Incentivi alle famiglie campane per l’energia solare

Le famiglie campane riceveranno contributi per la realizzazione di impianti ad energia solare, previsti a seguito dell’approvazione di una legge che stabilisce che, entro il 2021, il 60% del fabbisogno energetico dovrà essere coperto dall’energia solare.

Per questo, il Consiglio della Regione Campania ha approvato la nuova norma che riguarda l’erogazione di aiuti alle imprese e alle famiglie per passare all’energia alternativa.

Per quanto riguarda le imprese, gli incentivi saranno anche relativi alla dismissione di impianti alimentati da fonti fossili, mentre per le famiglie si tratterà di aiuti per la sostituzione di impianti di vecchia generazione con quelli fotovoltaici.
I Comuni potranno beneficiare dell’assegnazione gratuita delle aree demaniali finalizzate alla creazione di poli dell’energia verde.

Luca Colasanto, consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio regionale della Campania ha dichiarato: “La norma è stata approvata all’unanimità grazie al contributo di tutte le forze politiche che hanno messo da parte qualsiasi logica di appartenenza e lavorato nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle future generazioni. Abbiamo gettato le basi per uno sviluppo sano e sostenibile della Campania”.

Vera MORETTI

Energia verde: fa bene all’ambiente e al business

Energia verde, energia rinnovabile, energia pulita… Chiamatela  come volete, è un fatto certo  che il green sia ormai una tendenza inarrestabile,  in tutti i settori.

Un po’ in tutta Europa e in Italia specialmente, cresce la diffusione degli impianti per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili e di pari passo la produzione di energia a basse emissioni. Nel 2010, secondo i dati pubblicati da Eurostat, il contributo delle rinnovabili ha toccato quota 12,4% nel consumo di energia registrato nell’Europa dei 27 e i dati rilevano una crescita costante rispetto al 2009 (11,7%) e al 2008 (10,5%). La Direttiva sulle energie rinnovabili del 2009 ha poi imposto target differenti a seconda delle nazioni e delle possibilità di ciascuna, per raggiungere la quota complessiva di consumo di almeno il 20% di energia green entro il 2020.

Il documento di Eurostat evidenzia il contributo che ciascun Paese europeo dà in termini di livello di consumo di energia verde, ai primi posti Svezia (47,9% delle fonti energetiche rinnovabili sul consumo totale), Lettonia (32,6%), Finlandia (32,2%), Austria (30,1%) e Portogallo (24,6%), mentre in coda ci sono Malta (0,4%), Lussemburgo (2,8%), Regno Unito (3,2%) e Paesi Bassi (3,8%). L’Italia è nel mezzo, con un consumo di energia da fonti non fossili pari al 10,1% a fronte di un obiettivo del 17% nel 2020.

­­­­­­­­­­­­­­­­­Proprio in questo senso è importante che anche le piccole imprese italiane che sono in primis il tessuto economico del nostro Paese si dirigano verso forme di collaborazione e acquisto di prodotti innovativi ed efficienti e prendano consapevolezza della necessità di adottare comportamenti sostenibili. In questa direzione  si colloca la proposta di Repower, operatore energetico dedicato alle PMI, che ha confezionato una fornitura di energia rinnovabile assolutamente innovativa, dedicata alle aziende che fanno  del green, della sostenibilità e della produzione di energia da fonti rinnovabili un aspetto centrale del proprio business.

Per Repower, produrre e vendere energia da fonti rinnovabili, significa creare un valore aggiunto per sensibilizzare e spostare il focus delle aziende verso l’utilizzo di servizi e prodotti eco-frendly innovativi, come Verde Dentro che oltre alla fornitura elettrica punta su servizi di mobilità elettrica ed efficienza energetica.

La proposta di Repower per le aziende impone un approccio sostenibile completo che supera il vecchio principio del green come valore a se stante per indirizzare gli sforzi verso i reali bisogni della comunità investendo nello sviluppo delle più efficienti tecnologie e in sistemi di ottimizzazione delle risorse, con l’obiettivo di creare valore sociale e fare investimenti che nel medio e lungo termine si ripagano ampiamente mentre nel breve aiutano concretamente la sostenibilità ambientale.

E’ in un momento di contingenza economica sfavorevole come quello attuale, che le imprese possono provare ad adottare comportamenti più eco-friendly assumendosi maggiori responsabilità ambientali, per dimostrare di saper accogliere in maniera flessibile e allo stesso tempo “sostenibile”, le sempre più esigenti leggi dell’economia.

