Como: Confartigianto Imprese sigla un accordo per facilitare le anticipazioni bancarie sulle fatture

A Como, Confartigianato Imprese ha messo a segno un colpo davvero importante per le piccole imprese artigiane comasche. Ha infatti annunciato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che consentirà d’ora in poi alle imprese che ne facciano richiesta di vedersi riconoscere la certificazione dei crediti certi, liquidi ed esigibili ai fini della cessione o dell’anticipazione del credito stesso da parte degli istituti di credito coinvolti nell’operazione. È questo in sostanza il tema dell’intesa raggiunta, per contribuire a sostenere l’economia locale in un momento di forte crisi come l’attuale, tra la prefettura di Como, la Camera di Commercio, la provincia, l’Anci, le associazioni di categoria interessate e le banche del territorio. Le banche, dal canto loro, si impegneranno ad applicare alle operazioni rientranti nel Protocollo condizioni di particolare favore e, soprattutto, a considerare l’anticipazione extra fido. Come si sa le amministrazione provinciali e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, devono concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica attraverso il rispetto delle disposizioni relative al Patto di Stabilità Interno. Le rigide regole imposte impediscono agli enti di pagare le spese di investimento a favore delle imprese che hanno svolto lavori per gli stessi Enti, anche se tali spese sono conseguenti a obbligazioni legittimamente assunte anche negli anni passati. Di qui l’intesa attraverso la quale, sulle basi delle varie disposizioni vigenti, e’ possibile garantire un intervento concreto a favore delle imprese.

fonte: ANSA

Help! La Cna di Perugia, chiede provvedimenti ad hoc per le piccole imprese umbre

Secondo Renato Cesca, presidente provinciale della Cna di Perugia, servono al più presto nuovi provvedimenti ad hoc per aiutare le piccole imprese a superare definitivamente la crisi. Secondo Cesca, “le piccole imprese da sole oggi non ce la fanno più: costrette, oramai da alcuni anni, ad operare in un mercato interno stagnante e soffocate da una eccessiva burocrazia e da un’elevata pressione fiscale, stanno pian piano scivolando verso la marginalità e il sommerso”. Cesca ricorda che in Umbria operano circa 84 mila imprese, delle quali oltre il 90% hanno meno di 10 dipendenti. ”Esse – afferma – da sempre hanno svolto sia un ruolo economico che sociale, creando da un lato valore aggiunto e quindi ricchezza, ma anche ridistribuendola sul territorio in cui opera. Per tali motivi non è più demandabile nel tempo l’adozione di una nuova legge regionale per promuovere il riposizionamento strategico della piccola impresa. Credito, internazionalizzazione delle piccole imprese di subfornitura, innovazione organizzativa, formazione continua degli imprenditori e dei dipendenti, semplificazione amministrativa e una strumentazione per favorire l’aggregazione tra imprese, sono le linee lungo le quali una siffatta normativa dovrebbe svilupparsi, con risorse dedicate e congrue rispetto agli obiettivi”. Per il presidente provinciale della Cna di Perugia, quindi, occorre lavorare per ”rendere il sistema paese e dunque il sistema Umbria più competitivo, utilizzando tutte le potenzialità che tali sistema hanno”