Polverone Zingaretti: pronto alla Regione Lazio?

Zingaretti pronto a candidarsi alla poltrona della Regione Lazio? Dopo l’annuncio di ieri del segretario regionale del Pd, Enrico Gasbarra, oggi arriva anche la benedizione di Bersani, che prospetta “riscossa civica, economica e sociale che apra una nuova stagione nel Lazio”. E la poltrona al Campidoglio sulla quale Zingaretti aveva già allungato le mani che fine farà? Dall’Italia all’America, dove si è giocato il primo match televisivo fra i due candidati alla Casa Bianca, Barack Obama e Mitt Romney. La Cnn promuove il candidato repubblicano, che ‘avrebbe’ messo ko Mr President.

IERI

Romney batte Obama: primo duello della campagna presidenziale, a 34 giorni dalle elezioni, per i candidati alla Presidenza alla Casa Bianca, ieri sera a Denver. “L’ho detto nell’altra campagna elettorale: non sono un uomo perfetto e non sarò un presidente perfetto” ha affermato ieri Barack Obama di fronte alle telecamere della Cnn. Mr President sembra abbia giocato un po’ troppo in difesa, lasciandosi sorpassare dall’avversario: secondo un sondaggio dell’emittente televisiva americana, il 67% degli spettatori hanno decretato la vittoria di Romney, contro un 25% pro Obama. I temi del dibattito: le tasse, i posti di lavoro che mancano, il deficit e la sanità. Negli Stati Uniti la disoccupazione è salita all’8,1%, con 13 milioni di americani che non riescono a trovare lavoro. Come creare nuovi impieghi? Romney attacca duramente Obama “il Presidente vuole più spese, più imposte e più regole. Ha creato tanto indebitamento quasi come tutti gli altri presidenti messi insieme”. La difesa di Barack: “ho ereditato un debito eccessivo, ma faremo di più”.

Zingaretti: presidente o sindaco?: potrebbe essere lui il successore di Renata Polverini? Il Pd ha fatto il nome di Nicola Zingaretti, già presidente della provincia, per la carica alla Regione Lazio. Mossa strategica o dirottamento preventivo? Zingaretti era infatti in lizza per sfidare Gianni Alemanno nella corsa al Campidoglio. Alle 14 di oggi Zingaretti romperà il silenzio sulla sua candidatura.

Due lustri per Daccò: 10 anni per concorso in bancarotta e per associazione a delinquere aggravata dalla transnazionalità: Pierangelo Daccò è stato condannato ieri con rito abbreviato dal Tribunale di Milano. Il faccendiere coinvolto nell’inchiesta sul fallimento dell’ospedale San Raffaele ha subito una condanna doppia rispetto ai 5 anni e mezzo chiesti dal pm: il rischio per Daccò era che la pena lievitasse a 15 anni se anziché il rito abbreviato, avesse scelto il rito ordinario. Il faccendiere dovrà inoltre rispondere di frode fiscale, appropriazione indebita e distrazione di beni.

OGGI

Controlli alle Regioni: una norma mirata a reintrodurre il controllo di legittimità sui provvedimenti di spesa delle Regioni, delle Province e dei Comuni, contenuta nel dl sul taglio dei costi della politica nelle amministrazioni locali che verrà esaminato questo pomeriggio in Parlamento.
Niente più controlli random, ma controlli preventivi da parte della Corte dei Conti. Il dl che verrà discusso dal Consiglio dei Ministri conterrà anche nuove norme relative al taglio dei componenti dei consigli regionali, nuovi parametri per gli stipendi degli eletti, per le spese dei gruppi consiliari, e una morsa ancora più stretta sui controlli. Il nuovo decreto riuscirà ad arginare la strabordanza di di funzionari e presidenti?

Addio Schumi: un secondo addio che forse non ha più il sapore malinconico del primo, quando nel 2006 si separò dalla sua Ferrari. Michael Schumacher dice addio per la seconda volta alla Formula uno, a 3 anni dal suo ritorno in pista nel 2010. Il pilota della Mercedes, 7 volte campione del Mondo, ha dichiarato a Suzuka “è tempo di riprendere la vita normale”, se per un campione, di vita normale, si può parlare.

