Avvocati, si torna a scuola

Il Consiglio Nazionale Forense ha pubblicato sul proprio sito il nuovo regolamento che prevede le ultime modalità per la formazione continua per gli avvocati: se i legali non vorranno rischiare sanzioni disciplinari dovranno conseguire almeno 60 crediti in 3 anni (almeno 15 all’anno), di cui 9 da dedicare a ordinamento, previdenza o deontologia forense.

L’obbligo formativo, comunque, viene coniugato con il principio della libertà di formazione, teso a consentire all’avvocato la scelta degli eventi da seguire il più ampia possibile e coerente con i propri fabbisogni formativi. Per gli avvocati più impegnati sarà possibile aggiornarsi anche a distanza, per esempio con piattaforme online, ma solo fino al 40% dei crediti del triennio. Il tempo inizierà a decorrere dal 1° gennaio successivo alla data di iscrizione all’albo o all’elenco dei tirocinanti con patrocinio.

Il possesso dell’attestato di formazione continua costituisce titolo per l’iscrizione e il mantenimento della stessa negli elenchi previsti da specifiche normative o convenzioni, o comunque indicati dai Consigli dell’Ordine su richiesta di Enti pubblici, per accettare la candidatura per la nomina di incarichi o di commissario di esame, nonché per ammettere tirocinanti alla frequenza del proprio studio. Insomma, non si scherza…

Avvocatura: i corsi di inglese validi per la formazione continua

Gli avvocati italiani potranno adempiere al loro obbligo formativo seguendo corsi accreditati dalla Solicitors regulation authority (Sra) nella misura del 75% , in cui un’ora di formazione continua riconosciuta dalla Sra corrisponde a un credito formativo italiano (i crediti che possono maturare seguendo corsi Sra sono 56,25). I restanti 25% deve essere ottenuto seguendo i corsi accreditati dal Cnf o dai Consigli dell’Ordine e deve comprendere tutti i crediti richiesti in materia di ordinamento forense, previdenza e deontologia (15). Per gli avvocati inglesi è già prevista la possibilità di soddisfare fino al 75% i requisiti di formazione continua secondo le regole inglesi con i corsi italiani.

Quelle citate sopra sono le regole del Memorandum di intesa siglato dal Consiglio nazionale forense e la Law society di Inghilterra e Galles sul reciproco riconoscimento della formazione professionale continua. Il memorandum crea inoltre maggior flessibilità per i professionisti anglosassoni e italiani che potranno spostarsi da un territorio ad un altro.

Il Memorandum consente agli avvocati italiani di profittare dei contatti e delle iniziative sviluppati con la Law Society per espandere le loro conoscenze, migliorare le loro competenze e partecipare al processo di europeizzazione della professione forense. Il CNF da anni promuove questo processo e i corsi svolti a Londra con l’apporto degli avvocati inglesi, gli incontri di studio e di scambio di esperienze professionali si rivelano forieri di grandi opportunità per tutti coloro che li frequentano con diligenza“, ha commentato Guido Alpa, presidente del Cnf.

Mirko Zago