Italian Style nella città eterna

 

Imprese della moda, del tessile, dell’oreficeria, passando per la nautica e il design, veri cavalli di battaglia del made in Italy nel mondo. Aziende piccole e grandi divenute il simbolo di quel modo di saper fare impresa che all’estero definiscono Italian Style. 

Per fare il punto su un settore e una realtà industriale che rappresenta ancora la linfa vitale dell’Italia, con un fatturato complessivo che supera i 515 milioni di euro, Unionfiliere e l’Associazione delle Camere di commercio per la valorizzazione delle filiere del Made in Italy si danno appuntamento a Roma il prossimo 20 settembre, nella sede di Unioncamere, in piazza Sallustio 21, a partire dalle 10.30.

Un convegno dedicato alle realtà industriali di filiere e distretti, durante il quale verranno commentati i dati della ricerca curata dall’Istituto Tagliacarne, fondazione di Unioncamere, sulla crescita e lo sviluppo delle filiere industriali e la loro riconversione nell’ultimo decennio. A conclusione dell’incontro sarà siglato un patto tra Unionfiliere e la Federazione dei distretti italiani per sancire l’alleanza tra i due organismi a sostegno dell’industria del made in Italy.

Contraffazione, arriva il bollino

La lotta alla contraffazione è una delle priorità per chi ama e difende il made in Italy. Ecco perché è nata l’idea di “TF – Traceability and Fashion“, progetto promosso da Unioncamere-Unionfiliere presentato a Berlino nel corso di un evento organizzato dalla Camera di commercio italiana per la Germania; un marchio per garantire ai consumatori trasparenza nella catena di produzione del tessile e per valorizzare i prodotti tessili genuinamente italiani. Dopo Mosca, è toccato alla capitale tedesca presentare l’iniziativa, nata in Italia nel 2009 con l’obiettivo di garantire ai consumatori la massima trasparenza nella catena di produzione del tessile e valorizzare i prodotti di abbigliamento italiani.

Il progetto consiste in una certificazione volontaria rilasciata dalle Camere di commercio, al termine di un controllo su tutte le tappe di produzione di tessuti, capi d’abbigliamento, accessori e pelletteria. Un’etichetta che consente di certificare l’origine del prodotto e i luoghi delle fasi del processo produttivo e di valorizzare fattori come la responsabilità sociale d’impresa, l’eticità, la sostenibilità ambientale e la salubrità dei capi di moda.