Contronto tra governo e sindacati sulla riforma del lavoro

di Vera MORETTI

La riforma sul mercato del lavoro è la più attesa, in un’Italia messa in ginocchio dalla crisi econimco-finanziaria e bisognosa di risollevare le sue sorti al più presto.
In questa ottica, perciò, le dichiarazioni di Mario Monti e dei suoi Ministri assumono grande importanza.

A questo proposito, infatti, il Presidente del Consiglio ha dichiarato alle parti sociali: “Spero che si riesca a non ridurre il messaggio che mandiamo sulla riforma del mercato del lavoro solo all’art.18” e ha ovviamente ammesso che “servono buone soluzioni strutturali per il mercato, spero che quello che verrà fuori servirà a migliorare la situazione delle imprese e dei lavoratori“.

A confermare queste intenzioni era presente anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero, la quale ha detto: “C’è da fare una riforma ma bisogna considerare che, nel breve periodo, non abbiamo risorse da spendere su questo importantissimo capitolo“. La riforma sarà ambiziosa, senza tempi lunghissimi e la consapevolezza che non verrà accolta all’unanimità non spaventa il Ministro.

La riforma, quindi, sarà studiata con una legge ad hoc e prenderà in esame 5 argomenti principali: tipologie contrattuali, formazione apprendistato, flessibilità, ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro. Per quanto riguarda i contratti di lavoro, per Elsa Fornero sarà necessario “un contratto che evolva con l’età dei lavoratori piuttosto che contratti nazionali specifici che evolvono per tutte le età“. Un contratto, dunque, che possa seguire la vita lavorativa del singolo individuo, al fine di favorire formazione e partecipazione al mercato del lavoro ad ogni età.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, “saranno finanziati da contributi come avviene nel sistema assicurativo mentre la fiscalità generale servirà per l’assistenza“. Due saranno i capisaldi su cui ci si baserà: riduzione temporanea dell’attività di lavoro e sostegno dei redditi di chi abbia perso il posto di lavoro.

Raffaele Bonanni, leader della Cisl, ha detto di essere disponibile “a discutere della revisione degli strumenti ma senza rompere la necessaria coesione sociale“. La cautela è d’obligo, se si vuole preservare il mercato del lavoro con soluzioni in grado di unire e non di dividere. Una tra queste dovrebbe essere l’apprendistato tra i giovani.

Luigi Angeletti, leader della Uil, ha detto: “Temo che il metodo suggerito possa favorire il disastro: la definizione delle soluzioni deve essere il prodotto di un confronto negoziale vero“. Segnale che la collaborazione tra le parti è considerata l’unica opportunità per risolvere i problemi del Paese, senza tralasciare tematiche importanti come la “guerra” ai falsi lavoratori autonomi, ad esempio.

Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, infine, ha dichiarato: “Se davvero il governo cerca la coesione, la discussione dovrà partire dal documento di Cgil, Cisl e Uil condiviso dall’Ugl

Inizia il confronto tra governo e parti sociali

E’ iniziato il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Il primo round che segue una lunga serie di consultazioni ‘informali’ di sindacati e imprese da parte del ministro del Lavoro. A presiedere il premier Mario Monti.

Al tavolo tutte le associazioni di imprese. Per Confindustria è presente lo stato maggiore di viale dell’Astronomia, il presidente Emma Marcegaglia, il vicepresidente Alberto Bombassei, il direttore generale Giampaolo Galli mentre per i sindacati siedono i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.

Per il governo siedono, al momento, il ministro del lavoro Elsa Fornero, il viceministro Michel Martone, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ed il sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà.

Fonte: adnkronos.com 

Riforma del lavoro Fornero: ecco i capisaldi

di Giulia DONDONI

Sono stati resi noti i capisaldi della Riforma del Lavoro del Ministro Elsa Fornero, un’anticipazione di quello che sarà il tavolo tra governo e parti sociali che si terrà il prossimo 23 gennaio. Si tratta di una riforma che vuole rendere più flessibile il mercato del lavoro, tutelando maggiormente i lavoratori, confrontandosi con la situazione di altri Paesi europei.