In quest’ottica, un player come Repower diventa molto più che un fornitore di energia: è il partner ideale per suggerire alle aziende che vogliono distinguersi con scelte ambientaliste risolutive, soluzioni efficaci e prodotti green che ben si coniugano con l’attenzione e la personalizzazione del servizio quotidianamente offerto ai propri clienti!

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Repower, l’energia è Verde Dentro

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Si fa presto a dire green. Quante sono oggi le aziende che si possono davvero definire green? Che adottano cioè comportamenti  virtuosi nei confronti dell’ambiente e si distinguono realmente nel mercato?  Oggi c’è un  operatore elettrico che ha messo a punto un offerta di servizi dedicati alle aziende che vogliono assumere procedure concrete a salvaguardia dell’ambiente: parliamo di Repower.

Gruppo energetico internazionale attivo da oltre 100 anni,  nato  per fornire l’energia elettrica al Trenino rosso del Bernina nel Cantone dei Grigioni,  Repower è tra i primi operatori svizzeri nella generazione da fonti rinnovabili. Presente in Italia dal 2002, Repower opera su tutta la filiera elettrica, dalla produzione al trading sino alla vendita collocandosi  tra i principali player  dedicati alle piccole e medie imprese  per la fornitura di  energia elettrica,  gas naturale e servizi di consulenza energetica.  Gruppo solido, nel 2011 Repower ha realizzato in Italia un fatturato di oltre un 1.2 miliardi di  euro.

Energia verde, si diceva… Sì perché – e torniamo alla vision green di cui parlavamo all’inizio – Repower ha introdotto sul mercato un’offerta dalle caratteristiche uniche e innovative. Verde Dentro il  nome della  proposta dedicata alle strutture ricettive, alle imprese e ai Comuni che fanno dell’attenzione all’ambiente un punto fermo della propria cultura e immagine istituzionale.

Verde Dentro è molto più di una semplice fornitura di energia elettrica; è quasi una filosofia, che suggerisce alle imprese l’adozione di comportamenti green a 360 gradi per contribuire concretamente a un futuro ecosostenibile. L’offerta Verde Dentro si compone di più elementi.

1.Fornitura di energia rinnovabile doppiamente certificata perché  alla  certificazione di Garanzia di Origine dell’energia resa obbligatoria dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il gas, Verde Dentro aggiunge quella di TUV Sud, ente che  verifica che il quantitativo di energia rinnovabile prodotta dagli impianti Repower alimentati da fonte rinnovabili sia pari alla quantità venduta ai singoli clienti.

2. Efficienza energetica. Un software sviluppato ad hoc, raccoglie  alcune informazioni sulle diverse apparecchiature delle aziende e sulle modalità del loro utilizzo, elabora una simulazione sulla ripartizione dei consumi e della spesa per tipologia di apparecchiatura e propone la migliore soluzione di intervento con una indicazione anche dei tempi di ritorno dell’investimento in caso di sostituzione delle singole apparecchiature.

3. Mobilità elettrica. A disposizione dei clienti per l’intera durata della fornitura, un silenzioso ed ecologico veicolo professionale a due o quattro ruote, elettrico al 100%, per gli spostamenti quotidiani, le consegne o come auto di cortesia, per muoversi rispettando l’ambiente. I veicoli si ricaricano con una comune presa elettrica o con le colonnine di ricarica.

4. Comunicazione. Poiché la filosofia green è contagiosa, a disposizione dei clienti Verde Dentro c’è anche un nuovo strumento di marketing per distinguersi nel proprio mercato e comunicare l’immagine verde della propria struttura, facendosi promotori di comportamenti sostenibili nel lavoro di tutti i giorni.

Un nuovo modo di fornire energia per un nuovo modo di consumarla: più attento, più consapevole, più rispettoso. Un nuovo modo “Verde Dentro” per educare le imprese a fare business nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.

Energia verde e sostenibilità, opportunità per le Pmi

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Energia, ambiente, sostenibilità. Parole chiave non più del futuro, ma ormai del presente. Parole il cui significato hanno ben presente in Repower e che declinano su più fronti: dalla fornitura di energia alla mobilità sostenibile. Come ci conferma Renzo Boschet, Direttore Vendite Repower. 

