Rottamazione quater, non si può pagare con compensazione dei crediti di imposta

Il 30 giugno 2023 è scaduto il termine per la presentazione dell’istanza per adesione alla rottamazione quater, solo per i territori colpiti dall’alluvione del mese di maggio vi è stata la proroga al 30 settembre 2023 e per loro è ancora accessibile la piattaforma. Per tutti gli altri iniziano ad arrivare i primi chiarimenti sui pagamenti, in particolare non sarà possibile utilizzare i crediti di imposta per pagare i debiti con il Fisco risultanti dalla rottamazione quater.

Rottamazione quater, non si possono usare i crediti vantati verso l’Agenzia delle entrate

La rottamazione quater consente di regolarizzare i rapporti con il Fisco, per le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre del 2015 pagando solo capitali e spese di riscossione. Nei prossimi giorni i contribuenti che hanno proposto istanza inizieranno a ricevere dall’Agenzia delle entrate il provvedimento di accettazione o meno dell’istanza. Nel frattempo in molti si chiedono se possono utilizzare eventuali crediti di imposta maturati per il pagamento.

L’Agenzia delle entrate ha fornito risposta con la risposta a Interpello 373 del 2023. Nella risposta sono fornite anche delucidazioni sul perché non è possibile procedere alla compensazione.

Rottamazione quater, perché non si può procedere al pagamento con la compensazione dei crediti di imposta?

L’Agenzia delle entrate nella risposta ad Interpello 372 del 2023 sottolinea che la Legge di Bilancio 2023 che disciplina la rottamazione quater prevede espressamente quali sono le modalità di pagamento dei piani rateali (o unica rata) per coloro che aderiscono alla pace fiscale. Le modalità di pagamento ammesse sono:

  • domiciliazione su conto corrente indicato dal contribuente;
  • pagamento presso gli sportelli degli agenti di riscossione;
  • moduli precompilati che arriveranno entro il 30 settembre o entro il 31 dicembre per i contribuenti delle zone colpite dalle alluvioni di maggio.

A supporto di questa limitazione vi sono anche i provvedimenti adottati nei precedenti provvedimenti di pace fiscale, ad esempio la rottamazione ter. In quel caso la circolare 25 del 2020 dell’Agenzia delle entrate precisava che non era possibile seguire strade diverse rispetto a quelle previste dalla norma comprensiva del provvedimento di pace fiscale.

Leggi anche: Rottamazione quater, riapre la piattaforma per l’adesione

SiBonus, la piattaforma per chi vuole cedere i propri crediti di imposta

Infocamere, società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, mette a disposizione delle imprese e dei privati la piattaforma SiBonus che consente la compravendita di crediti di imposta maturati. Ecco come funziona e chi può accedere.

Perché nasce SiBonus, la piattaforma per la compravendita dei crediti di imposta?

Sappiamo che molte agevolazioni sono riconosciute alle imprese e ai privati sotto forma di crediti di imposta. Può però capitare che rispetto ai crediti di imposta maturati vi sia incapienza, cioè che questi siano superiori rispetto alle imposte che si possono scontare. Generalmente i crediti di imposta possono essere scontati anche in più anni, ma in molti casi le imprese hanno bisogno di liquidità e quindi avere dei crediti bloccati può risultare poco agevole o comunque può creare difficoltà economiche. Proprio per questo motivo nasce la piattaforma SiBonus. Si tratta di un vero e proprio marketplace che consente la compravendita di crediti di imposta.

La piattaforma SiBonus è raggiungibile dal sito SiBonus.infocamere.it , il servizio è accessibile a tutte le imprese e ad enti privati che abbiano un codice di identità digitale come Spid, Cie, Cns. L’obiettivo è facilitare l’incontro tra venditori e acquirenti dei crediti di imposta alle migliori condizioni. Inoltre il trasferimento tramite piattaforma è sicuro e trasparente. Tra i crediti che possono essere oggetto di scambio ci sono anche quelli relativi a Sismabonus, Bonus facciate e altri bonus collegati ad agevolazioni in edilizia.

Come funziona la piattaforma  SiBonus?

Naturalmente è una normale vendita, quindi chi vende deve indicare il valore del credito, ad esempio 10.000 euro e il prezzo a cui intende venderlo che ovviamente per essere appetibile deve essere più basso rispetto al valore che si può incassare, o meglio scontare, con il Fisco. Nel caso in cui in merito all’annuncio dovessero arrivare più proposte di acquisto, sarà il venditore a decidere a chi vendere il credito.

Il pagamento deve avvenire attraverso IConto S.r.l. (istituto di pagamento di proprietà di InfoCamere) . La procedura prevede che sia stipulato il contratto di cessione sottoscritto con firma digitale, l’acquirente versi nel conto da lui aperto presso IConto il prezzo pattuito. Il venditore attraverso il proprio cassetto fiscale trasferisce il credito all’acquirente. Infine, solo dopo l’effettiva cessione, il venditore avrà il corrispettivo che nel frattempo era fermo nel conto del compratore.

Nel caso in cui un venditore abbia più crediti di imposta, per ognuno di essi, o meglio per quelli che vuole cedere, deve generare un annuncio.

Ogni credito deve essere ceduto per intero, se il venditore ha già utilizzato una parte del credito scontabile in più annualità, deve comunque cedere l’intero residuo degli importi annuali.

Possono essere scambiati anche piccoli importi.