Il primo punto riguarda il Contratto Unico di Ingresso (CUI), la novità principale di questo “piano Fornero”, in quanto il CUI diventerebbe uguale per tutti. La fase di ingresso durerà a seconda dei tipi di lavoro, per un massimo di tre anni. In questo lasso di tempo il lavoratore (anche nelle aziende con più di 15 dipendenti), non verrà tutelato dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, e potrà quindi essere soggetto sì al licenziamento, ma dietro pagamento di un risarcimento economico: un importo pari a cinque giorni lavorativi per ogni mese lavorato, o del pagamento di sei mesi di indennità nel caso di una fase di ingresso di tre anni. A conclusione di questo periodo di inserimento, il contratto diventa a tempo indeterminato.

Buone notizie per quanto riguarda i contratti a tempo determinato e a progetto, spesso mal retribuiti. Per i primi si pensa di stabilire un soglia minima di stipendio (25 mila euro, esclusi i lavori stagionali) sotto la quale questi contratti non si possono attuare. Per i contratti a progetto o le collaborazioni cooordinate e continuative il limite dovrebbe essere di 30mila euro lordi. Sotto questa soglia, i contratti verrebbero automaticamente trasformati a tempo indeterminato.

Verrà poi fissato per legge un salario minimo oltre il quale non si potrà scendere.

L’ultimo punto vede gli ammortizzatori sociali con un reddito minimo di disoccupazione che verrà fissato, sostituendo le diverse possibilità previste ad oggi, come la cassa integrazione ordinaria o straordinaria, mobilità o sussidi.

Le ultime decisioni verranno prese il 23 gennaio, quando si aprirà il tavolo tra le parti. Sembra che il ministro Fornero e il titolare dello Sviluppo Economico Corrado Passera, non vogliano procedere per decreto ma con un disegno di legge.

Ciò che è certo è che il ministro del Lavoro vuole concludere questa riforma legislativa entro fine febbraio.

Elsa Fornero dalla parte delle donne

di Vera MORETTI

La riforma del mercato del lavoro al quale sta lavorando il governo appronterà soluzioni efficaci per gli annosi problemi che affliggono il lavoro in Italia, primo fra tutti la scarsa partecipazione al mondo lavorativo da parte delle donne.

Questo è stato affermato dal Ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero durante il question time alla Camera di ieri, che ha specificato: “Intendo rimettere al centro il lavoro delle donne come segmento debole. Intendo prendere molto seriamente le politiche di conciliazione“, intesa, ovviamente , tra lavoro e impegni familiari, “ma vorrei evitare che ci si riferisse solo al lavoro delle donne. La conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita deve riguardare non solo le donne ma anche gli uomini”.

Il ministro Fornero ha inoltre affrontato l’argomento pensioni, facendo riferimento alla recente riforma, dicendo che “è indubbio che la riforma delle pensioni mira anche a sottrarre l’uso improprio del sistema previdenziale come ammortizzatore sociale“.
Ciò significa che, finora, il pensionamento anticipato riservato ai lavoratori più anziani era stato preso in considerazione soprattutto dalle imprese in difficoltà o in “ristrutturazione” e la nuova riforma vorrebbe evitare questo atteggiamento, per “cercare nuove soluzioni per gli anziani, che troppo spesso sono stati scaricati sul sistema pensionistico“.

Donna e professioni liberali: a Roma il 15 dicembre

Le donne e l’occupazione in Italia: maternità, contratti, stipendi, agevolazioni. Qual è il ruolo della donna nel lavoro oggi? Il convegno “La donna nelle professioni liberali – Esperienza italiana ed europea”, in programma per il prossimo 15 dicembre a Roma, tenta di rispondere a questo quesito. L’appuntamento è a partire dalle ore 13.00 nella Sala Convegni della Chiesa Valdese di Via Pietro Cossa a Roma. Relatore d’eccezione anche il neoministro al Welfare con delega alle Pari Opportunità Elsa Fornero.

L’evento è organizzato dagli avvocati Matteo Santini, Fabrizio Bruni e Isabella Maria Stoppani, in collaborazione con l‘Associazione degli Avvocati Romani. Per scaricare i moduli di partecipazione al convegno e per ulteriori informazioni è possibile visitare i siti web www.associazionedegliavvocatiromani.it o www.dirittodellafamiglia.com.

