Credito di imposta di 10mila euro per partecipare alle fiere in Italia

In arrivo il credito di imposta pari a massimo 10 mila euro per la partecipazione a fiere internazionali organizzate in Italia. A introdurre il nuovo bonus è il decreto legge “Aiuti” che prevede risorse a favore delle imprese pari a 34 milioni di euro. Il credito di imposta è oggetto di uno specifico emendamento al decreto Aiuti, presentato dalla maggioranza e già approvato in Commissione alla Camera. L’incentivo andrà a favore soprattutto delle piccole e medie imprese (Pmi) che potranno incrementare la propria propensione all’internazionalizzazione.

Bonus fiere fino a 10 mila euro, in arrivo il sostegno al settore fiere e alle piccole e medie imprese italiane per l’export

Il credito di imposta di 10 mila euro per ciascuna impresa rappresenta un bonus differente rispetto a quello previsto finora dal Fondo 394 di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Quest’ultimo, infatti, assegna risorse per la partecipazione delle imprese a fiere e congressi internazionali svolti anche in Italia. La misura del decreto “Aiuti”, presentato dall’esponente della Lega Benedetta Fiorini, incentiva unicamente la partecipazione alle fiere e mostre internazionali svolte nel territorio italiano. Si tratta, pertanto, di un incentivo al settore delle fiere italiane dopo i periodi di chiusura per la pandemia. In conseguenza proprio delle chiusure, il comparto fieristico ha subito pesanti penalizzazioni. Ma si tratta anche di un sostegno a favore dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane che, da sole, generano all’incirca il 50% delle esportazioni secondo quanto stimato dall’Associazione di riferimento delle Fiere Italiane (Aefi).

Cosa finanzia il credito di imposta per le fiere delle piccole e medie imprese?

L’emendamento al decreto “Aiuti” approvato in Commissione nella notte del 1° luglio 2022, prevede il sostegno a ciascuna piccola e media impresa di un importo pari a 10 mila euro per la partecipazione alle fiere internazionali. Il bonus, che si concretizza in un credito di imposta, mira a finanziare proprio le spese sostenute dalle Pmi per partecipare alle fiere. E pertanto, tra le spese ammissibili, rientreranno proprio quelle direttamente imputabili alla partecipazione di manifestazioni fieristiche. Il bonus potrà essere utilizzato entro il 30 novembre prossimo a rimborso delle spese sostenute. Si attendono, dunque, maggiori dettagli della misura con la conversione del decreto “Aiuti” previsto nel corso della prima metà di luglio.

Contributi a fondo perduto Simest Fondo 394, presentazione delle domande dal 12 luglio 2022

A proposito dei contributi elargiti da Simest, si potranno presentare a partire dal prossimo 12 luglio le domande per i contributi contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. Gli incentivi rientrano nelle misure di investimento del Programma Next Generation EU, Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La gestione degli incentivi è affidata a Simest secondo le line tracciate dal decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso. Si possono finanziare gli investimenti in spese digitali per una parte di almeno il 50% dei contributi richiedibili; più le spese di promozione della sostenibilità e della competitività sui mercati internazionali per il restante 50%.

Contributi a fondo perduto export e digitale Simest 394, domande dal 12 luglio

Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati Simest del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. A deciderlo è stato il Comitato agevolazioni di Simest che ha deliberato la possibilità di ottenere gli incentivi della transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese. Le agevolazioni rientrano nei contributi erogati dal Fondo 295 del 1973 e dal Fondo 394 del 1981.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati Simest per investimenti nel digitale ed export, i riferimenti normativi

I finanziamenti agevolati sono previsti dal finanziamento delle risorse a valere sul Programma Next Generation EU, Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), alla misura 1, componente 2, investimento 5 della linea progettuale “Rifinanziamento e ridefinizione del fondo 394 del 1981”. La gestione dei finanziamenti è affidata a Simest e la pubblicazione del relativo decreto è avvenuto nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso.

Quali sono le condizioni di ammissibilità degli interventi Simest?

