Ferrara: 30 imprese crescono in rete

Sono 7 i contratti di rete iscritti, ad oggi, nel Registro delle imprese di Ferrara, che coinvolgono oltre 30 imprese della provincia. L’ultimo, in ordine di tempo, quello sottoscritto stamattina (27 aprile) in Camera di Commercio fra le società “Tubi Costruzioni Srl”, “Echosid Ingegneria e Impianti Srl” e “Delta Engineering Services Srl”.

L’accordo, che si pone l’obiettivo di trasferire ricerca ed innovazione nei settori, in particolare, delle energie rinnovabili e degli scarichi industriali, è stato raggiunto grazie all’impegno e ad uno strutturato percorso di accompagnamento messo a punto da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con Universitas Mercatorum, che ha visto la forte e convinta adesione delle imprese e delle associazioni territoriali di categoria. “Abbiamo creduto fortemente e sostenuto fin dal principio il contratto di rete per le reali potenzialità dello strumento – ha dichiarato Carlo Alberto Roncarati, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Ferrara – e il raggiungimento del settimo contratto di rete è il segnale che le imprese vogliono reagire e che davvero è possibile restituire vitalità al nostro sistema economico. E’ necessario – ha concluso Roncarati – non fermarsi adesso ma considerare questo importante traguardo come un nuovo punto di partenza, affinché si possa continuare a lavorare insieme per rendere sempre più il contratto di rete strumento a misura di impresa, intervenendo nella semplificazione delle procedure e degli aspetti tributari, facilitando l’inclusione di imprese estere nelle reti e agevolando la partecipazione alle gare pubbliche come previsto dallo Statuto delle imprese”.

Il contratto di rete in pillole introdotto dalla legge n. 33/2009, ha subito, nei mesi, numerose modifiche. Con il contratto di rete due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Il contratto è redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, e deve indicare:

– l’indicazione degli obiettivi strategici e delle attività comuni poste a base della rete che dimostrino il miglioramento della capacità innovativa e della competitività sul mercato;
–  la durata del contratto le modalità di adesione di altre imprese e le relative ipotesi di recesso;
– l’individuazione di un programma di rete, che contenga l’enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascuna impresa partecipante e le modalità di realizzazione dello scopo comune.

La legge prevede, infine, a favore delle reti di impresa vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari, nonché la possibilità di stipulare convenzioni con l’A.B.I. (Associazione Bancaria italiana) per un miglior accesso al credito. 

Fonte: camcom.gov.it

Energia verde e sostenibilità, opportunità per le Pmi

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Energia, ambiente, sostenibilità. Parole chiave non più del futuro, ma ormai del presente. Parole il cui significato hanno ben presente in Repower e che declinano su più fronti: dalla fornitura di energia alla mobilità sostenibile. Come ci conferma Renzo Boschet, Direttore Vendite Repower. 

Quali strumenti esistono nelle mani di un’azienda medio grande per diventare più green nel nostro Paese? Perché dovrebbe approfittarne?
L’approccio green può essere considerato  parte di un approccio sostenibile. Il sistema da difendere è più ampio di quello ambientale e dovrebbe abbracciare la comunità nell’insieme dei suoi bisogni. Per un’azienda energetica: la luce, il riscaldamento, l’alimentazione di un impresa, la mobilità diventano i servizi a valore aggiunto. Soddisfare i bisogni vuol dire anche orientarsi all’utile con un occhio al risparmio energetico e alla conservazione del patrimonio comune (anche quello economico).

Quante e quali aziende in Italia conoscono questi strumenti e se ne interessano?
La sostenibilità è spesso citata nei bilanci e nelle brochure dei grandi gruppi. Meno frequente è trovare una cultura attenta a tutti gli aspetti del “sostenibile” che si rispecchi realmente nelle strategie delle aziende. Il “green” è utilizzato spesso solo come leva di marketing o per sfruttare sistemi di incentivazione spesso onerosi per la comunità. Le aziende che hanno intrapreso un percorso serio sulla sostenibilità hanno uno stile di marketing meno aggressivo e più ritagliato sul cliente. Questa strategia non porta frutti nell’immediato, ma è vincente nel medio lungo periodo.

