Piemonte, le imprese resistono

Sono complessivamente  449.045 le imprese registrate a fine giugno 2014 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi: al netto delle 4.618 cessazioni,  il saldo è positivo per 1.921 unità (+0,43%), dato leggermente più basso rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

«Il numero delle imprese piemontesi non è più in caduta libera – ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -, diminuisce il numero delle aziende cessate e timidamente ne nascono di nuove. Ben 34 sono invece le start up innovative iscritte nella sezione speciale del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi nel II trimestre 2014, 22 in più rispetto a quelle registrate nel I trimestre dell’anno».

Sale a 181 il numero totale delle start up innovative piemontesi: «segno della vivacità e della voglia di fare impresa in modo meno tradizionale – ha concluso Dardanello -. In questo contesto appare ancora più necessario il supporto che le Camere di commercio forniscono al tessuto imprenditoriale fin dalle prime fasi di sviluppo dell’attività, garantendo agli imprenditori misure ad hoc, garanzie e risposte concrete».

È comuque vitale che il Governo «agisca presto con interventi sul cuneo retributivo, sulla pressione fiscale generale e sulle imprese, sugli adempimenti burocratici soffocanti, sul completamento delle grandi opere e su investimenti strategici quali le autostrade digitali – aveva dichiarato nei giorni scorsi Silvano Berna Segretario di Confartigianato Piemonte – Le risorse necessarie andranno trovate con una ferrea cura dimagrante dello Stato, chiamato a ridurre drasticamente i suoi costi di funzionamento, per la sopravvivenza delle nostre imprese».

JM

Un nuovo accordo per le imprese del Piemonte

Rete Imprese Italia e il Gruppo Intesa San Paolo sottoscrivono un nuovo accordo che, in un momento economico difficile, consentirà a imprese artigiane e del terziario del Piemonte di accedere ai 5 miliardi di euro stanziati dall’accordo nazionale del 7 maggio scorso. Intesa Sanpaolo ha inoltre previsto a livello locale un plafond di 400 milioni di euro per gli impieghi a breve e un plafond di 500 milioni per gli impieghi di medio lungo termine nella forma del leasing.

L’accordo è funzionale alle specificità del territorio: in Piemonte il tessuto imprenditoriale è costituito quasi totalmente da microimprese con meno di venti addetti, che sono le più colpite dagli effetti della crisi.
Per non far mancare loro la liquidità necessaria, Intesa Sanpaolo ha velocizzato e semplificato il processo di erogazione del credito, impegnandosi a dare riscontro alle richieste di finanziamento entro cinque giorni lavorativi dalla ricezione della documentazione completa. Inoltre il processo di valutazione e di attribuzione del rating è stato rivisto alla luce delle caratteristiche strutturali e di funzionamento proprie delle piccole realtà imprenditoriali: i dati di bilancio non sono più l’unico indicatore per valutare l’azienda, ma si cerca di cogliere anche altri fattori, per esempio la capacità dell’imprenditore di reagire alla crisi.

Tra i principali obiettivi di Rete Imprese Italia e di Intesa Sanpaolo vi è anche il sostegno alla nuova imprenditoria. Per agevolare i primi passi di chi intende avviare una nuova attività, la banca ha predisposto un portale web che fornisce assistenza negli adempimenti necessari e nel reperimento dei finanziamenti disponibili.

Francesca SCARABELLI