Il futuro del Made in Italy è nell’e-commerce

Le imprese italiane che hanno deciso, anche in tempi di crisi, di puntare sull’export sono state ricompensate: i loro redditi godono di maggior salute rispetto a quelle che, invece, hanno concentrato i loro commerci sul mercato interno.
Ora, però, è il momento di fare un’ulteriore passo avanti, e cavalcare l’onda dell’e-commerce, che piace molto soprattutto agli asiatici.

Le cifre, a questo proposito, parlano chiaro: adesso l’e-commerce muove un giro d’affari di 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, ma secondo il rapporto “Asia B2C eCommerce Report 2013” in Cina questo business crescerà addirittura del 30% entro il 2016.
Non saranno solo i cinesi, ma anche indonesiani e sudcoreani che cercheranno online la qualità e la fama dei prodotti Made in Italy, perché in questi tre Paesi stanno aumentando i consumatori ricchi che quindi possono permettersi le grandi griffe italiane.

Per poter raggiungere i clienti orientali, occorre creare siti ad hoc, ovvero più vicini ai gusti della clientela dagli occhi a mandorla, anche dal punto di vista della lingua.
Inoltre, oltre ai settori più “gettonati”, come abbigliamento ed automobili, bisogna permettere anche all’agroalimentare di farsi strada, poiché è il settore, in questo momento, dal maggior potenziale.
Tutta la produzione del Made in Italy trarrebbe giovamento, infine, se fosse presentata su un portale web destinato alla promozione dei prodotti in Cina.

In questo senso, ha dimostrato di essere particolarmente attivo il vitivinicolo, come ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore di Verona Fiere, la sede di Vinitaly, per il quale la Cina è la Mecca dei produttori di bottiglie: “Un paese che nel 2012 ha visto i propri consumi di vino crescere del 6% e che è ormai diventato il terzo mercato mondiale per i vini rossi. Per questo Vinitaly dedicherà proprio alla Cina uno spazio importante con la prima visita in Italia di una delegazione guidata dal ministro per il Commercio estero cinese e un seminario nel quale verrà approfondita la realtà del mercato cinese e verranno illustrate alcune best practices. Perché se è vero che abbiamo terreno da recuperare in Cina, questo non significa che non ci siano imprese made in Italy che abbiano avuto successo in Cina“.

Vera MORETTI

Scarpe di carta, anzi di ‘cartina’

 

Bella, versatile ma soprattutto ecocompatibile. Arriva da Capannori, provincia di Lucca, la prima scarpa a km zero: è Cartina Ballerina, la calzatura prodotta a partire dalla carta. E in questa settimana che Infoiva ha scelto di dedicare alla filiera della calzatura in Italia, abbiamo voluto raccontare la storia, o meglio la ‘favola’, di una piccola grande eccellenza ‘made in Italy’.

A raccontarcela è Mirko Paladini, che nel luglio del 2011 ha preso carta e penna per dare vita a una scarpa ‘di carta’, Cartina Ballerina.

Come è nata l’idea di produrre calzature ecocompatibili a partire dalla carta?
L’idea di produrre calzature utilizzando un materiale diverso dalla pelle è sempre stata una mia ambizione: dopo svariati tentativi, anche con altri materiali, nel 2011 abbiamo testato e messo a punto un materiale speciale che al tatto e alla vista si presenta come carta. Si tratta però di una carta speciale che nasce da un prodotto che viene utilizzato per le coibentazioni e viene poi adattato alla lavorazione della calzatura. Un materiale che ha le stesse caratteristiche di tenuta  e resistenza di quelli utilizzati per le calzature, ed è chiaramente impermeabile. Inoltre la nostra carta è riciclabile, e quindi le nostre scarpe sono riciclabili , sia nella tomaia che nella suola, anche quella fatta con termoplastico riciclabile. La nostra idea era quella di creare una scarpa bella e  accattivante ma utilizzando un materiale innovativo; una calzatura ‘eco fashion’ completamente prodotta in Italia, le scarpe Cartina vengono infatti ideate e costruite in Toscana, nel comune di Capannori (LU). Tre sono punti di forza delle nostre calzature: ecologiche, leggere (ossia comode) e personalizzabili.

