Anfia: bene le misure del Governo a sostegno del settore trasporti

Nelle ultime settimane sono state varate due importanti misure a favore del comparto dei veicoli industriali e dei veicoli rimorchiati, entrambe apprezzate da Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica): il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sugli investimenti delle imprese di autotrasporto e il decreto cofirmato il 29 settembre dai ministri dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan, sull’estensione del Fondo di Garanzia per le Pmi alle operazioni finanziarie riferite a imprese e consorzi appartenenti all’industria automobilistica e dei trasporti.

Il primo provvedimento destina 15 milioni di euro agli investimenti delle imprese di autotrasporto in rinnovo del parco veicoli commerciali e industriali, con veicoli alimentati a metano e metano liquido e semirimorchi per l’intermodalità marittima e ferroviaria.

Secondo il presidente della Sezione Rimorchi di Anfia, Andrea Zambon Bertoja, “si tratta di una misura che torna in vigore per il terzo anno consecutivo, nella finestra temporale che va dal 5 novembre scorso al 31 marzo 2016, sulla scia degli impatti positivi già riscontrati negli scorsi anni in termini di rinnovo del parco e innalzamento dei livelli di sicurezza e compatibilità ambientale dei mezzi circolanti. Grazie al Decreto sull’estensione del Fondo di Garanzia, inoltre, d’ora in poi le Pmi che vorranno investire nel rinnovo del parco veicoli per conto terzi potranno ottenere la garanzia per l’accesso facilitato a un finanziamento”.

Ricordiamo – ha aggiunto Bertojache i veicoli rappresentano l’investimento prioritario per rilanciare la crescita competitiva delle imprese ed efficientare i servizi di trasporto e logistica sul piano nazionale e internazionale. Ancora oggi, infatti, le imprese del settore sono afflitte da sottodimensionamento e caratterizzate da flotte vetuste e non innovative”.

Entrambe le disposizioni vanno a beneficio di un settore che, dal 2007 al 2014, ha subito cali della produzione nazionale di oltre il 50% e cali di mercato dell’ordine del 65% per i veicoli a motore e del 61% per quelli trainati. Inoltre queste misure, secondo Anfia, confermano la positiva direzione intrapresa dal Governo negli scorsi mesi.

Anfia ha apprezzato la posizione assunta dal Governo fin dal Documento di Economia e Finanza dello scorso anno, in cui si è sottolineata l’importanza di superare definitivamente la fase storica di misure a mero sostegno della liquidità delle imprese, per puntare su piani di sviluppo pluriennali dell’autotrasporto nel suo complesso e contribuire alla green economy, coerentemente con quanto già la Corte dei Conti aveva ricordato nella relazione di agosto 2014 sulla gestione delle risorse destinate all’autotrasporto.

La filiera auto pensa positivo

La filiera auto e il mercato auto italiano provano a guardare positivo. Lo fanno sulla scorta dei buoni dati con i quali si è chiuso il 2014 e di quelli altrettanto positivi che hanno aperto il 2015.

Una positività della filiera auto che viene condivisa dall’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, la quale ha rilevato come nel 2014 siano andati bene “soprattutto i Big 5, tra cui la Spagna, che continua a beneficiare del successo della sesta fase del piano incentivi Plan PIVE (+27,5%) e dell’Italia che, nonostante le difficoltà, riduce ulteriormente la distanza dalla terza posizione, a meno di 2mila unità dalla Francia“.

E, dal momento che la filiera auto è uno dei settori che maggiormente incidono sull’economia nazionale, è bene che si torni a investire seriamente su di essa. “C’è voglia di positività in Europa e in Italia – ha commentato Romano Valente, direttore generale di Unraeosservando che si sono mostrate efficaci, lì dove implementate, le azioni di attenzione all’ambiente attraverso il rinnovo del parco (Gran Bretagna) e di rilancio dei consumi tramite meccanismi di stimolo su famiglie ed imprese (Spagna)“.

L’Italia, mercato in cui spicca il potenziale dato dal volume del parco anziano e dalla dimensione del fenomeno noleggio, non riesce ancora a cogliere opportunità di rilancio col segmento delle famiglie che resta stagnante – nonostante il pallido miglioramento – e la pesante fiscalità sulle auto aziendali. Superate le incertezze legate al momento di rinnovo della più alta carica Istituzionale italiana, la Politica ha ora la possibilità di rimettere al centro della propria attenzione la riduzione del carico fiscale su famiglie ed imprese ed il rilancio dei consumi per confermare quindi nei fatti il bisogno e la voglia di positività anche da parte del sistema Italia“.

Fiscalità, costo del lavoro, integrazione della filiera auto con le altre realtà produttive italiane devono essere oggetto di una profonda revisione da parte di governo, industria e sindacati in modo che si possa agganciare definitivamente una ripresa che, ora, pare più vicina. Perderla sarebbe, per la filiera auto, una strada di non ritorno.