La stampa romana chiede un contratto che regoli il lavoro autonomo

Da una nota dell’Asr, Associazione Stampa Romana, si legge che è stato accolto favorevolmente l’istituzione del tavolo di approfondimento tra Finsi e Fieg, per discutere dei temi del precariato e del lavoro autonomo, messi a dura prova dalla crisi attuale.

Si tratta di una pur tardiva presa d´atto, da parte degli editori soprattutto, della diversa configurazione dell´organizzazione del lavoro giornalistico nelle varie testate, nelle quali i collaboratori, purtroppo spesso anche i precari, hanno assunto un´importanza strutturale nella realizzazione dei prodotti informativi. E’ dunque necessario che i temi della salvaguardia dell´autonomia, della rappresentanza sindacale e della retribuzione di queste colleghe e di questi colleghi, entri a far parte integrante dell´articolato contrattuale“.

In attesa degli Stati Generali dell’Informazione precaria, che si terranno a Roma l’11 e 12 luglio, la Consulta si basa sulla proposta della Commissione Nazionale Lavoro Autonomo sull’Equo Compenso, “in coerenza con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria in favore dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato“.

Emerge comunque l’esigenza di stringere i tempi ed arrivare a convocare la Commissione Contratto Nazionale entro luglio o, al massimo, ai primi di settembre ed essere messa in condizioni di approfondire un´ipotesi articolata su cui proseguire la trattativa con gli editori.

Vera MORETTI

Edicole in sciopero per tre giorni

Tre giorni di sciopero: così hanno risposto le organizzazioni sindacali dei rivenditori di quotidiani e periodici Snag-Confcommercio, Sinagi aff. Slc-Cgile Usiagi-Ugl per denunciare la crisi profonda della categoria.

Le serrande saranno chiuse nei giorni di 24, 25 e 26 febbraio prossimi, a causa della “prolungata assenza di regole certe, richieste con forza e ripetutamente dalle organizzazioni sindacali al Governo e alla Federazione Italiana Editori Giornali; la mancata riforma dell’editoria, promessa dai diversi governi, di cui molto si è discusso senza approdare a soluzioni concrete; la mancata apertura del confronto per il rinnovo dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e dei periodici”.

E il fatto che né il Governo né la Fieg siano intervenuti viene considerato un affronto, soprattutto perché a vacillare sono 30.000 posti di lavoro, da aggiungersi ai 20.000 persi negli ultimi anni a seguito della chiusura di 10.000 edicole.

Armando Abbiati, presidente di Snag-Confcommercio, ha dichiarato: “Con questa agitazione vogliamo ricordare a tutti quanto le edicole siano importanti per garantire il diritto all’informazione sancito dalla nostra Costituzione. Nel solo 2012 hanno chiuso in media cinque edicole ogni giorno, e sono andati persi più di 4.000 posti di lavoro. Questo non è e non deve rimanere soltanto un problema delle famiglie che facevano dell’edicola il loro unico mezzo di sostentamento ma dell’opinione pubblica e di tutta la filiera dell’informazione a partire dai giornalisti che, come gli edicolanti, stanno scontando a caro prezzo la mancanza di idee e di innovazione da parte degli editori per rilanciare il settore. Dall’altra parte abbiamo bisogno di regole certe e di una reale azione di Governo per ricostituire un sistema di diritti e di equità intorno all’informazione”.

Vera MORETTI