La crisi raggiunge anche gli stabilimenti balneari

Seppur stenti ad avviarsi in maniera decisa, la bella stagione è ormai iniziata e, con essa, si intravedono i primi ombrelloni fare capolino sulla spiaggia.
Gli stabilimenti balneari, dunque, si apprestano ad inaugurare l’estate 2013 e, per l’occasione, non vogliono farsi trovare impreparati.

Ma all’appello, rispetto a un anno fa, ne mancheranno ben 300, anch’essi spazzati via dall’alta marea della crisi economica.
A denunciare la situazione sono stati i sindacati balneari Fiba-Confesercenti Sib-Confcommercio: “Oggi diverse centinaia di imprenditori si trovano tra l’incudine di Equitalia e il martello della revoca della concessione demaniale perché non sono in grado di pagare migliaia di euro, pertanto rischiano di perdere la propria impresa e migliaia di dipendenti e collaboratori di restare senza lavoro”.

I sindacati hanno sollevato la questione dei canoni demaniali pertinenziali, diventati in molti casi inarrivabili a causa della norma del 2006 sulla determinazione dei canoni demaniali marittimi e l’applicazione di spropositati valori OMI per le opere incamerate dallo Stato.

Ribadiscono i sindacati: “Siamo di fronte a veri e propri drammi che stanno portando all’esasperazione ed alla disperazione così tante famiglie mettendone in gioco l’avvenire e le certezze costruite con il lavoro di generazioni. Sono anni che le Associazioni di categoria segnalano questa emergenza senza ottenere nemmeno ascolto. Ora non è più possibile non affrontare e risolvere questo problema. Ci rifiutiamo di credere che lo Stato, per di più in un momento così drammatico per l’occupazione, diventi il ‘braccio armato’ nella distruzione di imprese e, nel contempo, siamo determinati a difendere con ogni mezzo i tanti posti di lavoro, di esperienza, di qualità di una offerta turistica che non riguarda solo stabilimenti balneari ma anche alberghi, ristoranti, discoteche, bar e campeggi”.

Per questi motivi, i sindacati hanno chiesto un incontro con il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e il viceministro Stefano Fassina: trovare una soluzione, alla vigilia dell’estate, è quanto mai urgente.

Vera MORETTI

Confermata manifestazione degli imprenditori balneari del 5 aprile

Migliaia di imprenditori balneari rappresentati dalle sigle sindacali Sib-Fipe/Confcommercio e dalla Fiba-Assoturismo/Confesercenti si sono dati appuntamento oggi, 5 aprile, alle ore 11 e in Piazza Navona, di fronte al palazzo del Senato, per manifestare le loro preoccupazioni dinnanzi ad una situazione incerta del future di alcune strutture balenari che rischiano di essere messe all’asta. A rischio sono 30mila imprese e un milione di persone impiegate nel settore.

Verrà ribadita anche la necessità che si arrivi ad una intesa forte tra Governo, Parlamento, parlamentari europei, Regioni e Associazioni delle imprese per avviare un confronto serio con la Comunità europea al fine di ribadire la volontà dell’Italia di salvaguardare un comparto importante per l’economia turistica italiana. Contemporaneamente altre due delegazioni si recheranno presso la sede romana della Regione Abruzzo, che svolge funzioni di coordinamento in materia turistica, e presso il Ministero per i Rapporti con le Regioni, per riaffermare la contrarietà alla bozza dell’atto di intesa Stato-Regioni sulla riforma delle concessioni predisposta dal ministro Raffaele Fitto.

Prosposte di riforma sono già state raccolte e firmate nel novembre scorso e le parti chiedono che queste vengano recepite nella legge quadro nazionale quanto prima.

Mirko Zago