Disoccupato da un anno, operaio di suicida a Terni

E’ trovato impiccato ad un albero nelle campagne tra Acquasparta e Spoleto, nel Ternano, un operaio di 44 anni originario di Rieti ma residente a Terni.

L’uomo era rimasto senza lavoro da circa un anno e non era più riuscito a trovare una nuova occupazione nonostante le continue ricerche. Separato con tre figli, dell’operaio non si avevano più notizie da venerdì scorso e il suo ritrovamento da parte dei carabinieri è stato possibile grazie al segnale del cellulare proveniente da Acquasparta.

L’allarme era stato dato da alcuni parenti. Nella sua auto, parcheggiata vicino al boschetto, sono stati trovati appunti di incontri di lavoro con alcune ditte.

Crisi e suicidi, ecco i numeri dell’orrore

di Vera MORETTI

La notizia non stupisce, anche perché la cronaca, giorno per giorno, ci fa capire che ci troviamo davanti ad un fenomeno tristemente in aumento.
Se, infatti, la crisi economica ha causato, negli ultimi anni, un calo di vendite ed assunzioni, ha contribuito ad accrescere i licenziamenti e il precariato.

Ma non sempre si ha la forza di reagire e, quindi, il risultato, quando la disperazione prende il sopravvento e non fa intravedere nessuno spiraglio positivo, è quello più drammatico: il suicidio.
Se, infatti, già nel 2009 i suicidi per motivi economici avevano subito un’impennata ed erano arrivati a 357, nel 2010 sono stati ben 362, quasi uno al giorno.

Questi preoccupanti dati sono stati resi noti dal secondo rapporto Eures “Il suicidio in Italia al tempo della crisi”, che delinea una situazione particolarmente a rischio soprattutto nel Centro-Nord, con il Centro in crescita: un record che nessuno avrebbe voluto raggiungere.

La fascia più vulnerabile riguarda l’età compresa tra 45 e 64 anni, in particolar modo se si tratta di esodati e di coloro che hanno perso il lavoro, con poche speranze di ottenerne un altro a breve.
Sono soprattutto uomini, che, dal 2008 al 2010, sono aumentati del 45%, a conferma che il ruolo sociale maschile rimane molto forte, e spesso rappresenta l’unica risorsa economica di un’intera famiglia o, comunque, colui che porta in casa più soldi. E se viene a mancare il suo apporto, è difficile tirare avanti e trovare soluzioni alternative.

Le categorie colpite dalla crisi profonda che ancora non accenna a calare sono, ahimè, tutte: dai lavoratori precari o subordinati agli imprenditori che, vedendo sfuggirsi dalle mani il lavoro di una vita, rimangono senza niente e senza speranze. Tra i lavoratori autonomi, per entrare nel dettaglio, negli ultimi due anni si segnalano ben 343 suicidi nel 2009 e 336 nel 2010. In quest’ultimo caso, poi, i lavoratori in proprio (artigiani e commercianti) che si sono tolti la vita sono 192, mentre sono 144 gli imprenditori e liberi professionisti che hanno trovato nel suicidio l’unica, ultima soluzione al loro fallimento. Tra loro, il 90% è costituito da uomini.

Un fenomeno che, inoltre, sta diventando sempre più rilevante riguarda i suicidi nella fascia 45-64 anni (+5,8% nel 2010 rispetto al 2009 e +16,8% rispetto al 2008), anche perché, nel 2010, la disoccupazione ha colpito la popolazione della fascia 45-64 anni più delle altre, con un incremento del 12,6% (+13,3% nella fascia 45-54 anni e +10,5% in quella 55-64 anni), a fronte di una crescita complessiva dell’8,1%. E tra loro ci sono gli esodati, ovvero quei lavoratori usciti dal mercato del lavoro attraverso canali di protezione sociale e che l’attuale riforma Monti-Fornero del sistema pensionistico rischia di lasciare totalmente privi di reddito.

Ciò fa emergere un ulteriore dato: l’aumento dei suicidi che cresce più l’età aumenta. Perché, più l’età avanza, più cala la fiducia nel futuro.

