Poste Italiane accelera verso la Borsa

Secondo indiscrezioni di stampa, Poste 2020, il nuovo piano strategico di Poste Italiane voluto dall’AD Francesco Caio non vedrebbe la luce a gennaio, come ipotizzato fino a poco tempo fa, bensì già entro la fine del 2014.

Domani, mercoledì 10 dicembre, è previsto un consiglio di amministrazione di Poste Italiane e qualcuno già ipotizza che in quella sede sarà dato semaforo verde a Poste 2020, anche se date la complessità della decisione e del piano, è più probabile che l’ok arrivi durante la riunione del board fissata per il 16 dicembre.

La decisione di Caio di imprimere un’accelerazione a Poste 2020, sempre secondo indiscrezioni si stampa, è arrivata perché l’AD ha le idee chiare su cosa fare, e dal 1° gennaio prossimo vuole che si avvii la svolta strategica che porterà alla privatizzazione e alla quotazione in Borsa entro l’estate 2015; l’ipotesi è quella di collocare una quota fino al 49%. Le banche ritengono che Poste Italiane possa sbarcare sul mercato con un valore non inferiore a 8 miliardi, il che porterebbe nelle casse del Tesoro una quota oscillante tra 3,2 e 3,5 miliardi.

Fondamentale nel nuovo piano Poste 2020 è la convenzione con Cdp, che nei giorni scorsi ha visto diversi incontri con Poste Italiane per limare gli ultimi dettagli e che quasi certamente avrà una durata di 5 anni e non di 3, come in passato.

Un’altra faccia nuova ai vertici di Poste Italiane

Giuseppe Coccon è stato scelto come nuovo responsabile Comunicazione, relazioni esterne e relazioni istituzionali di Poste Italiane e coprirà tale carica a partire dal 14 luglio.

A decidere per l’istituzione di questo nuovo ruolo è stato l’amministratore delegato Francesco Caio, eletto lo scorso 7 maggio, al fine di accorpare tre funzioni prima distinte, per garantire una gestione unitaria e integrata della comunicazione verso i clienti, le istituzioni e il personale interno.

Coccon è una vecchia conoscenza di Caio, poiché i due avevano lavorato insieme al gruppo
aeronautico Avio, dove aveva ricoperto la carica di direttore Comunicazione e relazioni istituzionali.

Nel suo nuovo incarico a Poste Italiane Coccon ha la responsabilità della definizione, dello sviluppo e della realizzazione delle strategie di comunicazione esterna e interna e delle attività di rappresentanza istituzionale del gruppo, con lo scopo di veicolarne in modo efficace il ruolo, l’immagine e gli obiettivi di business.

Vera MORETTI

Le semplificazioni digitali del Decreto Fare

Tra le semplificazioni previste dal Decreto Fare, approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 15 giugno, ci sono alcune iniziative che riguardano Internet e l’Agenda Digitale.

Per quest’ultima, il Governo ha deciso di avvalersi di un Tavolo permanente, che sia composto da esperti e rappresentanti delle imprese e delle università.
Questo team sarà presieduto da Francesco Caio, nominato commissario per l’attuazione dell’Agenda Digitale.

Tra le novità che porteranno vantaggi ai cittadini c’è la possibilità di chiedere una casella di posta elettronica certificata nel momento in cui viene redatta la carta d’identità elettronica o il documento unificato. Così nascerà il Domicilio Digitale.

Il Decreto Fare prevede anche una razionalizzazione dei CED – Centri Elaborazione Dati – e stabilisce nuove scadenze per la presentazione del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico da parte di Regioni e Province autonome.

Tra i provvedimenti previsti, inoltre, anche la liberalizzazione dell’accesso ad Internet, come già avviene in buona parte d’Europa.
La Wi-fi, dunque, sarà libera, ma rimarrà l’obbligo, da parte del gestore, di garantire la tracciabilità mediante l’identificativo del dispositivo utilizzato. L’offerta ad internet per il pubblico sarà libera e non richiederà più l’identificazione personale dell’utilizzatore.

A questo proposito, occorre però specificare che, in conseguenza dell’abrogazione del decreto Pisanu, la Wi-fi era già libera, ma il Governo ha voluto varare questa norma per fronteggiare i pericoli del terrorismo richiedendo l’identificazione univoca dell’utente.
E’ stato dunque ribadito che: ”l’offerta ad internet per il pubblico sarà libera e non richiederà più l’identificazione personale dell’utilizzatore”.
Risulta però ancora obbligatorio garantire la tracciabilità del dispositivo, operazione possibile ad esempio con l’invio all’utente di un SMS contenente un codice di accesso.

Il documento presentato dal ministro per lo sviluppo economico dovrebbe anche far chiarezza sui requisiti necessari per l’installazione di router o altri apparecchi.
L’attuazione della direttiva 2008/63/CE aveva infatti suscitato molte polemiche, poiché in quel contesto si stabiliva l’obbligo di una certificazione da parte dell’operatore che effettuava l’installazione di un router o altri dispositivi simili.

La controversia parrebbe risolta leggendo l’affermazione contenuta nel testo della normativa: “E’ stata inoltre prevista la liberalizzazione dell’accesso ad Internet, come avviene in molti Paesi europei”.

Vera MORETTI