Agroalimentare, in arrivo contributi a fondo perduto per 500 milioni

In arrivo 500 milioni di euro dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) per i contributi a fondo perduto a finanziamento della logistica agricola e agroalimentare. Nella giornata di ieri, 15 giugno 2022, il ministro delle Politiche Agricoli Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, ha firmato il decreto che prevede l’istituzione dei Contratti per la logistica agroalimentari. Il provvedimento ora passerà all’esame della Commissione europea per l’ok definitivo. Successivamente si passerà a emanare i relativi bandi per l’assegnazione delle risorse alle imprese interessate.

Contributi a fondo perduto alle imprese dell’agroalimentare: i riferimenti normativi del Pnrr in attesa dei bandi

I finanziamenti rientrano nella misura del Pnrr “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”. Il 40% dei fondi a disposizione andranno a favore delle imprese situate in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo. L’obiettivo dei progetti è quello di rafforzare i sistemi di logistica e di stoccaggio delle imprese operanti nell’agroalimentare, anche potenziandone la competitività dalla filiera. Di fondo, le imprese dovranno contribuire anche a raggiungere gli obiettivi della riduzione dei costi economici e ambientali e del sostegno all’innovazione dei processi produttivi.

Quali sono gli obiettivi dei contributi alle imprese dell’agroalimentare per la logistica?

Le imprese beneficiarie dei contributi dovranno dunque utilizzare le risorse a disposizione del decreto nel sostegno di investimenti che permettano di conseguire la transizione verso formule di produzione più sostenibili e moderne. In questa direzione dovranno:

  • ridurre l’impatto ambientale e aumentare la sostenibilità del settore;
  • ottimizzare la capacità di stoccaggio;
  • migliorare le fasi di trasformazione delle materie prime;
  • ottimizzare le differenziazioni dei prodotti in base a qualità, tracciabilità, sostenibilità e caratteristica di produzione;
  • potenziare le possibilità di export delle piccole e medie imprese del settore agroalimentare;
  • procedere nella direzione della digitalizzazione nella logistica;
  • abbassare lo spreco alimentare.

Chi può accedere ai contributi a fondo perduto per la logistica delle imprese dell’agroalimentare?

Ammessi alla richiesta di finanziamenti sono le imprese, le cooperative e i consorzi operanti nell’agricoltura o nell’agroalimentare. Inoltre, possono presentare le domande di finanziamento:

  • le organizzazioni di produttori (Op);
  • le imprese distributive e commerciali;
  • le aziende industriali.

Quali sono le spese ammissibili ai fini dei contributi del settore agricolo e agroalimentare?

Ai fini dei finanziamenti alle imprese operanti nel settore agricolo e agroalimentare saranno ammissibili i progetti di investimenti che comporteranno spese per:

  • attivi immateriali e materiali che possano incrementare l’efficienza delle strutture. In particolare, quelle di stoccaggio, di magazzino, di trasformazione e di digitalizzazione;
  • opere infrastrutturali relative ad aree produttive, commerciali e logistiche.

Come presentare domanda per i contributi a fondo perduto del settore agricolo e agroalimentare?

Per i bandi dei contributi a fondo perduto delle imprese agricole e agroalimentari, il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) si avvarrà dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa (Invitalia). L’Agenzia, in particolare, gestirà i flussi delle domande di finanziamento al fine di valutarli e approvarli, prima di arrivare alla stipula dei contratti e all’erogazione delle risorse (con compiti anche di controllo e di monitoraggio). Occorrerà dunque attendere l’ok definitivo della Commissione europea prima dell’emanazione dei bandi e della relativa presentazione delle domande.

Turismo, contributi diretti alle imprese: sbloccati 600 milioni, ecco per quali spese

Sono stati sbloccati fondi per 600 milioni di euro per il finanziamento e i contributi a fondo perduto delle imprese operanti nel settore del turismo. Le agevolazioni alle imprese arrivano dalla pubblicazione della delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) del 14 aprile scorso, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale numero 133 del 9 giugno 2022. Si tratta di contributi da assegnare alle imprese per investimenti riguardanti la sostenibilità ambientale, l’innovazione digitale e la riqualificazione energetica.

Aiuti alle imprese: mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per l’efficienza digitale, energetica e green

I nuovi contributi diretti alle imprese del turismo per l’efficienza digitale, energetica e green derivano dalle finalità del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) alla misura numero 4.2.5. In particolare, con obiettivo di assicurare finanziamenti per investimenti in riqualificazione energetica, in sostenibilità ambientale e per l’innovazione digitale, le imprese potranno beneficiare delle risorse fino al 31 dicembre 2025. I progetti di riqualificazione e di transizione dovranno avere un importo minimo di 500 mila euro; l’importo limite è invece fissato in 10 milioni di euro.

Qual è la copertura dei contributi e dei finanziamenti rispetto all’investimento delle imprese?

La copertura dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati a favore delle imprese è pari al 35% dei costi ritenuti ammissibili nel tetto di spesa totale di 40 milioni di euro. Il tetto di spesa è da considerarsi per ciascun singolo anno 2022 e 2023. Per il biennio successivo, i tetti di spesa sono innalzati a 50 milioni di euro. Per questi ultimi due anni (2024 e 2025) della misura è inoltre prevista una riserva del 50% per progetti che abbiano come obiettivo quello della riqualificazione energetica.

Incentivi alle piccole e medie imprese del turismo: mix di contributi e finanziamenti

La quota del progetto di investimento dell’impresa per  l’efficienza digitale, energetica e green che non è coperto dai contributi a fondo perduto o dai mezzi propri dell’azienda richiedente, può essere assistita mediante finanziamenti agevolati. Le condizioni stabilite per i prestiti riguardano la durata (fino a 15 anni, compreso il periodo di preammortamento fissato in tre anni). Inoltre, le imprese possono accedere alle garanzie sul finanziamento offerte da Sace. Le condizioni sono previste dalla legge numero 326 del 2003.

Quali sono le imprese che possono richiedere i contributi a fondo perduto per il turismo?

Le imprese ammesse alla richiesta dei contributi a fondo perduto e ai finanziamenti agevolati del settore del turismo possono essere:

  • gli agriturismi e gli alberghi;
  • le strutture ricettive all’aria aperta;
  • gli stabilimenti balneari;
  • i complessi termali;
  • le imprese operanti nel comparto dei congressi e delle fiere;
  • i porti turistici e i parchi tematici.

Contributi a fondo perduto per le imprese del turismo: si possono cumulare gli incentivi?

Gli incentivi relativi agli aiuti alle imprese del settore turistico per l’efficienza digitale, energetica e green sono alternativi rispetto ad altre misure. In particolare, agli incentivi previsti come contributi a fondo perduto e crediti di imposta dall’articolo 1 del decreto legge numero 152 del 2021. In linea generale, i contributi della misura del Pnrr 4.2.5 non si possono cumulare con altri incentivi, contributi e sovvenzioni statali ai quali le Pmi accedono per la stessa finalità di intervento.