Torino: accordo Piemonte-Ict

Il 20 aprile (ore 11,30-13,00A presso la Camera di Commercio di Torino – Palazzo Birago – via Carlo Alberto, 16 – Torino) Balsam, società di consulenza e servizi specializzata nel fornire soluzioni software e hardware per il settore medicale in Arabia Saudita incontra le imprese del progetto Think Up e firma un accordo di distribuzione con la cuneese Tecnilab, leader europeo nella produzione e assistenza di macchine per la gestione automatizzata dell’immagazzinamento e della distribuzione delle confezioni di farmaci in ospedali e farmacie.

L’accordo nasce in seno a Think Up, progetto dedicato allo sviluppo internazionale del comparto ict piemontese, promosso dalla Camera di Commercio di Torino, gestito dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) con il supporto dei partner Fondazione Torino Wireless e Polo Ict

Fonte: camcom.gov.it

Liberalizzazioni: 1000 euro in più nelle tasche degli italiani

Mentre i tassisti si preparano a scioperare nelle più grande città italiane e i farmacisti sono già sul piede di guerra da mesi, l’Adiconsum ha già calcolato quanto le liberalizzazioni previste dalla nuova manovra potranno farci risparmiare nel 2012.

Secondo l’associazione di difesa dei consumatori il risparmio medio per famiglia italiana sarà di 1000 euro. Così suddiviso:

  • 70 euro per i farmaci
  • 350 euro per il commercio
  • 250 euro per benzina e diesel
  • 400 euro grazie alla liberalizzazione delle professioni.

Un bottino notevole, quasi una mensilità per uno stipendio minimo, che tornerà nelle tasche delle famiglie italiane già messe in ginocchio dalla crisi.

Liberalizzare è questa allora la chiave delle rinascita economica italiana? “E’ necessario liberalizzare e non privatizzare gli asset fondamentali e necessari per lo sviluppo del nostro Paese” ci tiene a precisare Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum.

“Le privatizzazioni sono state pagate pesantemente dai consumatori e hanno arrecato danni enormi al Paese – continua Giordano. – Non e’ possibile vendere, o peggio svendere, le strutture e le aziende pubbliche dell’energia, ne’ privatizzare le Poste o le ferrovie. Le reti (ferroviarie, telefoniche, energetiche, ecc.) devono rimanere saldamente in mano pubblica e le aziende che ne usufruiscono, devono pagare il giusto onere allo Stato, che cosi’ potrà effettuare investimenti e dare impulso allo sviluppo delle stesse reti”.

Maggior controllo da parte delle Istituzioni e da parte delle Associazioni dei Consumatori sui servizi pubblici liberalizzati, si auspica Giordano.

“Si migliori lo strumento della class-action, rendendolo un mezzo di tutela collettiva piu’ gestibile dalle Associazioni Consumatori e quindi più efficace”.

Ticket sanitari: la salute ad ogni costo

di Alessia CASIRAGHI

La salute diventa sempre più cara. Dopo le stangate in arrivo tra benzina, luce e gas, è pronto a bussare alla porta delle famiglie italiane il rincaro sui ticket sanitari. Nel 2012 i pazienti si troveranno a sborsare circa 140 euro a testa, con un aumento sulla spesa totale rispetto al 2011 di circa 500 milioni di euro. E’ quanto rivela uno studio realizzato da “Quotidiano Sanità” su dati Istat, Agenas, ministero della Salute e Regioni: se nel 2011 la spesa per le prestazioni del Servizio Sanitario è stata di 4 miliardi e 61 milioni, le previsioni per il 2012 parlano di 4 miliardi e 546 milioni.

Secondo il dossier stilato da Quotidiano Sanità, ai circa 4 miliardi versati nel 2011 per farmaci, visite mediche, analisi e pronto soccorso, si aggiungeranno nel 2012 gli introiti a regime del ”superticket di 10 euro” sulla specialistica, che nell’anno appena trascorso e’ stato applicato solo da agosto e non in tutte le Regioni della Penisola. L’importo stimato per il 2012 è di 381,5 milioni, che si traduce in oneri per il ticket sanitario pari a 4,546 miliardi di euro.

I rincari si faranno più salati per i ticket specialistici. Secondo lo studio “Dossier Ticket 2012”, i ticket su visite, analisi e pronto soccorso costeranno in media 99 euro pro capite all’anno – 14 euro in più rispetto al 2011 – a tutti i cittadini non esenti, vale a dire più della metà della popolazione italiana. Chi non è affetto da malattie congenite o patologie croniche dovrà infatti pagare nei casi non urgenti un ulteriore contributo, la “compartecipazione”. Conseguenza diretta dell’adozione in quasi tutte le Regioni del “super ticket” di 10 euro sulle ricette per visite ed esami, che l’anno scorso è scattato solo da agosto in poi e solo in alcune regioni.

Dal 2011 inoltre è in vigore il ticket in franchigia di 36,15 euro, che regioni e province autonome hanno applicato in maniera differenziata, in alcuni casi in base al reddito o al tipo di prestazione richiesta.

Unica nota positiva: nel 2012 non è previsto alcun aumento per i farmaci. Mentre fa discutere al proposta della liberalizzazione della vendita di medicinali, il costo medio previsto per il 2012 sul ticket dei farmaci si aggira intorno ai 41 euro (nel 2010 era di 29 euro!).

Il ticket per la visita in Pronto Soccorso, introdotto dalla finanziaria del 2007 per disincentivare i ricorsi impropri, varierà invece da Regione a Regione. Nelle province autonome di Trento può arrivare fino a 75 euro, a Bolzano fino a 100 euro, dato record In Italia.

E mentre è scoppiato il fuoco delle polemiche sulla decisione, introdotta dalla nuova manovra, di rendere noto ai pazienti l’importo delle prestazioni sanitarie ricevute, il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha fatto sapere in questi giorni che presenterà a fine gennaio una proposta di legge per rimodulare l’importo dei ticket sanitari sulla base del reddito e del numero dei componenti della famiglia.

Nel frattempo c’è solo da augurarsi che chi ha subito un bypass cardiaco non ci rimanga secco dopo che l’ospedale gli avrà gentilmente fatto recapitare la fattura!