Perchè è importante utilizzare materiali di riciclo?
Oggi più che mai bisogna guardare con attenzione ai temi legati all’ inquinamento ambientale, al riciclaggio e alla differenziazione dei rifiuti. Capannori, il comune dove ha sede la nostra azienda, è tra i più all’avanguardia in Italia in ambito di politiche ambientali e riciclaggio. Forse non tutti sanno che la calzatura rappresenta uno dei rifiuti non riciclabili più difficili da smaltire: è per questo che abbiamo lavorato per poterci distinguere in questo senso.

Attualmente su quali cifre si aggira il vostro fatturato? Esportate anche all’estero? Se si, in quali Paesi?
Il fatturato dell’azienda si aggira intorno ai 2 milioni di euro. Abbiamo iniziato da poco ad esportare Cartina in Francia e Australia, e stiamo sviluppando una rete vendita di agenti in tutte le Nazioni europee.

Tra i vostri canale di vendita c’è anche l’e-commerce?
Al momento l’e-commerce non è ancora partito, sicuramente è nei nostri programmi futuri, anche se per il momento vogliamo affermarci attraverso i canali tradizionali di retail, ovvero i negozi sia di abbigliamento che di calzature.

Quanto è difficile oggi fare impresa in Italia? Quali sono le maggiori difficoltà che avete riscontrato?
Oggi fare impresa nel nostro Paese è veramente difficile. In confronto al contesto internazionale, avviare e gestire un’attività economica Italia richiede un enorme sforzo, nonostante il nostro sia uno dei primi Paesi manifatturieri al mondo e il secondo esportatore europeo. Nonostante le premesse, la nostra azienda crede ancora che grazie alle idee innovative si possa trovare spazio per vendere sia in Italia che all’estero.
Le maggiori difficoltà che ogni giorno ci troviamo ad affrontare sono soprattutto di tipo finanziario: le banche oggi non aiutano le società nuove, le cosiddette Start-up, nemmeno nella fase di avviamento, anzi le penalizzano; inoltre, a differenza di altri Paesi, in Italia non esiste la possibilità reale di finanziare progetti innovativi.

Come vedete il vostro futuro? Su quali prodotti punterete e quali mercati?
Speriamo che il nostro Brand si affermi come prodotto particolare con caratteristiche innovative. Il mercato italiano ha sicuramente subito un forte calo dei consumi, ed è per questo che anche un’azienda giovane come la nostra, nonostante il prodotto si differenzi dagli altri, deve sin da subito rivolgersi ai mercati esteri.

Alessia CASIRAGHI

Monti a Bruxelles per fare i conti dell’UE

 

IERI

Tregua su Gaza: prima nottata tranquilla per palestinesi e israeliani dopo 9 giorni di conflitto e raid aerei incessanti. Alle ore 21 di ieri sera (le 20 in Italia) è scattato il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza, a seguito dell’incontro fra il segretario di stato americano Hilary Clinton e il Presidente egiziano Morsi. L’accordo prevede che Israele cessi tutte le forme di attacco militare contro Gaza per via aerea, terrestre e marittima, mentre jihadisti e fazioni palestinesi dovranno mettere fine a tutte le operazioni da Gaza verso la parte israeliana, compresi il lancio di razzi e gli attacchi lungo il confine. I valichi, per il passaggio di merci e persone, verranno riaperti 24 ore dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco.

Accordo produttività: la Cgil non ci sta e dice no. Mentre parti sociali e Governo hanno siglato ieri a Palazzo Chigi l’accordo sulla produttività, la Cgil non ha cambiato posizione e ha deciso di non firmare. Dal canto suo il Premier Monti ha auspicato un inversione di rotta da parte del sindacato, indicando il nuovo testo come “articolato, valido e innovativo. Un passo importante per il rilancio dell’economia, la tutela dei lavoratori e il benessere sociale”. Ma Susanna Camusso lo definisce deludente perchè “determina una riduzione dei salari reali dei lavoratori”: la leader della Cgil aggiunge poi che il testo è”coerente con la politica del governo che scarica sui lavoratori i costi e le scelte per uscire dalla crisi. Si è persa un’occasione”. Il Governo ha stanziato – per il biennio 2013 e 2014 –  1,6 miliardi di euro per gli accordi di produttività.