Ammessi ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto del Fondo 394 di Simest sono:

  • gli investimenti in spese digitali per una quota non inferiore al 50%;
  • le spese per promuovere la sostenibilità e la competitività sui mercati internazionali per il rimanente 50%.

Quali sono le imprese che possono richiedere le agevolazioni del Fondo 394 per l’export e la digitalizzazione?

Le imprese, per poter richiedere i finanziamenti e i contributi a fondo perduto per l’export e la digitalizzazione devono avere i seguenti requisiti:

  • deve trattarsi di una piccola e media impresa che abbia sede legale sul territorio italiano;
  • al momento della presentazione dell’istanza, l’impresa deve avere la forma di società di capitali da non meno di 2 anni;
  • deve aver depositato almeno 2 bilanci inerenti a 2 esercizi completi presso il Registro delle imprese;
  • il fatturato estero deve consistere in almeno il 20% del fatturato totale dell’azienda degli ultimi due esercizi;
  • non deve rientrare nei settori esclusi alle agevolazioni, reperibili nella circolare numero 1 del Pnrr 394 del 2021 “Transizione digitale ed ecologica delle Pmi a vocazione internazionale”.

Contributi a fondo perduto Simest, quanto si può richiedere di agevolazione?

Le imprese interessate possono richiedere finanziamenti e contributi per l’importo che sia minore tra:

  • i 300 mila euro;
  • il 25% dei ricavi medi degli ultimi bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese.

Le imprese possono dunque chiedere una quota di finanziamenti degli investimenti nel digitale e nell’export che può essere pari al:

  • 40% per le imprese che, alla data di presentazione della domanda, abbiano la sede operativa attiva in sei regioni. Ovvero, in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo;
  • fino al 25% dell’importo degli investimenti per le imprese che abbiano sede operativa nelle restanti regioni.

Cosa avviene se l’impresa ha già presentato una domanda al Fondo Simest per la transizione ecologica e digitale?

Nel caso in cui l’impresa abbia già presentato una domanda al Fondo 394 di Simest per la transizione ecologica e digitale si può inoltrare una nuova istanza che va ad aggiungersi a quella precedente. In tal caso, l’importo del finanziamento si somma fino alla concorrenza del totale massimo ammissibile pari a un milione di euro. Una quota dell’agevolazione può essere riconosciuta a titolo di cofinanziamento. In ogni caso, fermo restando l’importo limite dell’agevolazione, l’impresa non può esporsi per oltre il 50% dei ricavi medi ottenuti nei precedenti 2 bilanci.

Domande di finanziamento Simest per transizione ecologica e digitale: da quando si può presentare?

Le domande di finanziamento al fondo Simest per la transizione ecologica e digitale e per l’export possono essere presentate a partire dal 12 luglio 2022. L’apertura della piattaforma è prevista per le ore 9:00. La chiusura delle domanda è fissata alle ore 18:00 del 31 ottobre 2022.

Contributi a fondo perduto export imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina: 2,2 miliardi le risorse

I contributi a fondo perduto alle imprese esportatrici danneggiate dalla crisi conseguente alla guerra in Ucraina e dal conseguente caro prezzi di fonti energetiche, materie prime e semilavorati, saranno gestiti da Simest insieme al ministero degli Affari esteri. Sarà messo di nuovo in funzione il Fondo 394 con finanziamenti fino a 400 mila euro per ciascuna impresa che presenterà domanda. In tutto, le risorse e gli aiuti a favore delle aziende potrebbero raggiungere la cifra di 2,2 miliardi di euro. È quanto riporta la relazione accompagnatoria al decreto legge “Aiuti”. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio. Il decreto legge “Aiuti” estende i finanziamenti agevolati già previsti dal decreto legge numero 14 del 25 febbraio 2022.

Quali sono le condizioni di accesso al Fondo 394 per le imprese esportatrici?

