Dalla Regione Piemonte, 70 milioni per l’innovazione d’impresa

Con un plafond di 70 milioni, la Regione Piemonte rilancia la corsa all’innovazione delle sue imprese, con contributi a fondo perduto fino al 60%, se «l’investimento ha ricadute positive per ambientali, energetiche o sul fronte della sicurezza». Il bando ammette a contributo questi investimenti:

– acquisto di macchinari, attrezzature, impianti e beni strumentali connessi al processo di innovazione;

2 – consulenze o prestazioni professionali assimilabili;

3 – brevetti, licenze o conoscenze tecniche non brevettate.

Gli investimenti devono consentire all’impresa di migliorare significativamente la sua produttività e la sua capacità di competere sui mercati.

Nel dettaglio, la misura regionale finanzia programmi organici di innovazione del processo produttivo, ad esempio attraverso cambiamenti significativi nelle tecniche, nelle attrezzature o nel software in grado di ridurre il costo unitario di fabbricazione o distribuzione o aumentare la qualità di beni e servizi prodotti.
Gli investimenti, di importo non inferiore a 250mila euro, devono essere finalizzati all’acquisizione e all’applicazione al processo produttivo di:

– onoscenze e tecnologie presenti in altri settori produttivi;
– servizi tecnico-scientifici;
– beni e servizi che consentano un miglioramento del processo produttivo in quanto tale oppure essenziali per l’innovazione di prodotto.

Emilia Romagna: stanziati 15 milioni per l’innovazione d’impresa

Dalla Regione, un nuovo Fondo a disposizione delle imprese per incrementarne la competitività, nelle forme di:
– innovazione tecnologica;
– innovazione organizzativa;
– innovazione commerciale;
– innovazione di servizio;
– innovazione di prodotto;
– innovazione dei processi produttivi (comprteso il risparmio energetico);
– innovazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro;
– innovazione digitale (riservata alle televisioni locali).

Il contributo massimo è del 50% delle spese, con limite a 150 mila euro.

Possono partecipare al bando sia le singole imprese che quelle in Ati o con «contratto di rete»; il contributo massimo è uguale al 50% delle spese ritenute ammissibili mentre la spesa minima per progetto deve essere di almeno 75 mila euro invece il contributo massimo non può superare i 150 mila.

Sono ammissibili le spese in:
– macchinari, attrezzature e impianti ad alto contenuto di innovazione tecnologica;
– hardware e software;
– licenze per brevetti;
– spese impiantistiche per realizzazione rete telematica-informatica;
– consulenze esterne specialistiche ma pure le spese per la consulenza amministrativa per la presentazione della domanda.

Il progetto si deve realizzare entro 18 mesi.