La Iena Fornero: choosy Fornero, infastidita dalla Iene, non ci sta e se la dà a gambe. E’ accaduto ieri al Ministero della Salute, dove la Fornero, che doveva intervenire in una conferenza stampa a fianco di Balduzzi: tema l’amianto. E dovevano essere d’amianto anche le domande dell’inviato delle Iene, che in prima fila ha incalzato il Ministro del Lavoro, che spazientita è scappata dalla sala.

Milano a mano armata: freddato con un proiettile alla testa ieri sera a Milano, in zona Fiera, un assicuratore di 69 anni, Diego Preda. Erano le 19.30 quando, in via Mosè Bianchi all’angolo con via Alberto Mario, qualcuno ha esploso un colpo a distanza ravvicinata alla testa di Preda, come in una vera e propria esecuzione. Indagini in corso.

Vittoria Milan: i rossoneri conquistano, con un turno di anticipo, la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League, dopo aver battuto 3 a 1 ieri sera a Bruxelles l’Anderlecht, grazie al fenomeno El Shaarawy, al quarto gol in una settimana, alla rovesciata di Mexès, e al tap-in di Pato, tornato in gran forma.

OGGI

Violenza ultras a Roma: 50 ultras inferociti, 5 persone fermate e 10 persone ferite. A cui va aggiunto un pub patricamente distrutto a Campo dei Fiori. E’ questo il bilancio della notte di violenza scoppiata ieri sera nella capitale: 50 tifosi laziali con il volto coperto si sono scontrati contro i tifosi inglesi del Tottenham, a Roma per assistere al match fra Lazio e Tottenham di Europa League, in programma questa sera alle 19 allo Stadio Olimpico. “Non risulta con certezza che l’aggressione sia stata opera di tifosi della Lazio” ha fatto subito sapere Claudio Lotito, presidente della Lazio.

Tobin tax instabile: la Tobin Tax accende l’aula di Montecitorio e mette ko il Governo tecnico. L’emendamento, di cui primo firmatario è Francesco Boccia, è passato con 433 sì, 6 no e 8 astenuti, nonostante il parere contrario dell’Esecutivo. Scopo del testo, come sottolineato dal parlamentare del Pd, è quello di non esentare nessuno dal pagamento della tassa, soprattutto sui derivati.

Bilancio Ue 2014-2020: il Premier Monti è volato a Bruxelles per prendere parte, questa sera alle 20, alla tavola rotonda imbandita da Herman van Rompuy con i ventotto i capi di Stato o di governo. All’ordine del giorno la discussione del Bilancio UE 2014-2020.Tanta, tantissima la carne da mettere al fuoco: l’agricoltura sarà ancora la prima voce di spesa? Come si punterà crescita non solo in termini produttivi? E a proposito di Europa, agli studenti sarà ancora data l’opportunità unica di viaggiare per l’Ue grazie al progetto Erasmus, che rischia di essere prepensionato con soli 25 anni di anzianità? La Commissione europea ha già chiesto di stanziare 1.047 miliardi di euro, circa l’1% della ricchezza prodotta dall’Ue.

DOMANI

Torino Film Festival: si apre domani con una polemica rossa, nella città che ospita la Fiat, l’edizione 2012 del Torino Film Festival. A disertare la manifestazione il regista britannico Ken Loach, cui doveva essere assegnato il premio Gran Torino alla carriera. “Sto con i lavoratori” la replica del regista di ‘My name is Joe’ ha contestato “il licenziamento di persone” e “l’esternalizzazione dei servizi svolti da lavoratori con salari più bassi”. Madrina del Festival sarà quest’anno Claudia Gerini, mentre ad inaugurare il Festival, che proseguirà fino al primo dicembre sarà una pellicola d’eccezione: “Quartet”, prima prova dietro alla macchina da presa per Dustin Hoffmann. Il film è una commedia carica di humor che il maratoneta ha deciso di ambientare in una casa di riposo per cantanti lirici e musicisti. In concorso poi la pellicola prodotta dalla coppia del cinema made in Italy Valeria Golino e Riccardo Scamarcio, “L’uomo doppio” di Cosimo Terlizzi. Tre i film italiani in concorso: “Noi non siamo come James Bond”, “Smettere di fumare fumando” e “Su re”.

Black Friday con la mela: code infinite nel giorno che segue il tradizionale Thanksgiving Day. Il Black Friday, il venerdì di saldi per antonomasia degli americani, rischia di sbarcare anche in Italia: domani infatti Apple Store ufficiali e store online della mela offriranno un assaggio di saldi anche in Italia.