Ok alla manovra economica

Ok dal Consiglio dei Ministri alla manovra economica. Sarà un provvedimento da 30 miliardi. Il presidente del Consiglio Mario Monti è stato chiaro: “Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell’Italia“. E ha anche annunciato di rinunciare al proprio compenso di ministro e premier. Il ministro del Welfare Elsa Fornero parla di sacrifici e si commuove.

Queste le misure principali.

CASA. Arriva nel 2012 l’imposta municipale e riguarda anche “l’abitazione principale e le pertinenze della stessa”. l’aliquota ordinaria è dello 0,76%, per l’abitazione principale è ridotta allo 0,4%.

TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI. La soglia è fissata a 1.000 euro.

IRPEF. L’aliquota sale al 46% sopra i 75mila euro fino al 2014, “in considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea”.

PENSIONI. Il blocco della rivalutazione rispetto all’inflazione per le pensioni di importo superiore al minimo di 467 euro varrà per il 2012 e il 2013. Per le pensioni tra i 467 e i 935 euro ci sarà una rivalutazione del 50% rispetto all’inflazione. Le minime avranno la perequazione totale.

IVA. Dall’1 gennaio 2013 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. Dal gennaio 2014 scatta un ulteriore aumento di 0,5 punti. Una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare del 20% previsto nella precedente manovra per le agevolazioni fiscali.
 
SOPPRESSIONE ENTI. Cancellati Inpdap ed Enpals, le loro funzioni sono attribuite all’Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi.

TAGLI ALLE AUTHORITY, DA ANTITRUST A CONSOB. Dalla Consob all’Antitrust è previsto un calo del numero dei componenti.

LIRA. Prescrizione anticipata delle lire in circolazione: Le banconote, i biglietti e le monete ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.

AUTONOMI E AGRICOLTORI. Dal primo gennaio 2012 le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche di artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’Inps sono incrementate di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Sempre dall’1 gennaio le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla relativa gestione autonoma dell’Inps sono rideterminate.

IRAP. Le imprese potranno dedurre dall’Ires e dall’Irpef la quota di Irap “relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato”.
 
BANCHE. Il ministero dell’Economia “fino al 30 giugno 2012 è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a partire dall’1 gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite”.
 
PENSIONI AUTONOMI. I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi. Le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi. Per chi esce in pensione anticipata prima dei 63 anni di età dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento prima dei 63 anni di età.

SUPERBOLLO. Superbollo per le auto di potenza superiore ai 170 chilowatt: l’addizionale erariale sarà “pari a euro 20 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt”.

FARMACI. Liberalizzalizzazione per i farmaci di fascia ‘C’ che saranno venduti anche nelle parafarmacie e nuove regole per l’apertura di nuove farmacie.

Manovra, verso una correzione da 20-25 miliardi

Cominciano a filtrare le prime cifre sulla manovra correttiva cui sta lavorando il governo Monti per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Una manovra sulla quale pesa la revisione al ribasso del pil. Facendo riferimento al calo dello 0,5% nel 2012 previsto dall’Ocse, la correzione necessaria salirebbe dai 13-15 miliardi previsti inizialmente a 20-25 miliardi. Secondo indiscrezioni, al momento si starebbe lavorando sulla parte bassa di questa forchetta.

In tutto questo, arrivano segnali anche dalla politica, sempre meno indifferente di fronte ai propri enormi e ingiustificati costi. Secondo quanto riporta un comunicato congiunto di palazzo Madama e Montecitorio, il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente della Camera Gianfranco Fini, si sono infatti incontrati assieme ai rispettivi Collegi dei Questori con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, e hanno comunicato al governo di voler procedere entro la fine dell’anno a una radicale modifica della disciplina in tema di assegni vitalizi.

Dal 1° gennaio 2012 sarà introdotto il sistema di calcolo contributivo, in analogia con quanto previsto per tutti i lavoratori. Tale sistema opererà per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data e pro rata per coloro che attualmente esercitano il mandato parlamentare.

Sempre dal 1° gennaio 2012, i parlamentari che avranno terminato il mandato percepiranno il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura, e al compimento dei 65 anni per coloro che abbiano versato i contributi per una sola intera legislatura. Un po’ alla volta qualcosa si muove…

d.S.