Protocollo d’intesa nazionale per le Microimprese

Arriva il nuovo protocollo per la microimprenditoria italiana. Obiettivi principali: sostegno alle microimprese, rilancio dell’occupazione per soggetti svantaggiati, creazione di nuovi posti di lavoro. Il protocollo è stato siglato qualche giorno fa tra Ente Nazionale per il Microcredito, Fondazione San Patrignano, Associazione San Patrignano Scuola e Formazione, Unione Artigiani della Provincia di Milano e la Regione Campania.

I contributi, che saranno erogati con il nuovo protocollo, prevedono la disponibilità di fondi da utilizzare come garanzie ai prestiti che le microimprese concorderanno con le banche, ma potranno anche essere impiegati per le spese di formazione e tutoraggio interni alle aziende. In particolare, i finanziamenti potranno essere destinati alla realizzazione di attività di formazione in materia di microcredito, start up e gestione di impresa, realizzazione di business plan.

Il nuovo protocollo mette poi a disposizione un fondo di supporto per la nascita di nuove microimprese, come pure contributi destinati alla realizzazione di un’attività congiunta di fund raising.

Requisiti di partecipazione

Possono fare richiesta dei finanziamenti tutti i cittadini italiani appartenenti alle categorie svantaggiate:

  • giovani e donne inoccupati
  • portatori di handicap
  • soggetti vittime dell’esclusione sociale
  • soggetti che hanno concluso con successo percorsi di riabilitazione e necessitano di un sostegno per il reinserimento nella società civile e professionale
  • soggetti destinatari delle rimesse effettuate dagli immigrati presenti in Italia.

Per ottenere tutte le informazioni circa i requisiti e le possibilità di accesso al fondo è possibile consultare il testo ufficiale del Protocollo d’intesa nazionale per le Microimprese.

Istat: la disoccupazione sale al 9,2%

Il tasso di disoccupazione a gennaio è salito al 9,2%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di un punto su base annua. Il numero dei disoccupati a gennaio è di 2,312 milioni, in rialzo del 2,8% su dicembre (64 mila unità).

Su base annua l’aumento è del 14,1% (286 mila unità). Si tratta del tasso più alto da gennaio 2004, secondo quanto rileva l’Istat su stime provvisorie. Guardando alle serie storiche trimestrali è il più alto dal primo trimestre 2001.

Il tasso di disoccupazione giovanile, ovvero l’incidenza dei 15-24enni disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è salito al 31,1%, in rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2011 e di 2,6 punti su base annua.

Il tasso di disoccupazione giovanile si colloca, ormai, sopra quota 30% da 5 mesi, ovvero da settembre, fa sapere l’Istat.

Fonte: confesercenti.it

Inps: incentivi all’occupazione

L’Inps, con il messaggio n. 2891 del 17 febbraio 2012, intende dare ulteriori chiarimenti alle aziende ammesse agli incentivi all’occupazione previsti dalla Legge n. 191/2009 – anno 2010. Infatti, il nostro maggiore istituto previdenziale comunica che si è conclusa l’istruttoria delle istanze pervenute e la verifica della sufficienza delle risorse stanziate, per la partecipazione delle aziende ammesse ai benefici per l’anno 2010 relativamente agli incentivi all’occupazione previsti, in via sperimentale, dalla legge n. 191 del 23 dicembre 2009, art. 2, commi 134, 135 e 151.

Le aziende ammesse agli incentivi potranno consultare la comunicazione di accoglimento accedendo al sito istituzionale dell’Inps mediante l’applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di responsabilità del contribuente”,  che è stata utilizzata per inviare la richiesta del beneficio; le comunicazioni relative al beneficio previsto dal comma 151 contengono in allegato il prospetto di fruizione dell’incentivo.

Alle aziende in questione saranno attribuiti, a cura della Direzione generale, i codici autorizzazione previsti dalla circolare n. 22/2011 in relazione ai tre diversi benefici, ovvero per disoccupati ultracinquantenni, titolari di indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali (comma 134, primo periodo, della disposizione citata) o che che abbiano almeno 35 anni di anzianità contributiva, per i quali siano scaduti determinati incentivi connessi alla condizione di disoccupato del lavoratore (comma 134, secondo periodo, della disposizione citata) e, infine, i disoccupati di qualunque età, titolari di indennità di disoccupazione ordinaria o del trattamento speciale di disoccupazione edile (comma 151 della disposizione citata).

