Imprenditore arrestato per estorsione

Salvatore Pannia è stato arrestato dai carabinieri e dai militari della Guardia di Finanza a Montepaone (Vibo Valentia) per tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose. L’imprenditore, legato alla cosca della ‘ndrangheta Sia-Procopio-Tripodi, avrebbe tentato di estorcere denaro ad alcuni imprenditori della zona per garantire il sostegno degli esponenti della cosca. Nel corso dell’operazione sono stati anche sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro. Pannia è indagato anche per associazione a delinquere di tipo mafioso.

Arriva la nuova legge per combattere l’usura

di Vera MORETTI

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 24 del 30 gennaio 2012 la Legge 27 gennaio 2012 , n. 3 portante “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento”.

Il testo, leggibile nella sua interezza sul sito della gazzetta ufficiale, riguarda usura, estorsione e composizione delle crisi da sovraindebitamento ed entrerà in vigore dal prossimo 29 febbraio.

Per anticipare le novità che prevede tale legge, sappiamo che comprende un nuovo tipo di concordato che il debitore in crisi può proporre ai propri creditori per ristrutturare la propria situazione debitoria a condizione che assicuri il pagamento dei crediti privilegiati e dei creditori che non aderiscono all’accordo.
Perché si possa essere ammessi alla nuova procedura è necessario che aderiscano almeno tanti creditori che rappresentano il 70% dei crediti.

Microimprese italiane a rischio usura

Il 51,3% delle microimprese italiane che si sono rivolte a una banca negli ultimi tre mesi ha denunciato un aumento delle difficoltà nell’accesso al credito. A questo si aggiunge il 37% che ha accusato un peggioramento dei rapporti con il sistema bancario. Sono questi i due principali e inquietanti risultati emersi da un’indagine commissionata dalla CGIA di Mestre a Panel Data, su un campione di 800 microimprese (meno di 20 addetti) distribuite su tutto il territorio nazionale.

L’indagine telefonica, realizzata tra il 13 e il 17 ottobre, ha avuto l’obiettivo di verificare, a seguito dell’aggravarsi della crisi economica e finanziaria, se i rapporti tra le microimprese con meno di 20 addetti (pari a circa il 98% del totale delle imprese presenti in Italia) e il sistema bancario sono peggiorati. Dalle risposte emerse, viene confermata la tesi che si sospettava: le banche stanno chiudendo sempre di più i rubinetti del credito.

Lapidario il commento del segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi: “L’aumento dei costi, dei tassi bancari, la richiesta di maggiori garanzie e le difficoltà sempre più crescenti nell’accesso al credito sono le cause che hanno deteriorato il rapporto tra le piccolissime aziende e il sistema creditizio. L’area geografica che ha maggiormente risentito di questa situazione è il Nordovest: quasi un’azienda intervistata su due, il 48,9%, ha denunciato questo peggioramento“.

Anche nel settore del credito cresce il numero degli “sfiduciati” tra gli imprenditori, coloro che hanno deciso, nonostante i grossi problemi di liquidità che si sono aggravati con la crisi, di non ricorrere all’aiuto di una banca. Infatti, l’86,2% degli intervistati ha dichiarato che non si rivolgerà a un istituto  nei prossimi tre mesi. “Un segnale preoccupante – commenta ancora Bortolussidettato, come dimostra anche questa indagine, dalle misure sempre più restrittive imposte dalle banche alle imprese. Pertanto, questa situazione rischia di indurre molte imprese, soprattutto al Sud, a ricorrere a forme di approvvigionamento del credito in maniera irregolare, con il pericolo di un forte aumento dell’usura e delle attività estorsive“.