Assunzioni in Vaticano, posizioni aperte e come candidarsi

Chi è alla ricerca di un lavoro, in questo periodo può trovare ottime possibilità con le assunzioni in Vaticano. La Segreteria per l’Economia del Vaticano, uno degli enti responsabili della supervisione e vigilanza in ambito amministrativo, economico e finanziario sulle istituzioni curiali, ha reso noto che il Vaticano assume, vi sono posizioni aperte per diplomati e laureati. Ecco le figure professionali ricercate e come candidarsi per ottenere il lavoro.

Assunzioni in Vaticano, quali posizioni aperte?

Lavorare in Vaticano per molti può essere un vero sogno che si realizza in quanto le posizioni economiche sono abbastanza interessanti. Periodicamente anche la Città del Vaticano ha bisogno di rinnovare il personale per l’esercizio delle varie funzioni, tra questte appaiono di particolare rilevanza quelle legate alla comunicazione.

Le posizioni atttualmente aperte sono:

Addetto ufficio acquisiti, il candidato ha una laurea in discipline economiche/giuridiche, ma soprattutto esperienze nel settore acquisti presso grandi gruppi;

Operatore audio/video specializzato in tecnica del suono, in questo caso oltre alla laurea specifica è richiesta anche un’esperienza minima di 5 anni;

Primo tecnico impianti/chief systems engineer, il candidato ideale ha conseguito laurea specialistica in Ingegneria Meccanica, Elettronica o Edile e l’iscrizione all’Albo lettera A civile/industriale;

Tecnico di trasmissioni Radio/Televisive, in questo caso è possibile accedere con laurea o diploma tecnico specifico;

Redattore di Madrelingua Lingua Rumena presso Media Vaticano;

Junior Auditor e Senior Auditor in Ambito Finanziario e Immobiliare per candidarsi occorre una laurea in materie economiche e un ‘esperienza almeno biennale in revisione contabile; per la posizione senior l’esperienza richiesta è di 5 anni.

Come assume il Vaticano?

Per le assunzioni in Vaticano non è previsto un vero e proprio concorso, si tratta di una procedura più “aziendale”. La candidatura deve essere inviata online dal sito https://www.spe.va/it.html . Si procederà quindi alla scrematura dei vari profili. È necessario allegare il curriculum online e inserire le altre informazioni richieste.

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Concorso assistente Camera dei Deputati, requisiti, scadenza e materie

 

 

Concorso centri per l’impiego per diplomati (249 posti). Domanda entro il 30 settembre

Sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 16 agosto 2022 due bandi di concorso per l’assunzione presso i centri per l’impiego della regione Lazio. I bandi sono rivolti uno ai laureati in materie giuridiche/economiche e l’altro a diplomati (naturalmente si può partecipare anche con titoli ulteriori rispetto al diploma). La domanda deve essere presentata entro il 30 settembre 2022. Vediamo i requisiti per il concorso centro per l’impiego diplomati che mette a disposizione 249 posti.

Concorso centro per l’impiego diplomati

Il primo concorso di cui parliamo è riservato ai diplomati, costoro possono accedere a 249 posti a tempo indeterminato in categoria C, posizione economica C1, in qualità di Assistente Mercato e Servizi per il lavoro. La principale attività che dovrà svolgere questo professionista sarà la gestione dei colloqui individuali e di gruppo mirati soprattutto a soggetti che si trovano in posizione svantaggiata. In un certo senso l’assistente dovrà svolgere le mansioni generalmente gestite dai navigator.

I requisiti per l’accesso al concorso per il potenziamento dei centri per l’impiego della regione Lazio sono quelli generalmente richiesti per la partecipazione a pubblici concorsi, quindi maggiore età, godimento dei diritti civili e politici, requisiti morali e di onorabilità. Per quanto riguarda i titoli di studio è richiesto un diploma che dia accesso all’iscrizione presso una facoltà universitaria.