DOMANI

Buon compleanno James Bond: 50 anni di Martini on the rocks, di inseguimenti all’ultimo respiro e affascinanti bond girls. Usciva il 5 ottobre 1962 nei cinema inglesi il primo film dedicato al personaggio nato dalla penna di Ian Fleming: Licenza di uccidere, girato con 1 milione di dollari e capace di incassarne oltre 60. Sei gli attori che hanno prestato il volto all’agente 007: dal mitico Sean Connery, a George Lazenby, cui toccò solo un film, a Roger Moore, passando per Timothy Dalton, fino ad arrivare ai giorni nostri con Pierce Brosnan e Daniel Craig. La prossima uscita in pubblico? Il 9 novembre 2012, quando sarà nelle sale l’ultimo capitolo della saga, Skyfall. Il domani non muore mai.

Alessia CASIRAGHI

 

 

Operai Fiat: 50 mln di euro da Ferrari, nuove assunzioni ed un contratto nazionale…

 

Premi fino a 5.000 euro all’anno con un ulteriore aumento del 5 per cento per i metalmeccanici meno assenteisti; franchigie per 8 giorni di assenza concesse senza decurtazioni; assistenza sanitaria estesa anche ai figli dei dipendenti con finanziamenti agevolati per la casa; proiezioni gratuite di film, campi estivi, libri scolastici per i figli… sarà una piccola Pleasantville dell’automotive italiana la nuova linea politica intrapresa, per ora almeno sulla carta, da Ferrari Fiat. 

La casa di Maranello ha deciso di siglare un nuovo contratto integrativo con il Lingotto ed ha stabilito un investimento di 50 milioni di euro che fino al 2014 lo vedrà attivo nel gruppo Fiat Auto nella realizzazione di un’eccezionale linea produttiva di motori di alta gamma.

Secondo quanto trapelato da rumors e voci di corridoio, la casa di Maranello proporrà a Fiat questa cifra per produrre nuovi propulsori da installare sotto il cofano delle vetture di maggiori dimensioni e di fascia più alta dei listini di Maserati (Quattroporte, Maserati di segmento E Premium, Maserati GranTurismo, Maserati GranCabrio), della futura ammiraglia Lancia, del primo SUV Maserati e di Alfa Romeo.

Ma non è tutto. La Rossa imposterà una linea di produzione ad hoc destinata ad un propulsore V6 bi-turbo benzina capace di erogare circa 450 cavalli insieme ad un nuovo V8 benzina aspirato che andrà a sostituire gli attuali 4,3 litri e 4,7 litri (anch’essi di origine Ferrari), già in grado di superare i 500 cavalli.

Entrambi saranno pensati e progettati tenendo conto della politica di riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti attiva in tutto il mondo automobilistico” – dicono i ben informati, ed una buona parte della produzione dei nuovi comparti auto verrà affidata alla zona del torinese, sfruttando gli stabilimenti Maserati di Grugliasco, con la conseguente necessità di immettere nuova forza loro ed implementare le assunzioni nell’organico.

L’accordo è agli inizi ma si sa che ad un nuovo contratto collettivo nazionale verranno sottoposti i dipendenti del gruppo Fiat, che tuttavia manterranno le specificità di casa Ferrari.

Si tratta di un accordo “sulla partecipazione” e “per questo prevede anche l’introduzione di un modello partecipativo basato sui meccanismi bilaterali delle commissioni su temi come, per esempio, le pari opportunità e le iniziative per i giovani. Il nuovo integrativo avrà durata triennale fino alla fine del 2014. Per quanto riguarda il premio di competitività viene confermato il meccanismo del ‘gain sharing’, cioé che se l’azienda guadagna anche il singolo dipendente deve guadagnare” – viene spiegato a mezza stampa.