Anche le piccole aziende o le utenze domestiche possono fare la loro parte? Come?
Le piccole aziende in primis sono il tessuto economico del nostro Paese. Un loro movimento verso forme di collaborazione e acquisto di prodotti innovativi ed efficienti può dare una grande spinta a tutto il settore energetico e indirizzarlo verso servizi a valore aggiunto. Noi siamo un operatore elettrico dedicato alle PMI. Con Verde Dentro abbiamo messo sul mercato la  prima e unica offerta in Italia di fornitura elettrica che offre realmente alcuni strumenti per aiutare le aziende ad adottare comportamenti sostenibili: fornitura elettrica da fonti rinnovabili certificate, software per il calcolo dell’efficienza energetica, mobilità elettrica – auto o scooter -. Verde Dentro è dedicata originariamente a strutture ricettive, hotel, palestre, centri benessere e amministrazioni comunali ma oggi estesa ad altri settori. Un’offerta per tutte le aziende che mettono la sostenibilità al centro del proprio modello di innovazione e puntano a una differenziazione consapevole.

Che cos’è la e-mobility? In quali Paesi viene utilizzata e funziona?
L’e-mobility dovrebbe essere un altro modo per esprimere la propria libertà di muoversi nel rispetto degli altri, riducendo alcune delle controindicazioni della mobilità ordinaria (emissioni e rumori innanzitutto). Nelle immense aree urbane cinesi i motocicli elettrici stanno riscuotendo grande successo. Le maggiori case automobilistiche mondiali hanno programmi o modelli per la mobilità elettrica e nei Paesi europei sono sempre più diffuse le politiche di sostegno. Ci sono ancora alcuni temi da affrontare perché si possa pensare ad un’espansione del fenomeno. Tra i principali l’autonomia delle batterie dei veicoli, la diffusione di tecnologia e infrastrutture di ricarica adeguata per le lunghe percorrenze e norme/standard condivisi. L’interesse di cittadini e pubbliche amministrazioni fanno presagire uno sforzo importante nella ricerca per ottenere al più presto risultati che consentano all’E-mobility di farsi strada come soluzione alternativa alla mobilità ordinaria.

Esempi di e-mobility in Italia? Se non ce ne sono, perché? All’estero chi primeggia in questo campo?
In Italia l’e-mobility si è sviluppata grazie ad accordi tra società che operano in diversi settori. Gli attori necessari oggi ad attivare questo servizio sono molteplici, venditore o locatore di veicoli elettrici, costruttori di infrastrutture di ricarica, operatori energetici, società di vendita di servizi energetici etc. In questo contesto si colloca la collaborazione di  Repower con Leaseplan, Oxygen e Mitsubishi.  Al momento è difficile parlare di leader nel campo della e-mobility.

Una città a emissioni zero è possibile? Quali i primi passi da fare?
La sfida dell’abbattimento di emissioni in contesti urbani deve essere un obiettivo. I temi da affrontare per primi sono quelli del riscaldamento domestico e della mobilità. La mobilità va affrontata sia in termini di incentivazione all’utilizzo di veicoli elettrici sia in termini di riduzione della congestione favorendo la mobilità pubblica. Come ho già detto, l’offerta Verde Dentro di Repower è dedicata anche ai Comuni ed è una risposta concreta che va nella direzione di una città sostenibile perché promuove l’utilizzo di energia rinnovabile e la mobilità elettrica.

Quanto sono “green” le realtà che come azienda incontrate in Italia, rispetto al resto d’Europa? A suo parere esistono delle normative nazionali che ostacolano tale processo o lo rallentano rispetto ad esempio ai Paesi capofila?
Come  già discusso il vero obiettivo da perseguire è la sostenibilità superando il vecchio principio del green come valore a sé stante. Le normative in Italia come nel resto d’Europa sono state  generose sulla tematica green col giusto obiettivo di indirizzare i comportamenti verso un uso consapevole del nostro territorio. Nonostante il giusto obiettivo lo sforzo è stato un po’ disperso incentivando tecnologie solo parzialmente sostenibili e con effetti sul comparto energetico  irrisori. Il tema di una nuova filosofia del green inside (verde dentro) dovrà indirizzare gli sforzi verso i reali bisogni della comunità investendo in ricerca per lo sviluppo di più efficienti tecnologie e sistemi di ottimizzazione delle risorse che puntino a creare un valore sociale completo.

Vicenza: missione del sistema camerale in India

La Camera di Commercio di Vicenza promuove la prima missione nazionale del sistema camerale del 2012 che si svolgerà in India dal 14 al 21 aprile 2012.

La missione ha quale soggetto camerale capofila Made in Vicenza, azienda speciale per l’internazionalizzazione dell’ente camerale.

