Maltempo, la Coldiretti quantifica il danno

Sarebbero quantificabili intorno al miliardo di euro i danni del maltempo che ha investito la Penisola durante questa folle estate secondo i calcoli della Coldiretti. Turismo ed agricoltura, secondo l’organizzazione fondata da Paolo Bonomi sul finire della seconda Guerra Mondiale, sarebbero i settori maggiormente flagellati dal maltempo che avrebbe danneggiato coltivazioni e frutteti oltre ad impedire le vacanze di milioni di connazionali.

Ai danni diretti sulle coltivazioni, ovviamente, si sommano quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali: soprattutto pesche, nettarine e cocomeri. “Il crollo dei consumi – avverte la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo, dal 2013 presieduta da Roberto Moncalvo – rischia di far scomparire un quinto dei pescheti italiani e mette a rischio 10 milioni di giornate di lavoro garantite dal settore della frutta estiva, con gravi effetti sull’occupazione, sull’ambiente e sulle imprese. I consumi sono crollati di oltre il 30 per cento rispetto ai 15 anni fa, per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia”.

JM

Torna la fiducia, imprese più serene

 

Finalmente buone notizie (una volta ogni tanto…): secondo l’Istat il clima di fiducia delle imprese è salito a luglio a 90,9 da 88,2 di giugno, sintesi di aumenti della fiducia delle imprese dei servizi di mercato, di costruzione, del commercio al dettaglio e della lieve diminuzione della fiducia delle imprese manifatturiere. Un livello così alto non si registrava dall’agosto di tre anni fa.

La Coldiretti, dopo la pubblicazione dei dati, si è affrettata a sottolineare come in controtendenza all’andamento generale, la fiducia sia calata solo per le imprese agricole per l’effetto congiunto della crisi e del maltempo che ha ridotto i consumi e tagliato i prezzi agli agricoltori fino al 50% per la frutta e verdura di stagione rispetto al 2013.

Crescono, inoltre, i giudizi e le attese sugli ordini (da -16 a -5 e da -10 a -7, i rispettivi saldi), ma si contraggono in modo evidente le aspettative sull’andamento dell’economia nazionale che passano da -19 a -23. Nel commercio al dettaglio, invece, l’indice del clima di fiducia risale a 101,8 da 101,4 di giugno invertendo la tendenza dei mesi precedenti.

JM