Quali strumenti esistono nelle mani di un’azienda medio grande per diventare più green nel nostro Paese? Perché dovrebbe approfittarne?
L’approccio green può essere considerato  parte di un approccio sostenibile. Il sistema da difendere è più ampio di quello ambientale e dovrebbe abbracciare la comunità nell’insieme dei suoi bisogni. Per un’azienda energetica: la luce, il riscaldamento, l’alimentazione di un impresa, la mobilità diventano i servizi a valore aggiunto. Soddisfare i bisogni vuol dire anche orientarsi all’utile con un occhio al risparmio energetico e alla conservazione del patrimonio comune (anche quello economico).

Quante e quali aziende in Italia conoscono questi strumenti e se ne interessano?
La sostenibilità è spesso citata nei bilanci e nelle brochure dei grandi gruppi. Meno frequente è trovare una cultura attenta a tutti gli aspetti del “sostenibile” che si rispecchi realmente nelle strategie delle aziende. Il “green” è utilizzato spesso solo come leva di marketing o per sfruttare sistemi di incentivazione spesso onerosi per la comunità. Le aziende che hanno intrapreso un percorso serio sulla sostenibilità hanno uno stile di marketing meno aggressivo e più ritagliato sul cliente. Questa strategia non porta frutti nell’immediato, ma è vincente nel medio lungo periodo.

Anche le piccole aziende o le utenze domestiche possono fare la loro parte? Come?
Le piccole aziende in primis sono il tessuto economico del nostro Paese. Un loro movimento verso forme di collaborazione e acquisto di prodotti innovativi ed efficienti può dare una grande spinta a tutto il settore energetico e indirizzarlo verso servizi a valore aggiunto. Noi siamo un operatore elettrico dedicato alle PMI. Con Verde Dentro abbiamo messo sul mercato la  prima e unica offerta in Italia di fornitura elettrica che offre realmente alcuni strumenti per aiutare le aziende ad adottare comportamenti sostenibili: fornitura elettrica da fonti rinnovabili certificate, software per il calcolo dell’efficienza energetica, mobilità elettrica – auto o scooter -. Verde Dentro è dedicata originariamente a strutture ricettive, hotel, palestre, centri benessere e amministrazioni comunali ma oggi estesa ad altri settori. Un’offerta per tutte le aziende che mettono la sostenibilità al centro del proprio modello di innovazione e puntano a una differenziazione consapevole.

Che cos’è la e-mobility? In quali Paesi viene utilizzata e funziona?
L’e-mobility dovrebbe essere un altro modo per esprimere la propria libertà di muoversi nel rispetto degli altri, riducendo alcune delle controindicazioni della mobilità ordinaria (emissioni e rumori innanzitutto). Nelle immense aree urbane cinesi i motocicli elettrici stanno riscuotendo grande successo. Le maggiori case automobilistiche mondiali hanno programmi o modelli per la mobilità elettrica e nei Paesi europei sono sempre più diffuse le politiche di sostegno. Ci sono ancora alcuni temi da affrontare perché si possa pensare ad un’espansione del fenomeno. Tra i principali l’autonomia delle batterie dei veicoli, la diffusione di tecnologia e infrastrutture di ricarica adeguata per le lunghe percorrenze e norme/standard condivisi. L’interesse di cittadini e pubbliche amministrazioni fanno presagire uno sforzo importante nella ricerca per ottenere al più presto risultati che consentano all’E-mobility di farsi strada come soluzione alternativa alla mobilità ordinaria.

Esempi di e-mobility in Italia? Se non ce ne sono, perché? All’estero chi primeggia in questo campo?
In Italia l’e-mobility si è sviluppata grazie ad accordi tra società che operano in diversi settori. Gli attori necessari oggi ad attivare questo servizio sono molteplici, venditore o locatore di veicoli elettrici, costruttori di infrastrutture di ricarica, operatori energetici, società di vendita di servizi energetici etc. In questo contesto si colloca la collaborazione di  Repower con Leaseplan, Oxygen e Mitsubishi.  Al momento è difficile parlare di leader nel campo della e-mobility.

Una città a emissioni zero è possibile? Quali i primi passi da fare?
La sfida dell’abbattimento di emissioni in contesti urbani deve essere un obiettivo. I temi da affrontare per primi sono quelli del riscaldamento domestico e della mobilità. La mobilità va affrontata sia in termini di incentivazione all’utilizzo di veicoli elettrici sia in termini di riduzione della congestione favorendo la mobilità pubblica. Come ho già detto, l’offerta Verde Dentro di Repower è dedicata anche ai Comuni ed è una risposta concreta che va nella direzione di una città sostenibile perché promuove l’utilizzo di energia rinnovabile e la mobilità elettrica.