L’Inps ricorda che per le operazioni di conguaglio le aziende utilizzeranno i codici Uniemens illustrati nella circolare citata (paragrafi A.5.3, B.4.3 e D.6.3); le operazioni di conguaglio potranno essere effettuate entro il 16 del terzo mese successivo a quello di pubblicazione del presente messaggio.

Non solo, l’Istituto evidenzia pure che le istruzioni impartite con la comunicazione si riferiscono esclusivamente ai datori di lavoro che operano con il sistema Uniemens; nella fruizione dell’incentivo i datori di lavoro agricolo seguiranno invece le sole indicazioni contenute nella circolare n. 22 del 31 gennaio 2011.

Fonte: gazzettadellavoro.com

Le assunzioni vanno a mille, anzi a 100mila

Una nuova assunzione su 3 è rivolta agli under 30 e sempre una su 3 sarà a tempo indeterminato. Nei prossimi 3 mesi sono oltre 100mila le imprese italiane che prevedono di siglare nuovi contratti di assunzione. Si tratta in tutto di circa 152mila nuove assunzioni, tra industria (34%) e servizi (66%), anche se i più ricettivi si confermano i settori del turismo (13,5%) e dei servizi operativi (7,8%).

Unico dato negativo, sono sempre le quote rose a faticare a trovare posto nell’industria in Italia: solo nel 9% dei casi è preferita una donna.

Le stime sulle assunzioni sono state elaborate dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza, basandosi sui dati Sistema Informativo Excelsior e Registro Imprese.

Restringendo lo sguardo al solo territorio lombardo, nei primi tre mesi del 2012 saranno 28mila le nuove assunzioni, ripartite tra industria (32,6%) e servizi (67,4%). Nella pianura padana sono i servizi avanzati (12,1%) e i servizi alla persona (12,8%) i settori più ricettivi in assoluto.

Nella sola provincia di Monza e Brianza le nuove assunzioni saranno invece circa 1.500, suddivise tra settore della metalmeccanica (21,8%) e dell’elettronica. Il trend positivo riguarda il numero di giovani neoassunti nella provincia di Monza e Brianza: sono circa 35,6%, dato di gran lunga superiore alla media nazionale.

E proprio per questo la Camera di Commercio di Monza e Brianza ha dato vita a ‘Bando Obiettivo Occupazione – edizione 2012′, stanziando 500mila euro per contributi a fondo perduto destinati a favorire l’incremento dell’occupazione nelle piccole e medie imprese di tutti i settori economici del territorio.

Ecco i requisiti per accedere alla domanda di finanziamento: le imprese di Monza e Brianza dovranno testimoniare che tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2012 hanno attuato uno dei seguenti interventi

  • assumere a tempo indeterminato lavoratori disoccupati, in mobilità e di prima occupazione
  • trasformare contratti da tempo determinato in contratti a tempo indeterminato
  • assumere lavoratori con contratto di apprendistato

Ciascuna impresa può potrà beneficiare del contributo per un solo intervento o per l’assunzione di un solo lavoratore. Le domande dovranno essere presentate entro il 30 giugno 2012 (o fino a esaurimento risorse). Per ulteriori informazioni o per scaricare la domanda d’adesione è possibile consultare il sito www.mb.camcom.it o inviare un email a sviluppoimpresa@mb.camcom.it.

Vacanze di Natale: 8 italiani su 10 le trascorreranno a casa

di Alessia CASIRAGHI

Casa dolce casa per il Natale 2011. Gli italiani trascorreranno le vacanze sotto il vischio sul loro divano di casa, e per i più fortunati, magari davanti al camino. Secondo un’indagine condotta da Confesercenti-Swg,  8 italiani su 10 non partiranno per le vacanze tra il 22 dicembre e il 6 gennaio.