L’articolo 5 ter del decreto legge 14 del 2022 prevede, alle lettere a) e b) del comma 1, le condizioni di ammissibilità delle imprese esportatrici ai contributi a fondo perduto Simest e di erogazione dei finanziamenti. La prima condizione impone l’aver avuto rapporti frequenti con i tre Paesi dell’Est Europa (Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia). Ovvero, aver realizzato un fatturato pari mediamente a non meno del 20% del fatturato dell’impresa totale mediante operazioni di esportazioni dirette nei tre Paesi. La seconda condizione per usufruire dei contributi a fondo perduto è il limite dell’aiuto. I contributi, infatti, non possono superare il 40% dell’intervento complessivo a sostegno dell’impresa. Inoltre, il regime di aiuti non può prolungarsi oltre il 31 dicembre 2022.

Contributi a fondo perduto imprese dell’export, quali saranno le spese ammissibili?

Le misure di salvaguardia delle imprese esportatrici nei tre Paesi dell’Est europeo mediante l’erogazione dei contributi a fondo perduto sono accompagnate, inoltre, dalla sospensione, fino a 12 mesi, del pagamento della quota capitale e degli interessi delle rate in scadenza dei finanziamenti agevolati concessi a valere sul Fondo 394 nel corso del 2022. Peraltro, il regime di aiuti per l’emergenza della guerra in Ucraina (il cosiddetto Temporary crisis framework), si estende alle difficoltà incontrate dalle imprese imprese esportatrici in questo periodo non solo per i prezzi aumentati dell’energia, delle materie prime, dei prodotti finiti e dei semilavorati, ma anche delle maggiori spese sostenute per il trasporto dei prodotti. Infine, concorre a determinare l’aiuto alle imprese esportatrici anche il rincaro dei prezzi per la ricerca di approvvigionamenti in Paesi alternativi alla Russia, all’Ucraina e alla Bielorussia.

Aiuti Simest alle imprese esportatrici, da oggi il Comitato agevolazioni inizia la messa a punto dei nuovi contributi

Dei nuovi contributi a fondo perduto Simest del Fondo 394 sarà il Comitato agevolazioni a fissare i paletti e le condizioni di acceso delle imprese agli aiuti. Proprio nella giornata di oggi, 26 maggio, è prevista la riunione del Comitato. È quindi probabile che si inizi a mettere a punto le condizioni di accesso ai contributi a fondo perduto Simest. Le risorse che potrebbero essere stanziate arriverebbero a 2,2 miliardi di euro. Al riutilizzo del Fondo 394, infatti, concorrerebbero:

  • le risorse avanzati nel 2021;
  • i nuovi trasferimenti disposti dalle recenti manovre;
  • i 726 milioni di euro di cofinanziamento a fondo perduto.

 

 

Contributi a fondo perduto Simest, apre da oggi lo sportello per gli incentivi

Apre da oggi, 27 aprile 2022, la procedura a sportello per la richiesta dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati Simest. Il perimetro dei finanziamenti per la transizione ecologica e digitale risulta esteso alle piccole e medie imprese anche con meno di 1.500 addetti, purché a vocazione internazionale. I finanziamenti possono arrivare a un milione di euro. A partire da oggi si può fare il pre-caricamento della domanda per una delle tre agevolazioni previste:

  • transizione ecologica e digitale;
  • fiere e mostre;
  • commercio elettronico.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti Simest: tutte le date per precaricare e inviare la domanda

Lo sportello per inviare le richieste dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Simest ammetterà le domande pre-caricate nel sistema anche delle piccole e medie imprese. La fase di precaricamento sarà attiva fino a lunedì 2 maggio prossimo.  La domanda vera e propria potrà essere inoltrata a partire da martedì 3 maggio 2022, con scadenza fissata a martedì 10 maggio. La chiusura del portale di tutti i finanziamenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) per inoltrare le domande è stata anticipata rispetto alla scadenza originaria del 31 maggio 2022.

