“Turismo, non facciamo fuggire gli imprenditori”

di Davide PASSONI

Quella di Confimprese Turismo Italia non è una delle voci che, nel panorama dell’impresa turistica italiana, ama farsi sentire con proclami altisonanti che rimangono poi lettera morta, come altri invece fanno. Ecco perché, allora, la presa di posizione del suo presidente, Giuseppe Sarnella, in occasione della Bit 2013 va considerata con attenzione.

Confimprese Italia è un “sistema plurale” a cui appartengono oltre 60mila imprese e professionisti. Si propone di rappresentare e tutelare gli interessi dei retailer moderni e di dialogare con le istituzioni – siano esse comunitarie, nazionali o regionali – per favorire la progressiva liberalizzazione dei mercati e sviluppare reti di vendita e marchi.

Su queste basi e con questa mission, Sarnella è stato chiaro: “È necessario – ha detto durante la Borsa Internazionale del Turismomonitorare il mercato turistico. Dobbiamo renderci conto di cosa accade intorno a noi e fare di tutto per lo sviluppo del territorio. Siamo un Paese che costringe imprenditori come l’Aga Khan, Briatore e molti altri a lasciare l’Italia, dopo aver contribuito a far crescere la nostra economia. E questo non deve accadere. Riportiamo in Italia le nostre eccellenze e puntiamo sul turismo italiano“.

Un messaggio e un auspicio che vogliono partire da quanto di unico offre il territorio italiano. “Dobbiamo valorizzare i nostri mari, le nostre coste, le isole – ha affermato Sarnella. Abbiamo isole fantastiche, tra le più belle al mondo, ma alcune di loro vengono usate soltanto come terreno di inconvenienti diplomatici. È importante, inoltre, rilanciare il termalismo, puntando sulle eccellenze del territorio e sulla qualità delle nostre acque, uniche nel loro genere e presenti solo in Italia e in Giappone. È da qui che dobbiamo ripartire per un reale sviluppo del territorio e del comparto turistico italiano“.

Come detto in apertura, Confimprese Turismo Italia è nota per non lasciare cadere nel vuoto appelli e iniziative. Per il bene delle imprese turistiche italiane e degli imprenditori che le animano, ci auguriamo che anche questa volta sarà così.

L’estate 2012 degli agenti di viaggio

 

di Alessia CASIRAGHI

Quanto ha influito su chi, del mestiere di realizzare i sogni estivi degli italiani, ne ha fatto un business la crisi che ha attraversato il settore turistico questa estate? Parliamo degli agenti di viaggio, ultimo tassello mancante al nostro viaggio di questa settimana tra i diversi attori impegnati nel comparto turistico italiano. Infoiva ha intervistato Fortunato Giovannoni, Presidente nazionale di FIAVET, al Federazione Italiana delle Associazioni e Imprese di Viaggi e Turismo.  Per conoscere l’umore di chi ha scelto di accompagnare i propri clienti nella scelta di un bene che, in un momento di tagli al portafogli, è sempre più considerato voluttuario.

Un primo bilancio a caldo sull’andamento del turismo in Italia nell’estate 2012.
E’ andata male, le previsioni, viste le scarse prenotazioni di marzo e aprile, non erano delle più rosee. C’è stato un forte calo di turisti perchè la metà degli italiani che gli anni scorsi decideva di partire per le vacanze quest’anno è rimasta a casa.  I cali registrati, a seconda dell diverse regioni d’Italia, hanno superato comunque le due cifre, quindi oltre il 10% stimato da Federalberghi. In alcune zone, come la Sardegna, Liguria e il Veneto, hanno toccato punte anche del -20%.

Quali sono state le Regioni più frequentate dal turismo italiano quest’estate?
La Sicilia, la Puglia e la Campagna, il meridione in generale.

Quali tipologie di strutture hanno privilegiato i turisti? 
Le strutture che meno hanno sofferto del calo delle prenotazioni sono stati gli Hotel dalle 4 stelle in su, mentre a essere maggiormente penalizzati sono stati gli alberghi da 2 e 3 stelle. Un dato che ad una primo sguardo potrebbe apparire strano, ma che ad una lettura più approfondita mette in evidenza come a soffrire maggiormente della crisi sia la fascia medio-bassa della popolazione, che si trova stretta nella morsa di tasse, rincari benzina e calo del potere d’acquisto: il primo bene a cui si rinuncia è un bene considerato voluttuario, come il turismo e le vacanze.
Gli agriturismi hanno tenuto,  anche se con un calo accertato: a risultare più penalizzata è stata la Toscana, la Regione più forte come numero di strutture e anche la più ricercata in passato.

