Obbligo di pagamento a 30 giorni, arriva il si della Camera

 

La Camera approva il disegno di legge che, recependo una direttiva comunitaria del 2011, fissa paletti ben precisi nei termini di pagamento delle imprese. L‘obbligo di saldare i propri conti a 30 giorni compie dunque un passo avanti verso la creazione di una legge definitiva, che non varrò però per le società che vantano crediti verso la Pubblica amministrazione.

Il disegno di legge, approvato all’unanimità, dovrà ora passare all’esame dell’Aula di Montecitorio in tempi brevi e poi essere esaminato dal Senato. Nel testo è stato inserito un meccanismo pensato per non creare continui ricorsi da parte delle aziende alla giustizia civile: Camere di Commercio e Cnel, per impedire ”il continuo ricorso a clausole contrattuali e prassi gravemente inique”, potranno proporre direttamente ‘azioni in giudizio’, così come prevede anche lo Statuto delle imprese. Le Camere di Commercio si fanno dunque mediatrici dei contenziosi di pagamento.

Processo semplificato anche per le imprese che vantano crediti: le aziende potranno richiedere direttamente alla Camera di Commercio la certificazione del proprio credito e rivolgersi poi al giudice competente per ottenere l’ingiunzione di pagamento. Stessa procedura per l’impresa debitrice: una volta ricevuta l’ingiunzione di pagamento, l’azienda potrà fare appello alla Camera di Commercio che sarà chiamata a svolgere un’azione mediatrice con l’impresa creditrice.

 

Semplificazione fiscale: le nuove regole per IMU, IRPEF e IVA

Un decreto legge e una nuova delega fiscale in arrivo nei prossimi giorni. I punti all’ordine del giorno del governo Monti riguarderanno lotta all’evasione, IMU, aliquote IRPEF e IVA e riscossione dei debiti tributari.

Il tutto volto all’obiettivo di una semplificazione in materia fiscale e di adempimenti tributari. Occhi puntati sulla lotta l’evasione fiscale, dopo l’ultimo blitz della Guardia di Finanza a Courmayeur dello scorso weekend.

Punto primo: aliquote fiscali e IVA

Un pacchetto di emendamenti saranno contenuti nel nuovo disegno di legge, che andrà a riscrivere la delega fiscale del precedente governo Berlusconi.
Fra le manovre previste la riduzione delle aliquote fiscali IRPEF ( che attualmente si aggirano attorno al 23% e al 27%). Nessun aumento previsto per le aliquote IVA, come paventato dall’ultima manovra correttiva, che tramite la clausola di salvaguardia prevedeva invece un aumento dell’aliquota di mezzo punto percentuale dal 2014. Occorrerà attendere un “decreto regolamentare” per quanto concerne invece le agevolazioni fiscali, che ad oggi sono più di 700.

Punto secondo: IMU

Un punto caldo della riforma varata dal governo Monti riguarda l’esenzione riservata alla Chiesa e ai suoi immobili dalla nuova tassa chiamata IMU (Imposta municipale unica), che la manovra finanziaria ha sostituito alla vecchia ICI. L’esonero, secondo quanto previsto dal nuovo decreto, dovrebbe riguardare esclusivamente gli immobili non commerciali.

Insieme all’IMU dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2013, la dichiarazione per gli immobili e pertinenze, ovvero la dichiarazione IMU. La dichiarazione dovrà altresì essere presentata entro l’anno successivo anche qualora sussista un cambio rilevante nella situazione del proprietario (es. la vendita dell’immobile in oggetto).

Punto terzo: lotta all’evasione fiscale

Una pioggia di nuove sanzioni in arrivo per chi non emette scontrini o fa dichiarazioni false. Il nuove decreto Monti prevederà anche che tutti i contribuenti soggetti agli studi di settore, incorsi in errori od omissioni, dovranno essere sottoposti ad accertamenti analitico – induttivi. In breve, non basterà più pagare una semplice sanzione pecuniaria come invece accade oggi.

La lotta all’evasione fiscale è al centro della nuova manovra allo scopo di alleggerire la pressione fiscale che grava sulle imprese e sui singoli cittadini.

Punto quarto: Equitalia

Nel nuovo decreto di semplificazione fiscale saranno previste norme volte ad alleggerire le modalità di riscossione dei debiti tributari da parte di Equitalia. Lo scopo è quello di evitare il blocco dell’attività per tutte le imprese morose nei confronti dello Stato per una dichiarata circostanza di difficoltà economica conseguente alle crisi.

Approvato il disegno di legge con lo Statuto delle Imprese

Il Parlamento ha detto sì, all’unanimità, al disegno di legge con lo Statuto delle Imprese. Si tratta di un progetto le cui radici sono state poste nel 2008 e che è stato proposto a Montecitorio nel gennaio 2010.

Il provvedimento definisce lo Statuto delle imprese e dell’imprenditore e fissa, tra l’altro, una serie di principi di carattere generale come la libertà di iniziativa economica, un contesto normativo certo, la progressiva riduzione degli oneri amministrativi, trasparenza ed equità nell’accesso al credito.

Libertà, dunque, delle imprese ma anche l’obbligo di un codice etico da parte delle associazioni imprenditoriali, in primis per quanto riguarda le distanze dal crimine organizzato.

Anche i rapporti con le Istituzioni sono stati ben definiti e in questo ambito è inserita la delega per attuare la direttiva Ue sui tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra privati e con la Pubblica amministrazione e norme in materia di appalti pubblici. A questo proposito è stato criticato, da parte dell’opposizione, l’innalzamento della soglia oltre al quale scatta l’obbligo di gara per gli incarichi di progettazione.

Prevista anche la valutazione dell’impatto di nuove norme sulle imprese e la compensazione degli eventuali nuovi oneri.

Il provvedimento contiene misure ad hoc per le micro, piccole e medie imprese in relazione alle politiche pubbliche, soprattutto per la competitività. In questo ambito, viene prevista la creazione di un Garante e il varo di una legge annuale.

Vera Moretti