Quanto sono “green” le realtà che come azienda incontrate in Italia, rispetto al resto d’Europa? A suo parere esistono delle normative nazionali che ostacolano tale processo o lo rallentano rispetto ad esempio ai Paesi capofila?
Come  già discusso il vero obiettivo da perseguire è la sostenibilità superando il vecchio principio del green come valore a sé stante. Le normative in Italia come nel resto d’Europa sono state  generose sulla tematica green col giusto obiettivo di indirizzare i comportamenti verso un uso consapevole del nostro territorio. Nonostante il giusto obiettivo lo sforzo è stato un po’ disperso incentivando tecnologie solo parzialmente sostenibili e con effetti sul comparto energetico  irrisori. Il tema di una nuova filosofia del green inside (verde dentro) dovrà indirizzare gli sforzi verso i reali bisogni della comunità investendo in ricerca per lo sviluppo di più efficienti tecnologie e sistemi di ottimizzazione delle risorse che puntino a creare un valore sociale completo.

Il fotovoltaico non brilla più. Lasciano BP e due aziende tedesche

Sono ben due le aziende che in questo periodo hanno dichiarato bancarotta. Si tratta di grandi aziende “green” con base in Germania, esperte nella produzione e installazione di pannelli fotovoltaici, non gli ultimi arrivati insomma. Solon e Solar Millennium dopo anni d’oro hanno dovuto fare i conti con l’imperversare della crisi anche nel settore delle energie alternative, un settore che sembra essere sempre rigoglioso ma che deve scontrarsi con l’enorme concorrenza nata negli utlimi anni. La prima, azienda con sede a Berlino, produttrice di moduli fotovoltaici e la seconda con sede in Baviera, esperta invece nalla progettazione di centrali termodinamiche sono o meglio erano delle potenze del mercato. Solon in particolare sbarcata in borsa già nel 1998, era un pioniere del comparto, con all’attivo numerosi contratti anche governativi.

I governi rivestono un ruolo fondamentale nel sostenere la domanda attraverso politiche che premiano chi utilizza energia pulita e offrendo cospicui incentivi per l’installazione di impianti per la produzione dienergia alternativa. Ma che succede quando i governi decidono di chiudere i rubinetti dei finanziamenti? I cittadini sono molto meno propensi a convertire i loro vecchi impianti di riscaldamento, preferendo conservare qualche soldo nella saccoccia e rimandando l’investimento a tempi migliori. Di certo l’ambiente non trarrà vantaggio ma non si tratta di nulla di così grave. Allargando lo sguardo al mondo produttivo ci si accorge però che dietro a tali politiche dei governi nazionali si celano lavoratori che perdono il lavoro, aziende sul lastrico, e perfino erosione dell’immagine del Paese. Non tutte le colpe sono dei governi ovviamente. L’elevata concorrenza, specie asiatica, rende difficoltosa l’esistenza sul mercato di aziende europee, portando i margini di guadagno a ridursi all’osso.

Un piccolo raggio di sole “Made in Germany” se ne va e con esso la certezza che il futuro dell’energia sia da ricercare nel sole. In queste ore sono stati confermati i rumors circa l’abbandono di British Petroleum verso investimenti nel solare. Sarebbe la stessa azienda in una comunicazione ai dipendenti ad ammettere la volontà di abbandonare, dopo 40 anni di presenza, il mercato del fotovoltaico “a causa dei profondi cambiamenti avvenuti nell’energia solare a livello mondiale negli ultimi anni e BP non è stata capace di generare i margini necessari per affrontare le sfide poste dall’evoluzione dei mercati“. E’ già dal 2009 che l’azienda valuta la chiusura di questo ramo d’attività, periodo in cui ha rinunciato a diverse attività manifatturiere in Spagna. Ci auguriamo che a sostegno del solare giungano risposte chiare e immediate da parte dei governi e istituzioni sovranazionali che garantiscano continuità ai progetti di autonomia energetica intrapresi nel tempo. Ad oggi è di circa 19 Giga Watt la potenza installata in Europa con 27 milioni di metri quadri di pannelli solari installati. Entro il 2012 si conta di arrivare al 10% del fabbisogno complessivo, un traguardo importante, ci auguriamo che quelli di questi giorni siano solo incidenti di percorso.

Mirko Zago