Qual è stata la durata media del soggiorno vacanza?
Chi ha scelto di partire per le vacanza ha ridotto il periodo di permanenza: chi prima si concedeva una settimana, è sceso a 6 giorni, partendo la domenica e rientrando il sabato successivo, chi prima stava fuori 2  settimane è sceso a 10 giorni oppure ha optato per weekend lunghi. A risentire di questa contrazione temporale sono stati in larghissima parte i ristoratori: parliamo di un calo significativo per le attività di food&beverage che si aggira attorno al 30%.

I sistemi di prenotazione online in che misura penalizzano chi possiede un’agenzia di viaggi?
Si tratta di un fuoco di paglia. Molti siti di prenotazione online sono gestiti da agenzie di viaggio, quindi il mercato resta circoscritto. Semmai potremmo parlare per assurdo di un vantaggio che l’agenzia di viaggio trae dal mondo del web: il cliente arriva in agenzia più informato, con le idee già chiare sulla meta  per le proprie vacanze. Ha già visionato pacchetti, prezzi, offerte, strutture, mezzi di trasporti, ma poi sceglie comunque di prenotare in agenzia. Perchè? L’online è un sistema di prenotazione considerata da molti clienti a rischio, dove ci sono più probabilità che venga perpetrata una truffa, mentre l’agenzia di viaggio, grazie al contatto diretto e la presenza fisica di punto di riferimento, rassicura maggiormente l’acquirente, che in un momento di ristrette economiche preferisce non ‘mettere a rischio’ il proprio budget, già esiguo.  E’ una conseguenza della crisi: gli italiani sono diventati più oculati nello spendere e la sicurezza è diventata determinante.

Com’è attualmente l’umore dei vostri associati? Pessimista o ottimista?
L’umore è preoccupante, la fiducia scarseggia. Ma soprattutto ci sentiamo stretti nella morsa di un Governo che perpetra nell’introdurre nuovi adempimenti e richieste nei confronti di chi si trova a gestire un’agenzia di viaggio: l’ultima novità riguarda lo Spesometro.  Per legge siamo tenuti a rendicontare a fine anno all’Ufficio delle Entrate ciascun acquirente che spende più di 3.600 euro presso la nostra agenzia nell’arco di un intero anno ( e non di un solo viaggio!). E ancora il divieto di incassare contanti sopra i 1000 euro per acquirente. Tutto diventa più difficile in un momento in cui l’umore generale non è dei migliori.

Se potesse fare un appello al ministro Gnudi, che cosa chiederebbe come priorità per il turismo in Italia e per la vostra categoria?
Creare un sistema turismo valido, efficiente e moderno. Chiediamo solo una cosa al Governo: di essere adeguati alle stesse condizioni in cui operano i nostri colleghi europei. A cominciare dalla tassazione: non mi spiego perchè in alcuni Paesi Ue l’Iva applicata  alla vendita dei viaggi sia al 18%, se non addirittura al 14%, mentre da noi continua ad essere al applicata la tassazione al 21%.
Al Ministro abbiamo già richiesto una legge quadro che uniformi tutte le le ggi regionali: con la modifica dell’art.5 della Costituzione, la possibilità di legiferare nel settore turismo è stato demandato alle Regioni, trasformando il Paese  in macchia di leopardo: occorre equiparare le condizioni di gestione e adempimento delle procedure, che oggi variano da regione a regione e ancora, equiparare le diverse categorie di agenti di viaggio (incoming, outgoing, tour organizer etc).

Come vedete il vostro futuro?
Una ripresa ci sarà ma non nell’immediato. La vacanza è ancora considerata un bene voluttuario e le tasche degli italiani sono vuote. Confidiamo nell’Estate 2013, Natale e Capodanno sono dietro la porta.

Le agenzie di viaggio: giù l’Iva sul nostro comparto

Chiudiamo la settimana dedicata a un primo bilancio sulla stagione estiva al declino, sentendo chi del turismo fa una professione pur senza avere un hotel. Parliamo delle agenzie di viaggio, che sono quasi sempre delle piccole imprese e che, per questo, sono molto esposte alle turbolenze di questa crisi carogna.