Per poter partecipare al concorso è necessario versare la tassa di concorso del valore di 10,33 euro da effettuarsi online attraverso il servizio PagoPA – Pagamenti OnLine, entro il temine previsto per la presentazione della domanda. La ricevuta del pagamento dovrà essere presentata al momento dello svolgimento della prima prova.

L’iscrizione al concorso avviene esclusivamente per via telematica al sito https://www.inpa.gov.it/ . Per potersi registrare è necessario avere un codice di identità digitale: Spid, Cie o Cns. Inoltre è necessario essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Come si svolge il concorso centro per l’impiego Lazio (diplomati)?

Il concorso prevede 2 prove di cui una scritta e l’altra orale. La prima prova scritta potrà essere espletata anche in forma decentrata, in più sessioni non contestuali e soprattutto sarà svolta con strumenti informatici.

Consiste in 40 quesiti a risposta multipla da risolvere in 60 minuti. Verterà su elementi di diritto amministrativo, legislazione sociale, diritto del lavoro. La prova si intende superata con un punteggio di 21/30. Per conoscere in modo esatto tutte le materie di concorso vi invitiamo a scaricare il bando in allegato all’articolo.

La prova orale sarà espletata in videoconferenza, proprio per questo motivo fin dalla compilazione della domanda di partecipazione sarà necessario dichiarare di essere in possesso di strumenti idonei alla videoconferenza ( connessione internet stabile, webcam, microfono e tutto ciò che occorre).

Segue la valutazione dei titoli.

Scarica al link seguente il bando regione-lazio-bando-concorso-assistenti-mercato-e-servizi-lavoro

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Gli 8 diplomi di maturità che offriranno più opportunità di lavoro dal 2022 al 2026

Negli anni dal 2022 al 2026 si prevede un fabbisogno nuove entrate nel mondo del lavoro tra i 4,1 e i 4,5 milioni di lavoratori. Di questi, si stima che la maggiore spinta rispetto agli anni precedenti della crescita occupazionale si attesti tra 1,3 e 1,7 milioni di lavoratori. Molta di questa crescita avrà il proprio contributo nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Dalle stime dell’indagine Excelsior, portata avanti da Unioncamere e Anpal, tra il 31% e il 38% della maggiore spinta sul mondo del lavoro deriverà dai provvedimenti messi in campo dal governo in ambito della Next Generation Eu.

Offerte di lavoro, quante nuove assunzioni ci saranno tra il 2022 e il 2026 tra i diplomati?

Se il fabbisogno di personale con titolo di studio di laurea si stima tra 1,1 e 1,2 milioni di universitari, la ricerca diventa più complessa per i neo-diplomati. Tra il 2022 e il 2026 il mercato del lavoro potrebbe avere necessità di immettere nelle aziende tra 1,6 e 1,8 milioni di diplomati, pari a due terzi del fabbisogno di lavoro dei prossimi cinque anni. Inoltre, lo studio di Unioncamere e Anpal stima che, nello stesso quinquennio, il mercato del lavoro avrà la necessità di immettere in azienda tra 1,2 e 1,4 milioni di lavoratori in possesso della qualifica professionale.

Quali settori avranno maggiore necessità di diplomati e per quali indirizzi tra il 2022 e il 2026?

L’indagine condotta da Unioncamere e Anpal evidenzia un significativo mismatch tra la domanda e l’offerta per l’istruzione e la formazione professionale. L’offerta formativa complessiva sarà in grado di soddisfare solo il 60% circa della domanda potenziale, e con situazioni piuttosto critiche relative agli indirizzi della logistica, dell’edilizia e della meccanica. Per ciascun anno dal 2022 al 2026 il fabbisogno di nuovi occupati con il diploma si attesterà tra le 320 mila e le 350 mila unità. L’indagine prende in considerazione due scenari.

Opportunità di lavoro per diplomati, quali sono gli scenari previsti dal 2022 al 2026?