Contributi a fondo perduto Simest: le novità di allargamento delle imprese beneficiarie e del tetto massimo di spesa

Due sono le novità dei contributi a fondo perduto Simest per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. In primis, l’allargamento della platea delle imprese beneficiaria, comprendendo anche quelle fino a 1.500 dipendenti. In secondo luogo, cambia il tetto massimo di ammontare che passa a un milione di euro. Nel dettaglio, l’obiettivo della transizione ecologica e digitale passa da 300 mila euro di contributi a un milione di euro. Le imprese che già in precedenza avevano inviato domanda per i contributi con limite a 300 mila euro, possono presentare una nuova domanda per arrivare al nuovo tetto di incentivi.

Contributi a fondo perduto per la transizione ecologica e digitale: quali finanziamenti possono richiedere le imprese?

Nello specifico degli incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti richiedibili dalle Pmi per la transizione ecologica e digitale prevede il seguente mix di incentivi:

  • una quota del 50% del totale dei finanziamenti è destinata agli investimenti per la transizione digitale;
  • la restante quota finanzia la competitività internazionale;
  • il finanziamento è a tasso agevolato in regime “de minimis” con cofinanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework”;
  • l’importo massimo finanziabile, fino a 1 milione di euro, non deve essere in ogni modo superiore al 25% dei ricavi medi ottenuti negli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa;
  • la quota dei contributi a fondo perduto è pari al 40% per le imprese del Sud Italia e fino al 25% per le imprese situate nelle altre zone.
  • la durata del finanziamento è di sei anni, dei quali due di pre-ammortamento.
  • alle imprese del Sud Italia è riservato il 40% della dotazione complessiva del Fondo 394 pari a 480 milioni di euro.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto per le fiere e le mostre: in cosa consistono?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati per la partecipazione delle piccole e medie imprese a fiere e mostre internazionali, svolte anche in Italia, consistono in incentivi in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework*”. L’obiettivo è quello di sostenere la partecipazione a un singolo evento internazionale: fiere, mostre, missioni imprenditoriali e missioni di sistema. In tal modo, l’impresa può promuovere la propria attività sui mercati esteri o in Italia. L’incentivo prevede l’erogazione di un finanziamento destinato per almeno il 30% alle spese digitali connesse al progetto. Il vincolo non si applica se l’evento internazionale riguarda tematiche digitali o ecologiche.

Quali finanziamenti possono richiedere le piccole e medie imprese per le mostre e le fiere?

Il mix di incentivi richiedibili dalle imprese per la partecipazione a mostre e a fiere consiste:

  • in aiuti fino a 150 mila euro e, in ogni modo, non superiori al 15% dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio approvato e depositato dall’impresa;
  • una quota di contributo a fondo perduto di massimo il 40% per le piccole e medie imprese del Sud Italia e del 25% per le Pmi delle altre regioni;
  • la quota di cofinanziamento a fondo perduto è ottenibile, in ogni caso, nei limiti dell’importo massimo complessivo di agevolazione in regime di Temporary Framework per impresa. la durata dei finanziamenti agevolati è di quattro anni, dei quali uno di pre-ammortamento.

Finanziamenti per il commercio elettronico con i contributi Simest: in cosa consistono?

Tra gli incentivi ottenibili dalle piccole e medie imprese rientrano quelli per lo sviluppo del commercio elettronico in Paesi esteri. Sono previsti finanziamenti a tasso agevolato in regime de minimis con cofinanziamento a fondo perduto in regime di Temporary Framework. Gli incentivi sono destinati a realizzare progetti di investimento digitale per creare o migliorare piattaforme di commercio elettronico di proprietà (dedicata); o l’accesso a piattaforme di terzi (market place) per commercializzare beni e servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.

Mix di incentivi per il commercio elettronico con l’estero targati Simest: cosa si può richiedere?

Gli importi massimi finanziabili con i finanziamenti e i contributi a fondo perduto Simest relativi al commercio elettronico con l’estero prevedono:

  • un tetto massimo di spesa fino a 300 mila euro per una piattaforma elettronica propria. L’importo concedibile non può eccedere, in ogni modo, il tetto del 15% dei ricavi medi ottenuti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa;
  • Il limite di 200 mila euro per una piattaforma di terzi. Anche in questo caso, l’importo concedibile non può eccedere, in ogni modo, il tetto del 15% dei ricavi medi ottenuti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa.
  • l’importo minimo degli incentivi è pari a 10 mila euro;
  • la quota massima dei contributi a fondo perduto è pari al 40% per le piccole e medie imprese del Sud Italia e del 25% per le imprese delle altre zone.
  • la durata del finanziamento è pari a quattro anni, dei quali uno di pre-ammortamento.

