizzate per aiutare imprese e famiglie a far fronte al carico fiscale. Ad esempio il credito di imposta viene riconosciuto per ottenere il bonus pos, per i contributi alle imprese gasivore ed energivore, per gli investimenti nel Mezzogiorno.

Saranno inoltre attenzionati i contributi a fondo perduto, sempre molto apprezzati dalle imprese perché consentono di avere un aiuto economico importante senza dover restituire i fondi ricevuti. Inoltre dalle indicazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, arriva l’invito a maggiori controlli anche sui ristori. A questi ci aveva abituati il periodo di emergenza Covid in cui le imprese hanno ricevuto ritorni economici a fronte di perdite importanti.

Favorire l’adempimento spontaneo e agevolare i contribuenti attraverso l’uso dei servizi online

Ernesto Maria Ruffini immagina un rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuenti più amichevole. Si scoraggio il  contenzioso tributario attraverso un invito ai dipendenti ad una maggiore cura delle varie pratiche in modo da scongiurare i contenziosi in cui l’Agenzia risulti soccombente. Questo anche attraverso una particolare attenzione alle sentenze già pronunciate dai giudici tributari.  L’obiettivo è favorire l’adempimento spontaneo, proprio per questo dovrà essere intensificato l’invio di lettere di invito a mettersi in regola.

Dal comunicato del Direttore emerge anche il piano di rendere i servizi online dell’Agenzia delle Entrate sempre più efficienti e quindi di stringere i tempi per le erogazioni in favore dei contribuenti. Questo per favorire la disponibilità di liquidità per imprese e famiglie in un momento particolarmente delicato dal punto di vista economico.

Nella circolare  si sottolinea che l’uso degli strumenti adottati in via d’urgenza a causa della pandemia devono utilizzarsi in via ordinaria al fine di migliorare il rapporto con i contribuenti. In particolare si propone di intensificare l’uso della video-call e di continuare ad utilizzare il sistema di appuntamenti prenotati online dalla homepage dell’Agenzia delle Entrate. In caso di urgenza invece gli uffici possono continuare a trattare a vista i vari casi proposti. L’Agenzia implementa la possibilità di inviare documenti all’Agenzia delle Entrate utilizzando le credenziali di accesso ai servizi personali.