Il primo (lo scenario A) prevede tassi di crescita del Prodotto interno lordo (Pil) molto alti, almeno per i primi anni dal 2022 al 2026; il secondo scenario (quello B) prevede tassi di crescita del Pil sempre positivi, ma meno rispetto al precedente scenario.

Offerte di lavoro, quali sono i diplomi con maggiore richiesta tra il 2022 e il 2026?

Tra il 2022 e il 2022 gli 8 diplomi che daranno maggiori opportunità saranno nell’ordine:

  • il diploma nelle aree di amministrazione e di marketing con 78.300 richieste all’anno nello scenario peggiore e 87.000 richieste in quello migliore. A fronte di questa necessità delle imprese, l’offerta di neodiplomati media annua sarà più bassa, stimabile in 45.400 nuove unità;
  • diploma di industria e artigianato, con fabbisogno di 68.500 richieste delle imprese all’anno nello scenario peggiore e di 77.800 in quello migliore. A fronte del fabbisogno, l’offerta di neodiplomati per ciascun anno dal 2022 al 2026 sarà di 70 mila nuove unità;
  • i licei, con un fabbisogno di 60.300 nuovi diplomati nello scenario peggiore e di 64.600 in quello migliore. A fronte del fabbisogno, sarà notevolmente maggiore l’offerta di nuovi diplomati nel periodo, con 126.800 nuovi diplomati per ciascun anno.

Quali sono i diplomi di maturità che offriranno più possibilità di lavoro dal 2022 al 2026?

Continuando con la classifica dei diplomi di maturità che daranno maggiori opportunità di lavoro tra il 2022 e il 2026, si ritrovano:

  • i diplomi socio-sanitari, con 32.800 nuove unità di fabbisogno sul mercato del lavoro tra il 2022 e il 2026 nello scenario peggiore e 33.300 in quello migliore. A fronte del fabbisogno, il numero annuo di diplomati sarà notevolmente inferiore e pari a 13.000 nuovi diplomati;
  • il diploma di turismo, con 21.700 nuovi diplomati richiesti all’anno nello scenario peggiore e 24.300 in quello migliore. L’offerta di neodiplomati all’anno sarà di 41.100 unità;
  • diplomi legati al settore delle costruzioni, con 20.400 nuove unità di fabbisogno all’anno nello scenario peggiore e 22.100 in quello migliore. L’offerta di nuovi diplomati nel settore sarà di gran lunga inferiore e pari a 9.700 unità all’anno.

Fabbisogno e offerta di diplomati, quali saranno i titoli più richiesti dal 2022 al 2026?

In chiusura della classifica dei diplomi più richiesti sul mercato del lavoro tra il 2022 e il 2026 si ritrovano:

  • i titoli sui trasporti e la logistica con 14.100 nuovi diplomati richiesti dalle imprese tra il 2022 e il 2026 nello scenario peggiore e 15.700 in quello migliore. L’offerta di nuovi diplomati all’anno si fermerà a 5.800 nuove unità;
  • i diplomi dell’agroalimentare, con fabbisogno di 10.100 nuovi diplomati annui nello scenario peggiore e di 11.300 in quello migliore. L’offerta di diplomati sarà all’incirca in linea con la richiesta e pari a 11.700 neodiplomati all’anno;
  • gli altri indirizzi segneranno un fabbisogno medio annuo di 13.300 unità nello scenario peggiore e di 15.200 in quello migliore. Molto più bassa sarà l’offerta annua di neodiplomati che si fermerà a 6.100.

Considerazioni finali sulla richiesta di diplomati nel mercato del lavoro dal 2022 al 2026

Il quadro che emerge dall’indagine Unioncamere e Anpal sul mercato del lavoro dal 2022 al 2026, in particolare sui diplomati, denota:

  • un fabbisogno di gran lungo superiore all’offerta di diplomati per gli indirizzi amministrativi e di marketing, per il socio e sanitario, per le costruzioni, per la logistica e i trasporti e per il gruppo artigianato e industriale;
  • per altri diplomi emerge un eccesso non trascurabile dell’offerta di diplomati, ovvero del numero dei nuovi diplomati. In particolare, per i licei per per gli indirizzi turistici.