Pmi Day: appuntamento domani in tutta Italia con il Pmi Day, promosso da Piccola Industria di Confindustria per aprire le piccole e medie imprese di tutta Italia ai giovanissimi studenti che vogliono avvicinarsi alla realtà dell’industria italiana.

 

Alessia CASIRAGHI

Imprese verso la “Nuova Internet”

Abbiamo visto ieri come per le imprese, oggi, non ci sia più spazio per decidere se servirsi o meno delle innovazioni che la tecnologia offre per sviluppare il proprio business. Le previsioni di crescita del mercato digitale da qui a 3 anni, danno la risposta senza troppi margini di dubbio: servirsi della tecnologia si deve. Specialmente se si guarda al mercato dei contenuti digitali e dei servizi.

L’Osservatorio SMAU – School of Management Politecnico di Milano lo ha infatti analizzato e ha rilevato che circa il 30% del suo valore – pari a circa 4,9 miliardi di euro – è rappresentato dai contenuti digitali e dai servizi a pagamento, in crescita del 7% rispetto al 2011.

Contenuti digitali e servizi su Pc
I contenuti digitali e i servizi su Pc crescono di oltre il 20%, per un valore complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro, trainati dai giochi e dalle scommesse online. Un ruolo particolarmente rilevante è svolto dalle nuove tipologie di giochi come i casinò games e il Poker Online in modalità cash.

Contenuti digitali e servizi su dispositivi Mobile
Anche i contenuti Mobile tornano a crescere del 17%, grazie alle App e ai contenuti acquistati navigando su Mobile Web dagli utenti di smartphone, superando i 550 milioni di euro. Responsabili della crescita sono i contenuti più innovativi e pensati per una fruizione da smartphone: i giochi, ma anche i contenuti multimediali come, ad esempio, i video. Continua il calo, invece, dei contenuti più tradizionali come gli sms di infotainment, i loghi e le suonerie e i servizi di interazione con i media, tipo il televoto.

Contenuti digitali e servizi su Sofa Tv digitali
Nel corso del 2012 dovrebbero rimanere pressoché stabili i ricavi dalle vendite di abbonamenti premium sulle Sofa-Tv digitali, attestandosi intorno ai 3,2 miliardi. Non aumenta ulteriormente il numero di abbonati, in quanto sembra che il mercato sia giunto a maturazione.

E qui, l’Osservatorio SMAU – School of Management Politecnico di Milano compie un’interessante analisi sul passaggio dalla cosiddetta “Vecchia Internet” alla “Nuova Internet“. Sui 16,2 miliardi dei mercati digitali consumer, la componente che si basa sul web pesa per circa il 75%. Tale componente potrà beneficiare dell’avvento della “Nuova Internet”, basata su nuovi device (tablet, smartphone e Internet TV) e sulle App, che potrebbe fare recuperare all’Italia un gap accumulato con la “Vecchia Internet”, basata su PC e Web.

L’analisi ha infatti evidenziato come la “Vecchia Internet” in Italia non si sia mai sviluppata appieno rispetto alle sue reali potenzialità, a causa di una serie di ostacoli di natura sia infrastrutturale che culturale: scarsa diffusione di Pc nelle famiglie (67 ogni 100 abitanti contro 88 in Eu5 e 140 negli Usa), limitata penetrazione dei collegamenti internet (circa il 57% della popolazione contro circa il 90% nei Paesi nordeuropei e l’80% negli Usa).

Viceversa, le potenzialità della “Nuova Internet” sono evidenti. Secondo Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano, “la diffusione di Smartphone, Internet TV e Tablet esploderà nel corso dei prossimi 3 anni. Le stime per il 2012 sul mercato italiano parlano di oltre 32 milioni di Smartphone, 2,5 milioni di Internet Tv e 2,9 milioni di Tablet che cresceranno rispettivamente a quasi 50 milioni, 11 milioni e 12 milioni nel corso del 2015”.

Anche il fenomeno delle App, legato a doppio filo alla “Nuova Internet”, ha raggiunto numeri rilevanti a livello mondiale: 1,5 milioni di Mobile App disponibili, 500mila Mobile App ottimizzate per Tablet e oltre 60 miliardi di Mobile App scaricate attraverso smartphone e tablet dal lancio degli store.