I settori interessati dalla missione sono:
– Infrastrutture, Edilizia e Costruzioni
– Energie Rinnovabili e Ambiente
– Macchine utensili
– Tecnologie Agro Alimentari

L’iniziativa mira a sostenere le PMI italiane nella ricerca di nuove opportunità commerciali in India, facilitando il contatto tra operatori attraverso l’organizzazione di incontri d’affari e/o visite aziendali con potenziali controparti locali.

La missione prevede l’organizzazione di un’agenda personalizzata di incontri d’affari con imprese indiane individuate sulla base delle specifiche esigenze di ogni singola azienda partecipante.

Le adesioni devono essere effettuate entro il 15 marzo 2012.

Fonte: camcom.gov.it

Il Business è green ad Abu Dhabi

di Alessia CASIRAGHI

Il paradiso dell’oro nero punta sulle energie rinnovabili. Si è svolto in questi giorni ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, l’edizione 2012 del World Future Energy Summit, tre giorni di incontri internazionali dedicati al business green che mescola ingegneri, industriali, esperti, accademici e politici per discutere di ecosostenibilità.

Per l‘Italia 29 le aziende presenti al Summit, a conferma che il settore delle rinnovabili Made in Italy, già leader in Europa insieme alla Germania, è fra i più corteggiati e ambiti anche nel mondo. “L’export italiano negli Emirati Arabi Uniti è cresciuto del 26% dal 2010 – sottolinea il Giorgio Starace, ambasciatore italiano ad Abu Dhabi – superando i 4miliardi di euro e facendo del Paese il primo mercato di sbocco del made in Italy nel mondo arabo”.

Il settore dell’ecosostenibilità e delle rinnovabili vede in netta crescita anche un Paese come la Cina, grande azionista dell’energia pulita. Ma l’Italia parte avvantaggiata rispetto ai sui competitors del Golfo perchè “ha il vantaggio di poter dire la sua in tutti i settori delle energie pulite, dalla rete ai materiali – continua Starace – non dimentichiamoci che anche nell’edilizia il nostro Paese produce brevetti innovativi e importanti”.

L’edizione 2012 della piattaforma di business green internazionale di Abu Dhabi ha registrato anche un dato molto interessante: l’aumento delle quote rosa nel settore dell’energia pulita. Il Paese arabo, contrariamente a quanto potrebbe lasciar supporre, ha investito molto sulla formazione femminile.

Donne giovani, preparate, appena uscite dalle università che hanno lavorato sodo anche per dare forma a una vera e propria utopia: Masdar City, la “città sorgente”, ovvero quella a zero emissioni. Un esempio perfetto e futuristico di mobilità sostenibile e integrazione delle energie rinnovabili. A prendere parte al progetto avvenieristico anche un’azienda italiana, a conferma del grado di eccellenza e di riconoscimento che l’offerta italiana in materia di energie rinnovabili ha raggiunto nel mondo.

Delle 29 imprese italiane presenti al World Future Energy Summit di Abu Dhabi, 18 erano ospiti poi del Gse, ovvero il Gestore Servizi Energetici che garantisce agli operatori il sostegno economico assicurato dalle norme nazionali, per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. “Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un territorio molto fertile, di raccordo con l’Oriente, e in cui ci aspettiamo di riuscire a tessere e rafforzare rapporti commerciali”, ha sottolineato Emilio Cremona, presidente del Gse.

E tra le iniziative promosse dal Gse c’è “Corrente”, progetto nato nel 2011 per sostenere e valorizzare la filiera italiana delle rinnovabili all’estero e per facilitare partnership internazionali. Lo scopo è di promuovere la partecipazione collettiva italiana e di valorizzare il know-how italiano nel settore delle rinnovabili, promuovendo le aziende di punta del Penisola in Medioriente e nell’area dei Paesi del Golfo.

Perchè proprio il Medioriente? Gli Emirati Arabi, Abu Dhabi in primis, hanno come priorità assoluta la qualità delle tecnologie emergenti ed ecosostenibili per la realizzazione di progetti di efficienza energetica, integrazione delle fonti e smart cities. Masdar city infatti è solo l’inizio.

Energethica, le energie rinnovabili in scena a Firenze

Un giardino verticale fonoassorbente, costruzioni ecosostenibili, impianti a idrogeno. Apre il 22 settembre a Firenze, Energethica, la prima mostra convegno in Italia sull’energia sostenibile, ospitata nei padiglioni di Firenze Fiera fino al prossimo 24 settembre. Una tre giorni dedicata alle novità in campo di energie rinnovabili, dal solare al biogas, dall’eolico all’idroelettrico.

