Assofranchising all’interno di Confcommercio

Nuovo incarico per Graziano Fiorelli, già presidente di Assofranchising e di Mail Boxes Etc.
Fiorelli, infatti, è stato nominato vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia e membro della Giunta Confederale, dove si occupera delle Politiche di sviluppo DMO-Franchising.

Questa scelta è stata motivata dall’obiettivo di inserire Assofranchising all’interno del sistema Confcommercio, per proiettare il franchising in una dimensione quali-quantitativa più adeguata alle sue potenzialità.

Il successo delle reti in franchising, infatti, dipende in gran parte dalla efficienza e competitività delle decine di migliaia di piccoli e medi negozi che le compongono e Confcommercio rappresenta il terreno ideale per promuovere il franchising, che in questo modo può crescere a vantaggio dell’intera Distribuzione Moderna Organizzata (DMO).

Ma i benefici si faranno sentire anche all’interno di Confcommercio, poiché il franchising mette a disposizione dell’associazione sistema a rete, formazione diffusa, rischi inferiori, maggiore qualità per il consumatore.

Vera MORETTI

Federdistribuzione Sicilia si oppone alla diminuzione delle aperture domenicali

Nei giorni scorsi l’associazione che raccoglie le imprese di distribuzione e organizzazioni del commercio siciliani hanno espresso il loro parere contrario ad una nuova regolamentazione più restrittiva sulle aperture domenicali: “Siamo contrari ad un provvedimento che parta dal presupposto che occorra diminuire il numero di aperture domenicali e festive. Così facendo non si tiene in alcun conto la vocazione turistica dell’isola, si riduce il servizio offerto alla popolazione locale e ai turisti e si penalizza tutto il tessuto commerciale, con inevitabili impatti negativi”.

Proprio in queste ore si sta discutendo del nuovo Disegno di Legge sul commercio contestato da Federdistributori secondo la quale prevedere solo 20 domeniche di apertura rappresenta un freno alla crescita e all’ammodernamento della Distribuzione Moderna Organizzata (DMO). Si teme che siano messi a repentaglio i fatturati delle aziende e a sua volta i consumi delle famiglie.

Si tratta di un circolo virtuoso che potrebbe provocare danni al PIL regionale (stimato a 0,44%), ai livelli occupazionali (oltre 3.700 addetti del settore e dell’indotto) e gli investimenti sostenuti negli ultimi periodi dalle stesse aziende in Sicilia (200 milioni di euro ogni anno). La via appare ancora lontana per mettere d’accordo le parti, ma si confida nei recenti incontri previsti.

Mirko Zago