Numeri che devono far pensare quanti, aziende o professionisti, hanno ancora dei dubbi sull’opportunità di essere un minimo digitali per sopravvivere nel proprio mercato. Numeri che, a Smau 2012, troveranno la loro traduzione nella realtà del presente digitale per tutte le aziende che vorranno innovare per competere.

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Mercati digitali, frontiera del business per le imprese

Smau 2012 è alle porte ed è quindi il momento migliore per capire che cosa significa, per un’impresa o un professionista, affidarsi alle potenzialità che la tecnologia oggi offre per sviluppare e incrementare il business. Capirlo significa analizzare dati e tendenze; quelle, per esempio, che l’Osservatorio SMAU – School of Management Politecnico di Milano ha ricavato dalla ricerca sui “Mercati Digitali Consumer e Nuova Internet”.

Il primo, importantissimo dato, riguarda il ruolo sempre più decisivo che sarà giocato dai nuovi device mobili. Secondo Andrea Rangone, Coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano, “la diffusione di Smartphone, Internet TV e Tablet esploderà nel corso dei prossimi 3 anni. Le stime per il 2012 sul mercato italiano parlano di oltre 32 milioni di Smartphone, 2,5 milioni di Internet Tv e 2,9 milioni di Tablet che cresceranno rispettivamente a quasi 50 milioni, 11 milioni e 12 milioni nel corso del 2015”.

Venendo all’attualità, i mercati digitali consumer – intesi come tutti i mercati rivolti al consumatore finale, basati su piattaforme digitali (Pc, Tv digitali, Mobile) – crescono in Italia del 14% rispetto al 2011 e superano quota 16,2 miliardi di euro. Uno sviluppo che caratterizza in maniera significativa i 3 principali comparti sui quali si sviluppa il business digitale, eCommerce, Pubblicità su canali digitali e Contenuti/servizi digitali. Vediamo come.

eCommerce

Il valore dell’eCommerce supererà nel 2012 i 9,1 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto al 2011.

eCommerce su Pc
La quasi totalità del mercato – oltre 8,9 miliardi di euro – è rappresentata dalla vendita di prodotti e servizi non digitali su Pc, anche grazie agli ottimi risultati delle iniziative che vendono coupon e dei gruppi d’acquisto. Continuano a trainare l’eCommerce tricolore le vendite di servizi (quasi i due terzi del mercato), spinte anche nel 2012 dal turismo che, da solo, genera il 47% dell’eCommerce su Pc nel nostro Paese. Crescono comunque bene quasi tutti i settori merceologici con punte di poco superiori al 30% nel caso dell’Abbigliamento.

Mobile Commerce
Benché siano ancora una parte marginale delle vendite su piattaforme digitali, le vendite di prodotti e servizi attraverso cellulari (il cosiddetto Mobile Commerce) crescono in maniera significativa: +143%. Si stima che nel 2012 il loro valore supererà i 150 milioni di euro, prevalentemente grazie ai biglietti per il trasporto (sia aereo che ferroviario) e alle vendite a tempo (ovvero le vendite di prodotti di brand molto noti, prevalentemente in ambito fashion, in campagne della durata di pochi giorni).

T-commerce
Nonostante la sempre maggiore diffusione di apparecchi predisposti per l’Internet Tv che portano il web sul televisore, non è ancora partito il cosiddetto T-commerce (eCommerce su Tv).

Pubblicità su canali digitali

La pubblicità su canali digitali nel 2012 supera quota 2,1 miliardi di euro, pari al 13% del totale mercati digitali, in crescita del 15% rispetto al 2011.

Pubblicità su Pc
La pubblicità su Pc vale circa 1,3 miliardi (oltre il 50% del mercato), in crescita del 11% rispetto al 2011. La maggior parte del mercato è sostenuta da attività di search e di keyword advertising, mentre è interessante la crescita che sta avendo il format del video advertising che, anche quest’anno, aumenta con tassi altissimi, superiori all’80%.

