Sempre meno credito alle famiglie, sale rischio usura al Sud

Dei 5 miliardi di euro in meno che in questo ultimo anno sono stati concessi alle famiglie italiane, quasi 3 (pari al 59% del totale) sono stati tagliati alle famiglie del Sud Italia. Per contro, come ovvio che sia, si consolida il rischio usura proprio in queste realtà del profondo meridione. Dall’analisi dell’indice del rischio usura realizzato dalla Cgia, emerge che nel 2012 la Campania, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Puglia e la Sicilia sono le Regioni dove questo drammatico fenomeno socio-economico ha raggiunto livelli molto preoccupanti. Del resto è normalmente nei periodi più acuti delle crisi economiche che si tende a chiedere aiuto ai vari strozzini.

Dal 2009 sottolinea da Federconsumatori, le consistenze debitorie delle famiglie hanno iniziato a ridursi. Le famiglie hanno cominciato a diminuire fortemente gli acquisti anche rateali fino a tornare a livelli antecedenti il 2008.

Unimpresa, credito: “-50 mld a famiglie e aziende”

Continua la stretta del credito che colpisce imprese e famiglie. Negli ultimi dodici mesi, come testimoniano i dati di un’indagine del Centro Studi Unimpresa, gli istituti di credito hanno tagliato ben 50 miliardi.

In particolare, per le aziende il taglio dei finanziamenti è stato di di 42,8 miliardi (-4,85%), mentre per i cittadini il calo ha raggiunto 8,5 miliardi (-1,3%).  Record a giugno scorso: i prestiti sono calati di oltre 8 miliardi rispetto al mese precedente.

Dalle evidenze emerge un quadro inquietante per le imprese che nell’ultimo anno  hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 15,4 miliardi (-4,63%) da 332,8 miliardi a 317,4 miliardi, i prestiti a medio periodo (fino a 5 anni) per 8,4 miliardi (-6,29%) e quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) di 18,9 miliardi (-4,55%) da 415,4 miliardi a 396,5 miliardi.

Una drastica riduzione analoga a quella che ha colpito anche le milioni di famiglie italiane che da giugno 2012 a giugno 2013 hanno visto una riduzione dei finanziamenti pari a 3,4 miliardi. Il calo di prestiti anche in questo caso è stato omogeneo e ha colpito sia il comparto dei mutui, con -224 milioni di euro, sia quello dei prestiti personali (-177 milioni) e anche quello dei crediti a consumo (-167 milioni).

I dati allarmanti dimostrano che con questo andamento è difficile pensare a una veloce ripresa dell’economia. Come ha sottolineato il presidente dell’Unimpresa Paolo Longobardi “agli istituti va chiesto di ponderare le erogazioni anche su elementi diversi dal bilancio, come le prospettive imprenditoriali, il tipo di investimento da finanziarie e la bontà di un progetto”.

Francesca RIGGIO