Un accordo per il made in Italy in Cina

Che il made in Italy in Cina si venda da solo è una leggenda cui è pericoloso credere. Pericoloso perché le eccellenze italiane hanno comunque bisogno del supporto giusto per sfondare su un mercato chiave che va però educato al bello e al gusto.

Nella direzione di questo supporto alla vendita del made in Italy in Cina va l’iniziativa E-Marco Polo, lanciata da Intesa Sanpaolo, UniCredit e, soprattutto, da Alibaba Group, colosso cinese del web, attraverso la sua piattaforma di e-commerce Tmall Global.

Con E-Marco Polo i nostri prodotti si avvalgono di un supporto di prim’ordine per industrializzare il processo di ingresso delle eccellenze del made in Italy in Cina, presentate attraverso la piattaforma di Alibaba, player di riferimento per i marchi stranieri in Cina. In questo modo, tali brand potranno farsi conoscere da milioni di consumatori cinesi anche se non fisicamente presenti nei confini del Paese.

E-Marco Polo è il naturale proseguimento del Memorandum of Understanding firmato a giugno 2014 tra il governo Italiano e il gruppo Alibaba. Intesa Sanpaolo e UniCredit realizzeranno su Tmall Global una vetrina per accedere a una selezione di brand italiani acquistabili online, in modo da promuovere e spingere il made in Italy in Cina attraverso le piccole e medie imprese dell’eccellenza del nostro Paese.

Le Pmi campionesse dell’ export italiano

Quando si pensa al made in Italy, vengono alla mente subito le grandi eccellenze della moda, del design, dell’agroalimentare. In realtà, il vero motore inesauribile del made in Italy è dato dall’ export italiano delle piccole imprese, che lo scorso anno, in barba alla crisi, ha fatto faville.

Le piccole imprese trainano l’ export italiano – dice il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti -. Tra gennaio e settembre 2014 dal nostro Paese sono volati nel mondo i prodotti realizzati da 243.218 piccole imprese, per un valore di 75,4 miliardi, con un aumento del 3,3% (pari a 2,4 miliardi in più) rispetto allo stesso periodo del 2013” e rappresentano il 26,7% del totale dell’ export italiano in ambito manifatturiero.

Secondo un rapporto stilato da Confartigianato sui dati dell’ export italiano 2014, lo scorso anno le esportazioni dei prodotti delle piccole imprese hanno doppiato l’ export italiano manifatturiero complessivo, che ha fatto registrare un valore di 282,5 miliardi, +1,7%. Campioni dell’ export italiano sono soprattutto i prodotti in legno (+4,8% in valore). Bene anche il settore della pelletteria (+ 4,4%), dell’abbigliamento (+4,1%) e dell’agroalimentare (+3,2%).

L’ export italiano delle piccole imprese va forte soprattutto nei Paesi dell’Europa a 28: 54,9% e +4,2% tra 2013 e 2014. Principali mercati di destinazione dell’ export italiano in Europa sono la Spagna (+7,2%), la Polonia (+6,3%), i Paesi Bassi (+5,3%) e la Germania (4,1%).

Nelle aree extra Ue, i tassi di crescita più significativi per l’ export italiano delle Pmi sono stati registrati nei Paesi dell’Asia orientale (+9%) e negli Usa (+6,9%), mentre le esportazioni verso un importantissimo mercato come quello della Russia sono state pesantemente penalizzate dalla crisi russo-ucraina e dalle sanzioni contro Mosca, che le hanno fatte crollare del 10,4%.

Secondo il rapporto stilato da Confartigianato sull’ export italiano, la regione più virtuosa nelle esportazioni tra gennaio e settembre 2014 è stata il Piemonte, con un +5,5%, che si è portata con sé la provincia più performante, quella di Alessandria: l’ export italiano proveniente dall’Alessandrino ha fatto registrare nei primi 9 mesi del 2014 un sorprendente +21,9%.

Cina, mercato infinito per Progetto 100ITA

Progetto 100ITA è una piattaforma di penetrazione commerciale nel mercato cinese del food&wine made in Italy che raggruppa oltre 80 produttori di qualità. Progetto 100ITA punta a promuovere il meglio della produzione enogastronomica made in Italy in Cina e ha celebrato nei giorni scorsi il Global Event all’Ambasciata d’Italia a Pechino.

Per la ventina di aziende partecipanti, l’evento di Progetto 100ITA ha aperto una settimana fortemente orientata al business, con giornate di incontri B2B con buyer cinesi, organizzate in collaborazione con l’ICE e la Camera di Commercio Italiana in Cina. Lo sconfinato mercato cinese è estremamente appetibile per i produttori del settore agroalimentare made in Italy e Progetto 100ITA ha finora dato supporto a oltre 80 i produttori italiani di vino, olio di oliva e prodotti agroalimentari, di ogni regione e dimensione con la propria organizzazione operativa con base a Pechino, dotata di proprie licenze di importazione e distribuzione, uffici, showroom e punti vendita gestiti da management italiano.

Nel 2014 l’attività di Progetto 100ITA in Cina si è incentrata su un piano di marketing e promozione del made in Italy tramite la partecipazione alle principali fiere di settore – tra cui China Food & Drinks Fair a Chengdu, SIAL di Shanghai e The Silk Road International Exposition a Xian, il Fuorisalone a Chengdu e il Wine&Dine Festival a Dalian – e a diversi eventi promozionali organizzati da Progetto 100ITA in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Pechino, l’ICE e la Camera di Commercio Italiana in Cina. Perché nel Paese il valore del made in Italy ha un percepito molto alto e, se in termini di volumi c’è ancora molto da lavorare, in termini di costo medio della merce acquistata, eccellenze italiane sono al top.