Riforma delle pensioni: l’attesa è quasi finita

Nonostante il “cambio della guardia” ai vertici del governo, la riforma delle pensioni viaggia spedita, tanto che dovrebbe essere approvata a breve, in tempi più rapidi del previsto.

Ciò, ovviamente, avrà ripercussioni significative sui lavoratori italiani, dal momento che l’età pensionabile si allungherà, come richiesto anche dalla UE.

La notizia è arrivata direttamente da Elsa Fornero, nuovo ministro del Lavoro, in occasione dell’assemblea della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. A rafforzare questa linea di condotta, il ministro ha confermato che l’Italia sarà chiamata a compiere dei sacrifici, che però dovranno essere “calibrati sulla capacità dei singoli di sopportarli”.

A conferma di ciò, è stato chiarito che la riforma si fonderà su tre principi fondamentali, ovvero rigore finanziario, equità di interventi e crescita per dare prospettive alle nuove generazioni. E questo si potrà ottenere non solo con i tagli ma con provvedimenti che possano servire a stimolare la crescita ed eliminare gli ostacoli che impediscono lo sviluppo del Paese. Questa, dunque, è stata la risposta di Elsa Fornero all’appello di Ivan Malavasi, presidente CNA, il quale ritiene che la riforma abbia carattere di urgenza. E non è il solo.

Anche per Emma Marcegaglia la riforma delle pensioni è la prima cosa da fare “non solo per fare cassa, ma per aiutare e sostenere il costo del lavoro dei giovani e delle donne: non si devono tagliare gli assegni ma cancellare le anomalie che il sistema pensionistico ancora ha, come per esempio le pensioni di anzianità“.

Si dovrà aspettare ancora poco, ci auguriamo che non siano solo dolori.

Vera Moretti

Fornero: risanamento, crescita, coesione sociale nell’azione di governo

Il Governo Monti alza il velo sui punti chiave del suo programma e lo fa tramite le parole del neo ministro del Welfare Elsa Fornero. Intervistata da ‘Radio anch’io”, il ministro ha parlato chiaro: risanamento, crescita e coesione sociale saranno alla base dell’azione di Governo. “Devono valere, come ha detto il presidente del Consiglio, – ha detto Fornerotre parole chiave, risanamento, necessario e urgente perché senza quello non ci si salva, crescita, coesione sociale e equità. Questo ispirerà l’azione di Governo e anche la mia“.

Liberalizzazioni, privatizzazioni, mercato del lavoro, pensioni: dalle misure urgenti per centrare il pareggio di bilancio nel 2013 alle grandi riforme, questi sono i punti del programma di Governo che oggi Mario Monti, premier e ministro ad interim dell’Economia, presenterà al Parlamento, sperando di placare la speculazione dei mercati e rilanciare la crescita del Paese.

Un’agenda dunque prevalentemente, almeno in questa prima delicatissima fase, economica. Il passaggio di consegne a Via XX Settembre tra l’ex ministro Giulio Tremonti e Monti c’é stato ieri sera subito dopo il Consiglio dei ministri: un incontro cordiale, di circa mezz’ora, dietro la celebre scrivania di Quintino Sella. Punto di riferimento del programma economico del nuovo governo sarebbe la lettera inviata quest’estate dalla Bce al governo in cui si chiedevano misure drastiche e impopolari.

Si attende l’annuncio di quei “sacrifici ma con equità” ai quali Monti avrebbe fatto riferimento già negli incontri con le parti sociali. La manovra aggiuntiva, che si aggiungerebbe ai due decreti estivi e alla legge di stabilità, e che sarebbe necessaria per centrare il pareggio di bilancio nel 2013, potrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 miliardi di euro e dovrebbe prevedere nuovi tagli alla spesa ma anche nuove entrate. Al momento sembrerebbe più probabile un ritorno dell’Ici rispetto alla patrimoniale.

Ma sono già annunciate misure contro i “privilegi“, ed è da immaginare che si metterà mano ai costi della politica. Poi le misure di rilancio, e il super-ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture, Corrado Passera, ha già annunciato le sue parole d’ordine: “sviluppo sostenibile e posti di lavoro“. La spinta alle liberalizzazioni e alla concorrenza dovrebbe essere quindi il cavallo di battaglia per la crescita.