Il mercato del lavoro cerca diplomati

I dati sulle assunzioni indicano che il mercato del lavoro sta tornando a investire sui diplomati. Ecco perché ci sono realtà come alcuni istituti di credito e le camere di commercio locali che puntano a dare ai diplomati interessanti opportunità di crescita.

Ne è un esempio il corso di formazione “Da una buona idea ad una buona impresa”, che rientra in “In-formati”, il programma formativo di UniCredit che offre corsi gratuiti a clienti e non clienti sull’intero territorio nazionale.

Lo scorso 2 maggio c’è stato un incontro alla Camera di Commercio di Milano, a cui hanno partecipato oltre 60 studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Evangelista Torricelli” del capoluogo lombardo. La Camera di commercio, oltre ad ospitare i ragazzi, ha fornito loro alcuni contributi educativi tramite Formaper, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano che si occupa di formare le imprese in Italia e all’estero.

La lezione, caratterizzata da contenuti e stile di linguaggio semplici e pratici, è stata tenuta dallo specialista della banca Marco Galli, con l’obiettivo di diffondere la cultura d’impresa tra i futuri diplomati e favorire lo sviluppo del pensiero imprenditoriale. L’iniziativa si inserisce all’interno del percorso “scuola-lavoro” che gli studenti del liceo Torricelli stanno portando avanti per il 2016. Una prima lezione di educazione bancaria e finanziaria per i futuri diplomati si è tenuta qualche mese fa presso le sedi milanesi di UniCredit.

Questo ciclo di corsi – ha spiegato Enzo Torino, Deputy Regional Manager di UniCredit -, rientra in un più ampio progetto nazionale che offre gratuitamente e senza finalità commerciale le competenze e l’esperienza dei nostri collaboratori, i quali hanno aderito in modo del tutto volontario in ottica di condivisione e servizio alla comunità, con l’obiettivo di accrescere la cultura bancaria e finanziaria dei cittadini, nel caso specifico degli studenti meneghini, per renderli più consapevoli rispetto alle loro scelte finanziarie ed imprenditoriali future”.

La Camera di Commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale Formaper, favorisce la nascita e lo sviluppo delle nuove imprese, anche attraverso l’inserimento di risorse umane qualificate e appositamente formate – ha dichiarato Umberto Bellini, presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano -. Inoltre, è nostro preciso impegno favorire l’ingresso nel mondo lavorativo e imprenditoriale soprattutto dei giovani. I diplomati, secondo i dati Camera di commercio-Excelsior, sono circa la metà sul totale delle assunzioni previste a Milano”.

In questo senso, i numeri emersi da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, sui dati Excelsior – Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, parlano chiaro. Sono 13.590 le assunzioni nei primi tre mesi del 2016 in provincia di Milano e circa la metà, il 43,8%, riguarda diplomati. Il 44,8% nel settore dei servizi, il 39,6% in quello dell’industria e costruzioni. I diplomati sono scelti soprattutto dal settore del commercio (con il 64,5% delle assunzioni), seguito da quello dei servizi di trasporto e logistica con il 55,3% e dalle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (48,9%).

Laureati non fa rima con occupati

Con buona pace di quanti ancora aspirano al cosiddetto “pezzo di carta”, i laureati in Italia continuano a passarsela male. Secondo le statistiche elaborate da Eurostat, solo il 52,9% dei laureati nel nostro Paese è occupato entro tre anni dal conseguimento del diploma, per gli altri c’è disoccupazione.

Peggio di noi, nel Vecchio Continente, fa solo la Grecia, a fronte di una media dell’Ue a 28 nel 2014 dell’80,5%. Per i diplomati le cose non vanno meglio, anzi… Solo il 30,5% di loro ha infatti un lavoro entro 3 anni dal diploma, percentuale che sale al 40,2% in caso di diploma professionale.

