Istat, tasso di inflazione ai minimi dal 2009

Dopo lo spread che ha chiuso ieri sotto la soglia psicologia dei 200 punti base, ancora buone notizie per il nostro Paese. Il tasso d’inflazione medio annuo per l’anno appena terminato è risultato pari all’1,2%, in forte diminuzione rispetto al 3% registrato nel 2012, percentuale minima da 4 anni a questa parte.

Secondo quanto rilevato dall’Istat, sono cresciuti del 1,6 per cento i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto nel 2013, dato in forte decrescita rispetto al 4,3% registrato nel 2012. Tasso in netto calo anche per quanto riguarda i prodotti a media frequenza d’acquisto: passati dal +2,8% del 2012 all’odierno +1,2%.

Nella media dell’anno appena trascorso, i prezzi dei beni sono cresciuti dello 0,9%, anche qui in forte decrescita rispetto al +3,8% nella media 2012, mentre quelli dei servizi sono aumentati dell’1,5%, rispetto al +2,2% nel 2012.

“La discesa dell’inflazione è stata evidente, e il fattore principale è stato probabilmente la debolezza della domanda interna, anche se un ruolo possono averlo giocato gli elementi di liberalizzazione nel settore dei servizi introdotti negli ultimi anni” ha spiegato l’economista di Bnp Paribas Clemente De Lucia.

Jacopo MARCHESANO

L’inflazione sale al 3,1%, a settembre +0,1% dei prezzi al consumo

I prezzi degli alimentari in aumento dello 0,3%, quelli dei trasporti del 6,7%, senza dimenticare l’incremento del 5,5% previsto per le bollette del gas. L’aumento dell’aliquota Iva introdotto dall’ultima finanziaria comincia a farsi sentire.

I dati provvisori sull’inflazione resi noti dall‘Istat rivelano per il mese di settembre un aumento dell‘indice dei prezzi al consumo dello 0,1% rispetto al mese di agosto, e del 3,1% rispetto al medesimo dato del 2010.

A registrare un maggiore incremento nel mese di settembre 2011 i prezzi dei servizi ricettivi e della ristorazione, con un +1,2%, l’istruzione con un +1%, l’abbigliamento e le calzature con un +0,8 %. Per quanto riguarda il genere alimentari lo zucchero e il caffè sono saliti rispettivamente dell’1,2% e e dell’1%. In aumento il settore della gioielleria (+9,5%), sulla scia della crescita del valore dell’oro, e il mercato delle automobili (+0,4%).

Non sono previsti aumenti per l‘energia elettrica, mentre per il gas, al contrario, è previsto un incremento pari al 5,5%, ovvero 61 euro in più all’anno in bolletta per una famiglia tipo.

Ampliando lo sguardo all’Eurozona, si scopre come l’inflazione sia in crescita anche per gli altri Paesi della UE, dove il tasso annuale è passato al +2,5% di agosto al + 3% di settembre.

A preoccupare è poi l’allarme sull’arrotondamento dei prezzi lanciato dalle associazioni di categoria Adusbef, Adiconsum, Codacons, Federconsumatori. Confcommercio ha però subito precisato: ‘la tempistica delle rilevazioni dei prezzi non ha consentito di incorporare l’aumento dell’aliquota Iva. In più l’aumento dello 0,1% congiunturale resta uno degli incrementi più contenuti dalla fine del 2010, gran parte degli aumenti rilevati sono dovuti a fattori stagionali e al rinnovo dei listini‘.

Alessia Casiraghi