La Cina vuole il vero Made in Italy

Diffidare delle imitazioni.
Ormai anche i cinesi hanno imparato a fiutare l’imbroglio, quando, nell’acquistare un prodotto Made in Italy, incappano in un “falso”.

Per questo motivo, i nuovi ricchi, che per noi rappresentano un mercato dalle grandi potenzialità, in Cina c’è molta attenzione verso le materie prime, la manifattura e le finiture, chiaro segno della qualità artigianale italiana.

A confermare questa tendenza, è anche Roberto Snaidero, presidente di Federlegno: “I cinesi si sono stancati loro per primi delle loro falsificazioni e delle copie”.
Durante la missione cinese alla quale era presente anche Matteo Renzi, sono stati siglati diversi accordi e, a questo punto, i mobili italiani stanno per arrivare nel Paese del Sol Levante e far bella mostra di sé nei negozi di grande distribuzione come Yuexing Furnishing Group, RedStar Macalline Group e Easy Home Investement Group.

Importante, per non fallire questo importante obiettivo, è sapere cosa vogliono i clienti cinesi. Ha commentato Snaidero in proposito: “I cinesi vogliono i nostri mobili esattamente come li facciamo in Italia, che siano moderni, classici, non importa, chiedono solo quello. Abbiamo sentito, toccato con mano la gran voglia di Made in Italy che c’è in quel paese. Dobbiamo rispondere a questo richiamo con convinzione e professionalità“.

Vera MORETTI

Vademecum per il bonus mobili

A breve nei CAF sarà disponibile il Vademecum operativo sul bonus mobili e un’assistenza fiscale dedicata alla loro fruizione, in seguito ad un accordo siglato tra FederlegnoArredo ed i sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil nazionali.

L’obiettivo principale è quello di permettere ai cittadini di usufruire della detrazione fiscale del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici fino a 10mila euro, purché destinati ad immobili oggetto di ristrutturazione agevolata.
Entro l’estate 2014 FederlegnoArredo renderà noti i dati relativi all’effettivo utilizzo da parte dei contribuenti del bonus arredi, raccolti grazie alle segnalazioni che arriveranno dalle sedi CAF.

L’accordo è stato pensato per dare nuova linfa ad un settore, quello del legno-arredo, che si trova in grave difficoltà, poiché ha risentito in maniera particolare di questa crisi e ha visto 50mila posti di lavoro perdersi per strada e la chiusura di 12mila imprese.
Ad oggi, ci sono ancora 370mila lavoratori ed oltre 70mila aziende produttive a rischio, ma la cui sopravvivenza è fondamentale per il sistema del Paese.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, ha a questo proposito dichiarato: “I nostri sforzi devono essere indirizzati innanzitutto a garantire il rilancio dei consumi e la competitività delle imprese“.

Vera MORETTI

Federlegno e UniCredit insieme per sostenere le imprese del settore arredo

Grazie ad una convenzione stipulata tra FederlegnoArredo e UniCredit, sono 11 i milioni di euro concessi alle imprese associate a FederlegnoArredo nel 2012.

Questo accordo si basa su una linea di credito revolving per consentire alle imprese di utilizzare singoli finanziamenti per far fronte a spese ed investimenti in vista di manifestazioni fieristiche organizzate da FederlegnoArredo, ma anche per finanziare il ciclo con l’acquisto di scorte di materie prime e/o semilavorati, o per smobilizzare ordini/fatture o contratti di fornitura.

A beneficiarne, sono state le 60 imprese che fanno parte del’associazione, 43 delle quali hanno sede nel nord Italia, 12 nelle regioni del centro Italia e 5 nel sud Italia, tutte contattate in contemporanea ad altre 576 imprese potenzialmente interessate all’iniziativa, in occasione delle edizioni dello scorso anno dei Saloni e di MADE expo.

Questa iniziativa è stata avviata anche per l’anno in corso, con esito positivo, per ora, da parte di 33 imprese, interessate ai progetti che caratterizzeranno il 2013.
Si tratta di dati positivi, se si pensa alla situazione difficile che il comparto Legno-Arredo sta attraversando, e che si registrano grazie alla collaborazione di due realtà importanti, sicuramente, due dei pilastri della nostra economia nazionale.

Vera MORETTI