Per il presidente di Fiavet, associazione che riunisce le agenzie di viaggio, il quadro è chiaro: calo delle prenotazioni a due cifre in tutte le regioni, 2 e 3 stelle in forte sofferenza e un umore nero per via delle normative di rendicontazione fiscale che, nel voler introdurre la trasparenza e combattere l’evasione, finiscono per ostacolare il lavoro e la produttività di tutti i giorni. E, infine, una richiesta chiara: giù l’Iva per l’intero comparto.

Leggi l’intervista al presidente di Fiavet Fortunato Giovannoni

Canone Rai alle aziende? Ora tocca alle agenzie di viaggio

Ci risiamo. Nei mesi scorsi la Rai aveva cercato di spillare i quattrini dell’insulso canone a professionisti e lavoratori autonomi in quanto possessori di apparecchi come pc e simili, persino smartphone, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi tv ma “atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualità o dalla quantità del relativo utilizzo“. Poi, a fronte di interrogazioni parlamentari e minacce di diserzione fiscale, il dietro front che pareva avere chiuso la partita. Pareva, perché in realtà ci risiamo.

Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo) segnala infatti che la Rai sta sollecitando alle agenzie di viaggio il pagamento del canone se in possesso di un apparecchio munito di sintonizzatore: ovvero un televisore oppure un computer in grado di ricevere il segnale digitale o satellitare. Ma le agenzie di viaggio, come tante altre piccole imprese, posseggono per lo più solamente computer connessi alla rete Internet, necessari per l’attività di impresa e già esclusi dall’obbligo di pagamento del canone.

Inferocito Fortunato Giovannoni, presidente della Fiavet: “Le nuove richieste di pagamento del canone Rai che stanno arrivando in questi giorni in tutte le agenzie di viaggio italiane sono inutili e sgradevoli. La Rai cerca di fare cassa tornando a chiedere soldi alle agenzie. Soprattutto in un periodo di alta stagione come quello che stiamo attraversando, durante il quale gli agenti cercano di portare a casa con fatica qualche risultato, riteniamo incomprensibile l’invio di queste nuove comunicazioni, che generano confusione e distolgono l’attenzione degli agenti dal loro lavoro“.

Consiglio alle agenzie di viaggio: prenotate una bella vacanza per mamma Rai, mandatela… a quel paese.

Catania “Aperta per ferie”

Da una delle isole più belle d’Italia, la Sicilia, prende il via una campagna di informazione che contribuisce allo sviluppo turistico del territorio. Catania, meta di soggiorni estivi, tiene le saracinesche alzate per accogliere i turisti: “Aperto per ferie” è infatti lo slogan che contraddistinguerà con un adesivo i locali del centro storico nel mese di agosto 2010. Una nuova iniziativa della FIPE – CONALS Confcommercio per incentivare i servizi dell’accoglienza da parte degli operatori della ricettività turistica ed evitare che le chiusure per ferie si concentrino tutte nel mese di agosto.

Le imprese della somministrazione – dice Giovanni Trimboli, presidente provinciale CONALS Confcommercio – ricoprono un ruolo importante nell’accoglienza turistica. I percorsi enogastronomici, i sapori legati alla tradizione, il divertimento e l’intrattenimento sono servizi considerati dai turisti uno degli elementi indispensabili per la buona riuscita della vacanza. Perciò l’iniziativa “Aperto per ferie” ha il fine di garantire al turista l’accoglienza che merita. La cornice del barocco catanese farà da contorno“.
Il settore ricettivo non può andare in vacanza in una città a vocazione turistica come Catania e le imprese private devono fare la loro parte.

Secondo la FIAVET, la federazione degli agenti di viaggio aderenti a Confcommercio, il modo di fare vacanza sta cambiando, vacanze più brevi, magari weekend lungo, e in zona, riscoprendo la regione di appartenenza. “La crisi economica di questo momento si avverte anche nel turismo – afferma Filiberto Manno, presidente regionale FIAVET – che però, secondo le previsioni, non subirà grandi flessioni. Ci aspettiamo un flusso turistico dal Nord Europa ma anche molte presenze dal Nord Italia. Un turista esigente, che viene in Sicilia per il sole e il mare, ma che pretende di trovare servizi di qualità. Per questo non possiamo farci trovare impreparati e dobbiamo garantire un offerta competitiva“.

Questa iniziativa – conclude Dario Pistorio, presidente regionale FIPE Confcommercio – partirà dal centro storico e in base ai riscontri del pubblico locale e dei turisti, il prossimo anno sarà estesa nel resto della città e esportata in tutte le province siciliane“.