Oltre 350 espositori e 14mila visitatori provenienti da tutto il mondo. Lo scopo della manifestazione è di mettere in contatto industria, istituzioni, ricerca e utenti in materia di fonti energetiche rinnovabili, attraverso esposizioni, workshop e momenti di incontro. E di promuovere le soluzioni made in Italy, naturalmente.

Come Suono Wall up, l’innovativo giardino verticale fonoassorbente proposto dall’azienda bresciana Wall up. Un muro composto da piante che permette il controllo acustico dell’edificio che lo utilizza come rivestimento, grazie alla combinazione di rami e pannelli fonoassorbenti. Una creazione ecosostenibile, in grado di coniugare controllo acustico, arredo urbano e illuminotecnica.
L’insolito giardino urbano è composto da file sovrapposte di vasi, tra le quali viene inserito un rivestimento in alluminio e una barriera al rumore realizzata con materiale bio. Suono Wall up è l’ultima evoluzione del giardino verticale, una soluzione made in Italy, già in commercio da due anni.

Energethica si arricchisce poi di una sezione dedicata alle potenzialità della geotermia per il riscaldamento degli edifici, per la generazione dell’energia e per l’agricoltura, in collaborazione con Cosvig, il consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche. Un altro focus è dedicato alla costruzione ecosostenibile, tra riqualificazione energetica degli edifici e progettazione integrata, in partnership con Ace e Cnr Ivalsa. Un altro spazio è dedicato infine ai temi del solare termodinamico e a concentrazione con Inoa e Cnr.

Alessia Casiraghi

L’Italia vuole le energie rinnovabili

Si è concluso in questi giorni ZeroEmission Rome 2011, manifestazione che ha tenuto banco presso la Fiera di Roma, all’interno della quale si è svolto il convegno Le città solari: rinnovabili, bioedilizia e smart cities, la sfida della nuova economia.

Ciò che è emerso, e che in effetti si presagiva, è un atteggiamento favorevole da parte degli italiani nei confronti delle energie rinnovabili, accompagnato da una sempre maggiore conoscenza di fotovoltaico, eolico, Conto Energia e bioedilizia.
Quello che, invece, non cresce di pari passo con i desideri della popolazione è la volontà della classe politica di considerare, per un futuro migliore, l’utilizzo del solare e di altri tipi di energie “verdi”.

Ma la situazione in Italia non è così pessimistica se, come dice Antonio Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde :”L’Italia quest’anno e’ stato il primo Paese al mondo per energia solare installata e il Conto Energia italiano e’ stato studiato anche dalla California. Molto resta però ancora da fare per favorire questo comparto che, oltre a essere poco compreso da chi ha responsabilità politiche, viene tutelato in modo insufficiente anche da Confindustria, troppo ancorata a logiche vecchie e superate“.

Non è solo il fotovoltaico ad offrire dati incoraggianti, perché la crescita, anche se non nelle stesse proporzioni, ha interessato anche il solare termico. In questo settore, infatti, l’Italia nel 2010 si è confermata, per il terzo anno consecutivo, il primo paese europeo per installazioni del solare termico, con ben 400mila metri quadri di collettori e un volume d’affari di 500 milioni di euro.

A fronte, dunque, di questi risultati, gli obiettivi per il futuro si prevedono ancora più importanti ed ambiziosi ma, per fare ciò, occorre che vengano rimosse le incertezze normative e che le aziende facciano di più per cambiare passo e cogliere le nuove opportunità tecnologiche in grado di garantire lo sviluppo di questo settore in continua evoluzione.

Vera Moretti

Invitalia seleziona imprese italiane per fondo Venture

Su richiesta di un fondo Venture degli Emirati Arabi Uniti, Invitalia (ex Sviluppo Italia), seleziona imprese italiane attive in questi settori:

1) energie rinnovabili
: solare, eolico, clean coal, geotermico, biomasse, moto ondoso;

2) gestione delle risorse ambientali: desalinizzazione e trattamento acqua, riciclo rifiuti, gestione rifiuti, bonifica territoriale

3) efficienza edilizia: gestione dati degli edifici, sistemi di raffreddamento e riscaldamento, sistemi di illuminazione, isolamento, micro generazione, materiali da costruzione

4) trasporti e biocombustibili: veicoli avanzati, efficienza energetica, bio diesel

5) agricoltura: irrigazione, pesticidi ecosostenibili, qualita’ cibi e sementi

6) reti energetiche: sistemi per reti intelligenti (smart grids), infrastrutture, trasmissione.