Natale con i tuoi, Capodanno… Nemmeno le vacanze di fine anno sfuggono alla crisi. L ‘ 83% degli italiani, soprattutto gli appartenenti alle fasce professionali più basse non si sposterranno per un breve break vacanziero.

“La motivazione più forte per giustificare questa privazione è di tipo economica-finanziaria” sottolinea Confesercenti. Ma quali sono le fasce più colpite? Impiegati pubblici, studenti, pensionati e disoccupati al primo posto: il 31% dichiara infatti di non avere sufficiente disponibilità economica per concedersi una vacanza mentre il 15% ritiene che i prezzi siano troppo alti. Il 12% degli intervistati ha dichiarato infatti di preferire altri momenti dell’anno per concedersi una vacanza.

Ma qual è la vacanza tipo di chi invece ha scelto di lasciarsi la città alle spalle e partire? Il 78% prevede un soggiorno della durata massima di sette giorni: di questi, il 51% concentrerà ulteriormente il periodo fuori casa tra i 3 e i 5 giorni. Estero o Italia? Il Bel Paese resta al primo posto tra le mete preferite dei vacanzieri di Natale e Capodanno: il 62% resterà in Italia, dividendosi equamente tra Veneto, Trentino-Alto Adige, Lazio e Toscana. Dato alquanto inaspettato, è aumentata la percentuale di vacanzieri che partirà per l’estero: in cima alla classifica le capitali europee, preferite dai giovani tra i 18 ei 24 anni, e poi Spagna, Francia, Germania e Austria.

Disoccupazione: al Sud lavora 1 giovane su 3

Un tasso di disoccupazione reale che tocca il 25% nel Sud dell’Italia. E’ questa l’amara istantanea scattata dal Rapporto Svimez 2011, che ha rivisto al ribasso le stime pubblicate dall‘Istat sull’occupazione nel Mezzogiorno.

Se nel 2010 il tasso di disoccupazione rilevato dall’Istat al Sud raggiungeva il 13,4%, contro il 6,4% del Centro-Nord, i dati emersi dal Rapporto Svimez 2011 fanno schizzare la percentuale dei giovani senza occupazione al Sud al 25, 3%.

‘La zona grigia del mercato del lavoro continua ad ampliarsi per effetto in particolare dei disoccupati impliciti, di coloro cioè che non hanno effettuato azioni di ricerca nei sei mesi precedenti l’indagine. Considerando questa componente, il tasso di disoccupazione effettivo nel Centro-Nord supererebbe la soglia del 10% (ufficiale: 6,4%) e al Sud raddoppierebbe, passando nel 2010 dal 13,4% al 25,3% (era stimato nel 23,9% nel 2009)‘ si legge nel rapporto stilato da Svimez.

Un divario, quello tra il Nord e il Sud dell’Italia, che permane e testimonia il costante squilibrio strutturale del mercato del lavoro italiano. Ma il dato più preoccupante che emerge dall’analisi riguarda la disoccupazione giovanile: al Sud lavora 1 giovane su 3, nella fascia di età compresa fra i 15 e 34 anni. Le statistiche si mostrano ancor più crudeli quando si passa all’analisi dell’occupazione femminile: le giovani donne lavoratrici del Mezzogiorno sono ferme al 23,3% nel 2010, vale a dire 25 punti in meno rispetto alle colleghe del Nord (56,5%).

La debolezza sul mercato del lavoro, legata in tutto il Paese alla condizione giovanile, – continua il rapporto Svimez – al Sud si protrae ben oltre l’età in cui ragionevolmente si può parlare di giovani. Dal ‘brain drain’, cioè dalla ”fuga dei cervelli”, il drenaggio di capitale umano dalle aree deboli verso le aree a maggiore sviluppo, siamo ormai passati al brain waste, lo ‘spreco di cervelli’, una sottoutilizzazione di dimensioni abnormi del capitale umano formato che non trova neppure più una valvola di sfogo nelle migrazioni‘.