Questo significa che, sebbene Ferrari non voglia ipotizzare numeri o sbilanciarsi troppo, saranno inevitabili le ricadute occupazionali e presumibile l’assunzione di oltre un centinaio di persone.

Un bel vivere per gli operai del torinese? Non ne sono così conviti i sindacati di categoria come Fiom e Cgil ai quali ha risposto lapidario l’amministratore delegato di Ferrrari, Amedeo Felisa: “E’ da novembre che lavoriamo per fare questo integrativo”. 

Vorrà forse dire che nel pieno di giugno sarà cosa da ritenersi fatta e stabilita?

 

Paola PERFETTI

Pochi ricchi e tante auto di lusso

Può un “povero” permettersi un’auto di lusso? E’ quanto ci si chiede apprendendo che, a discapito della crisi e dei pochissimi ricchi “dichiarati”, sono più di 200.000 le supercar vendute in un anno.

I dati parlano chiaro: il livello della pressione fiscale, in Italia, ha raggiunto il 43,4% e ricade soprattutto sui redditi da lavoro e da pensione che contribuiscono al reddito Irpef per l’86,2%.

Esaminando le dichiarazioni dei redditi del 2010 salta all’occhio un dato emblematico: i soggetti che dichiarano piu’ di 200.000 euro (0,17% del totale) sono per il 58,8% lavoratori dipendenti, per il 27,7% pensionati e per il rimanente 13,7% contribuenti che dichiarano altri tipi di redditi.

Ma, se i “ricchi” costituiscono lo 0,17% della popolazione, perché aumenta sempre più l’acquisto dei beni di lusso? Le auto di fascia superiore, in questa statistica, rappresentano la fetta più consistente, poiché ne sono state vendute 260.000 solo nel 2010, per un prezzo medio di 103.000 euro. E chi può permettersi di sfrecciare su uno di questi “bolidi” deve rientrare tra i 71.989 contribuenti che hanno dichiarato al fisco più di 200.000 euro. Ma, cifre alla mano, ne mancano un bel po’, per arrivare a 260.000 modelli venduti. E quindi: come fanno gli altri 137.011 possessori di Ferrari, Lamborghini, Mercedes, Bmw e Audi a possedere auto che valgono metà del loro reddito annuo?
Considerato che i “non ricchi” dichiarano meno di 35.000 euro e, tra loro, meno di 15.000 euro l’anno, dovrebbero usare lo stipendio di dieci anni per potersi permettere un’auto di lusso.

Le incongruenze continuano: i proprietari di discoteche, centri benessere e istituti di bellezza, hanno dichiarato addirittura perdite. I negozi di abbigliamento e calzature un reddito molto più basso: 8.000 euro. Fino ad un massimo dei bar (16.200 euro) e degli orafi (16.300 euro). E in tutti questi casi si tratta di cifre annue inferiori allo stipendio di un lavoratore dipendente.

Tutto ciò la dice lunga sull’evasione fiscale del nostro Paese, la cui base imponibile ammonta a circa 200 miliardi di euro, mentre le imposte evase supererebbero ormai i 100 miliardi di euro. Stima rilevante ma giudicata prudenziale da tutti gli altri studi che ritengono che il livello dell’evasione fiscale superi i 130 miliardi di euro.

Per ovviare a questo problema, che evidenzia come la macchina del fisco produca effetti di iniquità ed inefficacia, la Uil chiede di varare un Forum nazionale che si impegni ad “affermare la legalità fiscale del nostro Paese“ con provvedimenti che portino ad una svolta, in questo periodo di crisi assolutamente necessaria.
Tra questi, ad esempio, la tracciabilità per le operazioni sopra i 500 euro, ma anche l’incrocio tra le banche dati dell’Amministrazione finanziaria, Enti locali e servizi pubblici, nonché il potenziamento delle procedure e degli strumenti di controllo e il rafforzamento del contrasto di interessi.

Solo così ci sono speranze di risollevare l’economia collassata del Belpaese, perché potrebbe essere proprio la leva dei fisco a far ripartire la crescita. E ne avremmo davvero bisogno

Vera Moretti