Come precaricare la domanda dei finanziamenti Simest per i contributi a fondo perduto alle piccole e medie imprese?

Per precaricare la domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti è necessario andare sul portale Simest e, nella finestra di benvenuto, cliccare nella parte di “Inoltra la tua richiesta”. Il click porta direttamente all’area riservata “Sace Simest” da dove si potrà cliccare su “Accedi”. Nella stessa finestra c’è la possibilità di cliccare su “Registrati” nel caso si tratti del primo accesso alla piattaforma.

Contributi Pmi Fondo 394, in arrivo rimodulazione per il caro materie prime

È in arrivo la rimodulazione del Fondo 394 relativo ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti gestiti da Simest. Il cambio di destinazione delle risorse avverrà nell’ottica di contrastare il rincaro dei prezzi delle materie prime. La revisione è attualmente allo studio del ministero degli Esteri. Sul tavolo della Farnesina vi sarebbero quindi gli aiuti all’internazionalizzazione delle piccole e delle medie imprese (Pmi). Gli aiuti andrebbero a sostenere i costi extra delle imprese e le strozzature negli approvvigionamenti.

Contributi a fonde perduto Simest, i nuovi aiuti alle imprese per l’emergenza guerra in Ucraina

La modifica rispetto agli obiettivi del Fondo 394 per i contributi alle imprese dovrebbe arrivare in un nuovo emendamento del decreto legge, l'”Ucraina 2” arrivato sul tavolo della conversione in legge. Attualmente il provvedimento è atteso in Senato. L’obiettivo più specifico del nuovo decreto è quello di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese contributi a fondo perduto per il riposizionamento nei mercati esteri alternativi a quelli nei quali operano. Si tratterebbe dunque di una misura che mira a sottrarre le imprese dai mercati in difficoltà per la situazione del conflitto in Ucraina. Oppure, in alternativa, di sostenere temporaneamente le imprese per il rischio di difficoltà di approvvigionamenti di determinate materie prime.

Come interverrà il Fondo 394 per aiutare le imprese sui prezzi delle materie prime?

Come interverrà il fondo 394 a sostegno delle imprese per i rincari dei prezzi delle materie prime? Si ipotizza che un’impresa italiana con fornitore di materie prime in uno dei Paesi coinvolti nella guerra, trovandosi a dover sostenere un costo extra per il rifornimento, possa decidere di rivolgersi a un mercato alternativo e più competitivo. Il Fondo 394 dovrebbe intervenire in questo caso, coprendo il maggior costo che l’impresa potrebbe trovarsi a sostenere a causa della guerra. La misura, pertanto, andrà a vantaggio delle imprese che intendano riposizionarsi sui mercati alternativi o a sostenere le Pmi dal rischio di una carenza delle materie prime.

Contributi alle Pmi per sostenere i maggiori costi delle materie prime, quando arriverà la misura?

Già nel decreto legge “Ucraina”, approvato in via definitiva, è diventato operativo il Fondo 394 per le Pmi nella misura in cui provvedano a esportazioni verso i Paesi coinvolti nella guerra oppure che abbiano filiali nelle zone di guerra. Inoltre, nella legge di Bilancio 2022 erano stati stanziati 1,5 miliardi di euro per il 2022 e per gli anni fino al 2026 per garantire il supporto alle piccole e medie imprese nei processi di internazionalizzazione. L’ok definitivo alla rimodulazione delle risorse del Fondo 394 dovrà ottenere il via libera di Bruxelles. Ottenuto il quale, verranno fissate le condizioni operative per il sostegno delle imprese. Sui tempi, il ministero degli Esteri conta di rendere operativo il nuovo strumento all’inizio di giugno prossimo.