Pubblicità su dispositivi Mobile
Per il Mobile Advertising, nel 2012 sembra confermata la crescita robusta già registrata l’anno scorso (+50%): nel giro di un altro anno, il mercato del Mobile Advertising dovrebbe arrivare così ad avvicinarsi al 10% del valore della pubblicità su Internet. Stando alle indicazioni dei principali player, il valore complessivo nel 2012 arriverebbe a superare gli 80 milioni di euro. Si osserva un buon fermento nel mondo degli Application Store e del Mobile Internet: ci si attende, infatti, all’incirca un raddoppio del Display Advertising su Applicazioni e Mobile site e del Keyword Advertising. Una tendenza che rende i formati innovativi una parte sempre più significativa del mercato complessivo.

Pubblicità su Tv digitali
Cresce di oltre il 18% la pubblicità sulle Sofa-Tv digitali, con un controvalore pari a circa 740 milioni di euro nel 2012: un buon risultato in un periodo difficile per l’economia in generale. La crescita complessiva della pubblicità sul digitale avviene in contrasto con il calo della pubblicità sui canali tradizionali, che subisce una contrazione tra il 5% e il 10%. Con il costante incremento di share, i nuovi canali digitali, più segmentati e tematici rispetto ai canali tradizionali, iniziano ad avere una buona raccolta pubblicitaria, anche se non sufficiente a compensare le perdite sui “vecchi” canali.

Un panorama variegato, quindi, nel quale professionisti e imprese possono trovare buone nicchie dove far fruttare il proprio business.

Domani concluderemo l’analisi dell’Osservatorio SMAU – School of Management Politecnico di Milano analizzando il mercato dei contenuti e dei servizi digitali, alla luce del passaggio dalla cosiddetta “Vecchia Internet” alla “Nuova Internet”.

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L’eCommerce cresce anche in Italia

L’Italia sta diventando sempre più eCommerce addict.

La crisi, in questo ramo, sembra non sentirsi, dal momento che il settore, trainato da Groupon, è cresciuto del 20% rispetto al 2010 con cifre che raggiungono gli 8 miliardi di euro.

A portare a questo risultato sono stati soprattutto i prodotti, che registrano un +24%, a discapito dei servizi, solo +18% e i comparti di maggior appeal rimangono moda, +38%, ed editoria, musica ed audiovisivi, +35%. L’informatica tiene bene e addirittura raddoppia segnando un positivo +22%.

Questi dati sono resi noti da una ricerca effettuata dall’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, che conferma il successo dei siti che vendono coupon, Groupon su tutti, ma seguiti da Glamoo, Groupalia e LetsBonus, senza dimenticare Amazon.it.

Tra i settori che hanno registrato più crescita ecco le assicurazioni, +22%, e il turismo, +13%, utilizzati, da un esercito di web shopper che ormai sfiora i 9 milioni solo in Italia, distribuiti per il 60% al Nord, 25% al centro e 15% al Sud, con una stima, per la fine dell’anno, di un totale di 32 milioni di ordini evasi, +26% rispetto al 2010.

Alessandro Perego, responsabile scientifico Osservatorio B2C Netcomm, spiega: “I nuovi fenomeni sono decisivi nell’accelerazione della crescita dell’e-commerce, sia per il valore assoluto con cui contribuiscono all’aumento del transato (400 milioni di euro circa, pari a quasi un terzo della crescita complessiva) sia per la capacità di portare online nuovi acquirenti“.

A far crescere il mercato dell’eCommerce hanno contribuito anche gli acquisti online attraverso gli smartphone, aumentati del 210% rispetto allo scorso anno e che rappresentano l’1% delle vendite online.

Il mercato italiano è ancora lontano da quello degli stati europei, Regno Unito e Francia in primis, ma la crescita registrata è doppia rispetto questi Paesi, già da tempo abituati allo shopping online.

A questo proposito, Roberto Liscia, presidente di Netcomm, ha dichiarato: “Dal monitoraggio mensile dell’indice di soddisfazione dell’eCommerce italiano che conduciamo con Human Highway, risulta che ad ottobre i compratori online sono stati 9.2 milioni e che circa l’87% di essi ha dato valutazione superiore a 7 su 10 a questo canale che si conferma quello con il maggiore indice di soddisfazione per i compratori online rispetto a tutti gli altri. Oggi più che mai, in un contesto di crisi globale che investe anche il nostro Paese, l’eCommerce non e’ più un’opportunità ma diventa un’esigenza inderogabile per le imprese italiane che vogliano seriamente competere sui mercati internazionali“.

Vera Moretti