I principali parametri di selezione sono i seguenti:

– fatturato in crescita e EBIDTA positivo nel 2011;
– business model focalizzato sulle clean technology;
– prodotti in fase di ingegnerizzazione e commercializzazione;
– comprovata esperienza manageriale nel settore delle clean tech.

Per poter trasmettere le candidature al Fondo è necessario reperire le informazioni di dettaglio in lingua inglese e piu precisamente una “short corporate profile” con le informazioni chiave riportate nel template allegato il cui format è stato condiviso con il Fondo stesso.
Per informazioni dettagliate contattare: Philippe Tandeau de Marsac (ptandeaudemarsac@invitalia.it)

Rif.: Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA – www.invitalia.it

Energia più cara del 30% per Pmi, la causa è lo scarso utilizzo delle rinnovabili

Confartigianato mette in luce come le imprese italiane stiano sprecando il 30% (il 29,6% più della media per essere precisi) in più di risorse rispetto al resto d’Europa per pagare la “bolletta dell’energia”. La colpa sarebbe il disimpegno verso l’utilizzo di energie rinnovabili verso le quali Confartigianato chiede al Governo un maggiore impegno.

Il prezzo del petrolio influenza fortemente il costo dell’energia “con forti ripercussioni sui costi degli imput manifatturieri“. La crisi libica ha inoltre determinato un cambiamento nelle forniture di gas nel nostro Paese con un rialzo per l’importazione di gas dalla Russia. L’Italia è il quarto importatore mondiale di gas naturale (dopo Usa, Giappone e Germania e il paese europeo con la maggiore produzione di energia elettrica con gas naturale. Il Paese dal quale importiamo di più resta l’Algeria con quasi 8.000 milioni di metri cubi nel primo trimestre seguito dalla Russia (7336) e la Libia (1.343 milioni, meno della metà del primo trimestre 2010).

Tutti cambi che hanno avuto pessime ripercussioni sull’economia in generale e che alimentano l’esigenza di ricorrere all’utilizzo di energie alternative. Il segretario generale dell’associazione, Cesare Fumagalli, ricordando la moratoria sul nucleare, ha affermato: “Ci aspettavamo che ci fosse una spinta sulle rinnovabili, invece c’è un balletto increscioso sulla riduzione del sostegno a queste energie“.

Dall’associazione giunge un eco di allarme causato dalla penalizzazione del sistema di incentivazione del fotovoltaico con un calo degli incentivi del 15-20% previsti per fine 2011 e una riduzione che arriverebbe al 30% a fine 2011 per gli impianti di potenza inferiore a 200 kw. “La crescita della produzione da fonti rinnovabili – afferma l’associazione – ridurrebbe la dipendenza energetica. Al momento quella italiana è dell’85,4%, oltre trenta punti più alta della media europea (54%)“.

Mirko Zago

22 milioni di euro per le fonti rinnovabili.

Roma, 17 feb. 10  – Nuovo impulso alla ricerca e all’innovazione applicate in campo energetico. La Direzione Generale per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica del Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti emanato un decreto che assegna 22 milioni di euro per il finanziamento di iniziative di ricerca nel settore dell’energia elettrica, a partire da quelle rinnovabili. “Si tratta di un ulteriore importante passo avanti, in linea con l’impegno di sostenere la ricerca sulle fonti rinnovabile e sull’efficienza delle reti elettriche, parte integrante del programma energetico del Governo Berlusconi”, ha detto Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico, ricordando che “esso ha come obiettivo quello di assicurare sicurezza energetica, ridurre il costo dell’energia per i cittadini e le imprese, sviluppare fonti energetiche pulite. I risultati delle ricerche potranno essere utilizzati per lo sviluppo di nuovi prodotti industriali e servizi a carattere innovativo”. Con un’ampia attività  istruttoria, che ha coinvolto anche l’Autorità di regolazione e la Cassa Conguaglio per il settore elettrico, sono state esaminate le 82 proposte di progetto avanzate da parte di imprese, enti di ricerca e università che hanno partecipato al bando di gara, emanato per individuare iniziative di ricerca per lo sviluppo non solo delle fonti rinnovabili, ma anche della rete di trasmissione e distribuzione e dell’innovazione tecnologica nel sistema elettrico. Con decreto direttoriale è stata approvata la graduatoria che ha assegnato 22 milioni di euro ai 26 migliori progetti selezionati, il cui finanziamento svilupperà investimenti complessivi per quasi 70 milioni di euro. L’impegno verso la ricerca e l’innovazione consegue così un ulteriore risultato. I risultati delle ricerche potranno essere utilizzati per lo sviluppo di nuovi prodotti industriali e servizi a carattere innovativo.