Carlo Sangalli al timone di RTI

Rete Imprese Italia ha un nuovo presidente: dall’1 luglio, infatti, alla guida di RTI c’è Carlo Sangalli, presidente nazionale della Confcommercio.

L’Associazione unitaria delle cinque principali organizzazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese e dell’impresa diffusa, ovvero Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, che raccolgono insieme oltre 2,5 milioni di imprese, saluta Daniele Vaccarino, presidente di Cna che ha ricoperto la carica per il primo semestre del 2015, e dà il suo saluto, nonché in bocca al lupo, al suo successore.

Il passaggio di consegne è avvenuto durante l’assemblea dell’associazione.

Vera MORETTI

Sostenibilità energetica vantaggiosa per le pmi

Le piccole imprese, e la loro economia, dipendono anche, ma forse soprattutto, dalla sostenibilità energetica, che rappresenta un vero e proprio motore di sviluppo che permette loro di rimanere a galla e battere la concorrenza.

Questo è quanto ha dichiarato Daniele Vaccarino, presidente di Rete Imprese Italia, durante il suo intervento alla conferenza degli Stati Generali sui cambiamenti climatici a Roma.

Il numero uno di RTI ha infatti asserito che “le politiche attuate negli anni scorsi sono state caratterizzate da luci ed ombre: da una parte hanno costituito una barriera contro la recessione, generando, nel 2012, 13 miliardi di interventi, e quasi 140mila posti di lavoro per la realizzazione degli impianti, e 53mila per l’esercizio e la manutenzione, da un’altra non hanno saputo valorizzare adeguatamente la filiera della produzione“.

Inutile dire che occorre un utilizzo efficace della leva fiscale per ridurre il consumo di suolo, di risorse e l’inquinamento, liberando in questo modo risorse che possono essere utilizzate a sostegno della green economy.

Vaccarino ha anche sottolineato l’importanza dell’Ecobonus che, in particolare nell’edilizia, ha dato ottimi risultati: “E’ il momento di allargare i confini aggiungendo all’Ecobonus per singole unità abitative, un Ecobonus a grande taglia, tarato sulla riqualificazione urbana, per consentire il risanamento, su vasta scala, di intere aree delle città e dei territori“.

Vera MORETTI

Banche e imprese, verso un’ulteriore stretta del credito

Quella tra banche e imprese è una storia di amore e odio. Tanto munifiche con prestiti e finanziamenti nel momento in cui l’economia andava bene, tanto avare da sette anni a questa parte, quando la crisi ha cominciato a mordere e le imprese a chiudere. Perché il modo di dire secondo cui la banca ti presta l’ombrello quanto c’è il sole e te lo leva quanto piove, vale anche e soprattutto nel rapporto tra banche e imprese.

Ebbene, la storia si ripeterà con tutta probabilità a breve, quando la Bce comincerà ad applicare i nuovi coefficienti patrimoniali minimi da rispettare da parte degli istituti di credito, che impatteranno pesantemente sulle dinamiche tra banche e imprese. Se n’è accorta Rete Imprese Italia, che con il suo presidente Daniele Vaccarino ha emanato in merito una nota allarmata ma decisa: “Basta con nuovi provvedimenti anti-credito destinati alle banche che, inevitabilmente, rimbalzeranno in maniera pesante su tutte le imprese, ma soprattutto su quelle piccole“.

Dopo oltre sette anni di crisi mondiale – prosegue Vaccarino -, sopportati con enormi sacrifici dal sistema produttivo, la Banca centrale europea non può ulteriormente inasprire i requisiti del capitale degli istituti creditizi senza considerare con attenzione gli impatti che questa operazione avrà sull’economia reale, cioè le imprese e le famiglie. C’è il rischio, concreto, di spalancare le porte a una nuova, nefasta, stagione di credit crunch“.

La storia tra banche e imprese continua. Ma, a differenza di quanto scritto all’inizio, rischia di diventare solo una storia di odio.

A Palermo il Congresso della EBC

Si è appena svolto a Palermo il Congresso Annuale della European Builders Confederation, la Confederazione europea delle pmi delle costruzioni che ha visto la partecipazione di artigiani e piccoli imprenditori provenienti da diversi Paesi europei, approdati nella città siciliana per discutere di misure di contrasto alla crisi del settore durante la prossima legislatura europea, opportunità di accesso al credito e di finanziamento di lavori di efficienza energetica.

Era presente all’incontro anche Josè Antonio Calvo Delgado, il quale, ad apertura dei lavori, ha dichiarato: “Il settore edile rappresenta il 10% del PIL europeo e il 7% dei lavoratori europei. Per ogni posto di lavoro creato nel settore delle costruzioni se ne generano altri 2,2 nell’economia in generale. Se ognuna delle 3 milioni di imprese del settore edile avesse la possibilità di impiegare anche solo un dipendente in più, avremmo 6,6 milioni di disoccupati in meno in Europa. Inoltre, il 92% delle imprese edili europee ha meno di 10 dipendenti, producendo quindi posti di lavoro non delocalizzabili e sempre più qualificati, grazie al mercato delle ristrutturazioni energetiche. Le piccole e medie imprese delle costruzioni hanno proposte concrete per uscire da questa crisi, presentate chiaramente nel nostro manifesto, che dal 26 maggio è diventato il nostro programma di lavoro. Oggi chiediamo alla Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea di concentrarsi innanzitutto sulle misure per sviluppare crescita e investimenti, e di superare le politiche di austerità. Il ruolo di passaggio di questa Presidenza potrebbe anche essere utilizzato al meglio per introdurre, nel Consiglio e nel Parlamento europeo, meccanismi più efficaci che verifichino l’adeguatezza della legislazione europea alle esigenze delle PMI. Il settore delle costruzioni è fondamentale. Quando le costruzioni vanno male tutta l’economia va male e questa crisi lo dimostra“.

Daniele Vaccarino, presidente nazionale della Cna, ha aggiunto: “Per far ripartire l’economia bisogna rilanciare le costruzioni, un settore nel quale le piccole e medie imprese sono portanti. Nessuno più di loro è in grado di intercettare, anticipare e valorizzare i segni di risveglio dell’economia. Nessuno ha pagato un prezzo più alto del loro alla Grande Crisi. Vogliamo rialzarci in piedi : possiamo farcela“.

Tra le problematiche più urgenti c’è sicuramente quella relativa ai tempi di pagamento, soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione, tanto da convincere Bruxelles ad aprire una procedura d’infrazione.
C’è poi la necessità di rivalutare il patrimonio edilizio nazionale, a cominciare dall’efficientamento energetico e dalla sicurezza antisismica.
Il mancato rispetto della Direttiva europea sta comportando danni rilevantissimi alle imprese.

Ha poi concluso Vaccarino: “E’ necessario un grande e pluriennale piano europeo degli investimenti infrastrutturali su tutte le reti di interesse comune e strategico, dal gas all’elettricità, dalla banda larga alla logistica, includendo strade, autostrade, ferrovie e porti. Non c’è tempo da perdere. Non c’è più spazio per la retorica delle parole e delle promesse”.

Ai lavori hanno partecipato il Vice-Ministro alle infrastrutture e ai trasporti Riccardo Nencini, rappresentanti della Commissione Europea e di Istituti finanziari europei e italiani.
Al termine dei lavori sono stati rinnovati le cariche di Ebc per il prossimo triennio che inizierà a gennaio. Presidente è stato nominato il francese Patrick Liebus, vicepresidente Rinaldo Incerpi, Presidente Nazionale di Cna Costruzioni.

Vera MORETTI