Alessia Casiraghi

Occupazione, Bankitalia non vede la ripresa

Secondo il bollettino di Bankitalianon emergono segnali di una significativa ripresa dell’occupazione“, tanto che nel 2011 “risulterebbe ancora modesta la creazione di nuovi posti di lavoro“.

Secondo via Nazionale, a frenare l’occupazione sarebbe sopratutto “il graduale riassorbimento, nei processi produttivi, del personale in cassa integrazione” che, nel secondo trimestre dell’anno, “ha interrotto la riduzione delle ore autorizzate“. Per questo, secondo Bankitalia, la ripresa dell’occupazione “procederebbe a rilento“.

Sempre secondo il Bollettino, il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni è salito, nel primo trimestre 2011, di un decimo di punto ma la partecipazione al mercato del lavoro è ancora in calo: pesa “l’effetto scoraggiamento” che ha portato a una riduzione della partecipazione al 62,2% dal 62,4%.

In questo quadro di incertezza “le imprese continuano a prediligere le assunzioni con contratti flessibili e part-time“: secondo i dati di fonte Inail elaborati dal Ebitemp, nel primo trimestre hanno registrato un incremento delle ore di lavoro interinale del 24,3% su base tendenziale. Nello stesso periodo il numero degli occupati dipendenti a termine è aumentato del 4,1% rispetto al trimestre 2010 a fronte di una riduzione dello 0,1 di quelli permanenti. Il numero dei dipendenti a tempo parziale è poi cresciuto del 2,5% e il lavoro autonomo, che include i collaboratori a progetto, ha segnato un incremento dello 0,9%.

Saranno imprenditori: allo studio una legge per agevolare le nuove imprese di cassintegrati e precari

Una proposta di legge approdata alla Camera proprio negli scorsi giorni si propone di incentivare i cassintegrati ad intraprendere un propria attività imprenditoriale. Il testo infatti prevede una tassazione ridotta, credito d’imposta e un sostegno finanziario diretto per quei lavoratori che entro la fine del 2011 avviano un’azienda. La proposta stabilisce, inoltre, l’esenzione dalle imposte nel caso in cui il neo-imprenditore decida di assumere dipendenti che sono soggetti ad ammortizzatori sociali ed inserirli in organico per un periodo di almeno 2 anni. Possono diventare imprenditori i cassaintegrati ma anche i lavoratori in mobilità, i destinatari di contratti di solidarietà e di indennità ordinaria di disoccupazione non agricola. Fino a dicembre 2011 la nuova attività è sperimentale. A lavorare alla proposta di legge sono stati 13 parlamentari campani.

Secondo la proposta di legge, i cassintegrati che andranno ad intraprendere un’attività imprenditoriale potranno contare su un sostegno per ottenere credito a condizioni vantaggiose dalle banche mediante l’utilizzo delle garanzie concesse dai fondi antiusura attivati presso i Confidi. Inoltre il neo-imprenditore potrà conservare per tutta la durata della fase sperimentale il 50% dell’indennità prevista per l’ammortizzatore sociale di cui beneficia. Se l’imprenditore assumerà personale nelle sue stesse condizioni( cassintegrati, lavoratori in mobilità, destinatari di contratti di solidarietà) non pagherà i contributi previsti dalla legge fino al termine del 2011. Inoltre per l’acquisto di attrezzature informatiche da impiegare all’interno dell’azienda otterrà un credito d’imposta del 40%. La normativa prevede anche un bonus fiscale di cinquemila euro al massimo per le attività di formazione professionale svolte dall’imprenditore o dai suoi dipendenti durante la fase sperimentale e attiva una linea agevolata di finanziamento presso la Cassa Depositi e Prestiti.

Con questa proposta di legge ai cassintegrati si offre l’opportunità di uscire dal precariato ed intraprendere un’attività produttiva in proprio senza però perdere, nella fase sperimentale, il sostentamento offerto dall’ammortizzatore sociale. Ma i vantaggi sono evidenti anche per le imprese che abbattono il costo del lavoro durante il biennio di sperimentazione e hanno a disposizione la concreta possibilità di ridurre l’organico in esubero senza impatto qualora i cassintegrati imprenditori dovessero decidere di intraprendere in via definitiva la nuova attività.