Entrando nel dettaglio dei numeri, le persone tra i 20 e i 34 anni con un titolo di studio medio-alto occupate in Italia nel 2014 erano il 45%, contro una media europea del 76%. Se poi si analizzano le cifre Paese per Paese, queste diventano ancora più impietose: Germania 90%, Regno Unito 83,2%, Francia 75,2%.

Su questo trend, in Italia, ha pesato più che negli altri Paesi la crisi economica. Tra il 2008 e il 2014 la media di giovani occupati a 3 anni dal titolo di studio è calata dell’8% nell’Ue (dall’82% al 76%), mentre in Italia il calo è stato del 20,2%: dal 65,2% al 45%. In altri Paesi, invece, è persino aumentata, come in Germania (dall’86,5% al 90%) mentre in Francia è calata dall’83,1% al 75,2% e nel Regno Unito è rimasta sostanzialmente stabile (dall’83,6% all’83,2%).

Se i tassi di occupazione dei laureati sono generalmente più alti rispetto a quelli dei diplomati, il nostro Paese rimane all’ultimo anche nella percentuale di giovani laureati, sempre stando alle rilevazioni di Eurostat. Nel 2014, infatti, in Italia c’era il 23,9% di laureati tra i 30 e i 34 anni, contro il 37,9% della media Ue.

Giovani tecnici, è ora di uscire sul mercato

Siamo alle solite. In Italia si fatica a trovare lavoro, ma le imprese non riescono a reperire il 17,2% della manodopera di cui hanno bisogno. A questo è servita “Scopritalenti“, giornata organizzata da Randstad, società di selezione del personale attiva in numerosi Paesi, e dalla Fondazione Sodalitas.

Giunta alla sua seconda edizione, l’iniziativa, che si è svolta nei giorni scorsi, ha permesso ad alcuni giovani neodiplomati e neolaureati, selezionati durante i corsi di Giovani & Impresa promossi da Assolombarda e Ufficio Scolastico Regionale della Regione Lombardia, di incontrare 8 aziende italiane – ABB, Air Liquide, Ansaldo Sistemi Industriali, Italcementi, Sandvik, Schindler, UBS – e di realizzare più di 250 colloqui.

Contraddizione nella contraddizione, la scelta della scuola superiore. Per l’anno scolastico 2011-2012, infatti, gli iscritti ai licei italiani sono aumentati del 3% mentre quelli degli istituti professionali sono scesi del 3,4% a fronte di una situazione in cui i profili più difficili da reclutare sono la manodopera specializzata, le figure tecniche, personale nel settore turismo e ristorazione, gli ingegneri. Insomma, le aziende non riescono a trovare nei candidati sia le competenze tecniche, sia le attitudini personali fondamentali per la posizioni ricercate  e i giovani non sembrano andar loro incontro.

Secondo Randstad Italia, i giovani talenti più richiesti nel nostro Paese tra i diplomati sono, a Milano e a Roma, periti meccanici, periti elettronici, e ragionieri; a Firenze i diplomati nel settore moda. Le professioni maggiormente proposte in questi casi sono quelle di addetti macchine cnc, produzione, ufficio tecnico, disegnatori/progettisti, impiegati amministrativi, addetti alle vendite.

Riguardo ai neolaureati, la laurea più richiesta è quella in ingegneria meccanica, seguita da economia, ingegneria gestionale, giurisprudenza, lauree nel settore moda a Firenze e scienze infermieristiche. Le professioni proposte in questo caso sono quelle di impiegati tecnici (progettisti, disegnatori, buyer, programmatori cnc), responsabili produzione e programmazione, addetti al controllo di gestione, impiegati amministrativi, addetti al customer service, infermieri professionali. Tutto sta a far incontrare domanda e offerta