Banche e startup: connubio vincente

Le startup innovative sono le nuove sorvegliate speciali delle banche, favorite anche dal Decreto Crescita 2.0 che propone una normativa tagliata su misura.
E in tempi di crisi si tratta di un provvedimento che vale oro.

Oltre alla piattaforma lanciata da UniCredit, denominata Unicredit Start Lab, c’è anche Grand Prix, progetto dedicato ai giovani talenti appartenenti ai settori finanziario e tecnologico, promosso da Che Banca!, in collaborazione con StartupItalia! e il Politecnico di Milano.

Per iscriversi, c’è tempo fino al 21 maggio, come ha confermato anche Roberto Ferrari, direttore generale: “L’obiettivo è creare un ecosistema per sostenere lo sviluppo del settore innovativo che ruota intorno al mondo bancario. A giugno selezioneremo 10 start up che parteciperanno a una fase di formazione“.
I 4 vincitori, oltre a un premio in denaro, potranno usufruire di un anno di consulenza.

Intesa Sanpaolo, dal canto suo, sta già facendo molto per le startup, poiché è attiva, dal 2009, la piattaforma Intesa Sanpaolo Start Up Initiative, che finora ha permesso la realizzazione di 62 investment forum a livello internazionale, che hanno fatto incontrare 450 start up con oltre 5mila investitori e imprese.

Livio Scalvini, responsabile del Servizio Innovazione di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: “Il successo delle start up innovative si fonda sul fattore temporale, ovvero sulla capacità di accelerare le tappe del suo sviluppo. Gli imprenditori innovativi hanno bisogno essenzialmente di due elementi: le competenze per scalare efficacemente il mercato offrendo un prodotto o un servizio con un altissimo valore aggiunto e i capitali di rischio iniziali“.

Credem è attiva collaborando con il Fei, il Fondo europeo per gli investimenti.
All’inizio di febbraio l’istituto ha infatti siglato un accordo da 80 milioni per il sostegno delle Pmi, garantiti al 50% del Fei.

Ha spiegato Massimo Arduini, responsabile marketing & business imprese di Credem: “Il 10% del plafond di garanzie sarà destinato a start up innovative“.
Ubi ha una gamma di finanziamenti per le start up che possono essere utilizzati anche per quelle innovative. Dal lancio del maggio 2013 sono state finanziate circa 700 nuove iniziative.

Le Banche di credito cooperativo hanno invece scelto un approccio ritagliato su misura a partire dal progetto Buona Impresa!, al momento veicolata in oltre 2mila sportelli delle Bcc e Casse rurali.
Alcuni istituti hanno anche attivato incubatori e acceleratori di impresa.
Banca Sella ha messo a punto il finanziamento My project, un mutuo chirografario della durata massima di 72 mesi e ha creato a Biella l’acceleratore SellaLab. Il gruppo investe poi nei principali fondi di venture capital.

Ing ha ideato un concorso di idee innovative, mentre Banca Marche, dopo YouStartup! del 2012 lancerà nei prossimi mesi un’offerta commerciale dedicata alle nuove imprese innovative, in collaborazione con le Università e gli incubatori del territorio.

Vera MORETTI

L’Italia sorride alle startup

Uno studio condotto da InfoCamere rende noto che in Italia si investe in startup.

I dati raccolti, fino all’11 marzo scorso, testimoniano la nascita di 307 imprese negli ultimi 48 mesi che si sono prefissate come obiettivo “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico“.

InfoCamere, il braccio tecnologico delle Camere di Commercio, ha deciso di monitorare questa situazione con controlli quindicinali, aggiornati anche online all’indirizzo Startup.registroimprese.it.

Con ben 50 imprese, è il Piemonte la maggior fucina di nuove imprese innovative, seguito da Lombardia (47) e Veneto (39).
Unica regione che, per ora, non ha fatto registrare alcuna iscrizione è il Molise.
Sempre in Piemonte si trova la provincia in testa alla classifica: Torino, infatti, è la più innovativa, con 41 imprese, seguita da Padova (19), Trento (18), Milano (17) e Roma (16).

Per quanto riguarda i settori di maggior interesse, le startup si occupano principalmente di produzione di software e consulenza informatica, dove si contano 80 imprese pari al 26,1% del totale di aziende innovative, subito seguito da quello della Ricerca e sviluppo (69 unità, 22,5%).
In fermento anche il settore dell’industria della manifattura, con 58 aziende, seguito dai settori dell’architettura e dell’ingegneria (23), dei servizi di informazione (15), del commercio (10) e della consulenza aziendale (10).

Per agevolare la crescita e lo sviluppo delle startup, il Decreto Crescita 2.0 ha predisposto una serie di esenzioni per la costituzione e l’iscrizione dell’impresa nel Registro delle Imprese, agevolazioni fiscali e deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro nell’impresa.
Questa nuova normativa vuole incoraggiare la crescita sostenibile e lo sviluppo tecnologico, con un particolare riguardo verso l’occupazione giovanile.

Vera MORETTI