L’INTIMO E’ IL TUO SOGNO PROIBITO? APRI UN FRANCHISING FRUSCI’O!

Cari lettori oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo dell’abbigliamento e intimo.

Fruscìo, marchio che nasce dalla pluriennale esperienza di un’ azienda produttrice di biancheria intima e costumi da bagno la Confezioni B.G. S.n.c, ricerca franchisee rivolgendosi ad imprenditori e potenziali neoimprenditori.

Il brand di nicchia, orientato prevalentemente verso un target di donne e uomini che va dai 20 ai 50 anni, ricerca affiliati, in tutta Italia, con un alto livello di professionalità e specializzazione, un ottima posizione del locale prescelto e spiccate capacità di vendita.

Siete inesperti? Non ne sapete nulla di business? No problem, il franchisor fornisce ai propri imprenditori: formazione professionale, mirate azioni di marketing e prodotti sempre innovativi.

Il capitale da investire ammonta a 30.000 euro, le prospettive di ritorno sono strettamente commisurate all’ubicazione del negozio e all’afflusso di clientela prevista.

Per maggiori informazioni  Fruscìo.it

ADORI I BAMBINI E AMI VESTIRLI? APRI UN FRANCHISING BRUMS!

 

Cari lettori,  oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo dell’abbigliamento bambino.

Brums è un marchio nato, da oltre 50 anni, dall’esigenza delle mamme italiane di vestire con personalità e dinamicità  il proprio bambino. Il brand leader nell’abbigliamento bimbi è costantemente alla ricerca di nuovi franchisee italiani. Sono due le caratteristiche fondamentali richieste:

  • l’ubicazione dell’ attività in centro storico o centro commerciale
  • un bacino di utenza di 40.000 abitanti.

Non avete esperienza o non avete idea di quali siano le modalità di allestimento per uno store Brums? Non temete, non solo non è richiesta alcuna esperienza, mail  franchisor  si avvale di professionisti del settore che supportano l’affiliato nell’ allestimento del negozio curandone l´immagine nel suo complesso.

Quanto mettere nel piatto allora per aprire un franchising Brums? L’investimento inizialmente preventivato è di 500 euro al mq. La misura di ritorno, commisurata all’ubicazione del negozio, prevede un fatturato medio dai 200.000 euro dei piccoli centri ai 700.000 dei grossi.

Per maggiori informazioni  Brums.it 

VUOI GIOCARE O FARE SUL SERIO? APRI UN FRANCHISING GAMEUP

Cari lettori oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo dei videogames.

Hyper S.r.l. è una società che gestisce iniziative a diversi livelli nel settore videoludico, ambito in forte ascesa. Il brand, che ha ideato il nuovo format di store GameUp, e si occupa delle strategie di sviluppo nel loro complesso, ricerca franchisee in tutta la penisola. L’unica richiesta avanzata è un punto vendita che possa variare tra i 30 ai 45 mq.

Non temete non è richiesta nessuna royalty, né avanzato alcun diritto di ingresso. Il franchisor segue i nuovi affiliati a 360°, dal layout dell’attività, alla logistica dei trasporti, non tralasciando le basi imprenditoriali.

Ma a quanto ammonta l’investimento? Sono da mettere sul piatto dai 20 ai 40 mila euro. Le prospettive di ritorno sono commensurate all’ubicazione del negozio e all’afflusso di clientela prevista.

Per maggiori informazioni GameUp.it

IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE, MA QUESTA è LA TUA BUONA OCCASIONE FRANCHISING IN FINPOSTEITALIA!

 

Cari lettori,  oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel settore postale.

FinPosteitalia, azienda nata dalla liberalizzazione del mercato postale, ricerca franchisee per l’apertura di uffici postali multiservizio sull’ intero territorio nazionale. Le caratteristiche fondamentali richieste sono:

  • una sede con un bacino di utenza di almeno 3000 abitanti,
  • posizione residenziale e un locale di almeno 30 mq.

Per i novellini, senza alcuna esperienza nel mondo delle Poste, l’azienda si fa totale carico nel supportare i propri partner con consulenza e assistenza di ogni tipo: formazione, gestione dell’attività, gestione del personale, progettazione e allestimento della filiale.

Vi chiedete se sono richieste royalties d’ingrEsso o a quanto ammonta l’investimento?

Non temete! Non ce ne sono!

La quota da mettere sul piatto è di circa 18,595 euro ma è previsto il recupero dell’ investimento commisurato in base all’ubicazione del negozio, nei primi 12 mesi dall’avvio dell’attività.

Per maggiori informazioni   FinPosteitalia.it 

ACCESSORI E BIJOUX SONO LA TUA PASSIONE? CHE ASPETTI APRI UN FRANCHISING UNYCA!

 

Cari lettori,  oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo degli accessori moda.

UNYCA store, azienda di bijoux, accessori per capelli, occhiali da sole, orologi, borse, foulard, cinture, cappelli e tutto quello più le donne amano comprare, sta ricercando franchisee per aperture in aree metropolitane e provincie.

Siete inesperti nel  settore? Tranquilli,  ai Partner Affiliati viene garantito un periodo di  formazione e assistenza al visual merchandising.

Cosa viene richiesto in termini di investimento? E’ fondamentale  un locale di almeno 40mq. ubicato in un centro storico, in un centro commerciale o in vie ad alto traffico pedonale e con un bacino di utenza di almeno 30.000 abitanti. Le prospettive di guadagno sono commisurate all’ ubicazione dell’attività e all’afflusso di clientela stimato.

Per maggiori informazioni UNYCA.it

Giovani, carini e disoccupati

 

Ma cosa devono fare i ragazzi italiani per darsi da fare? Lauree, master, stage, concorsi sembrano soluzioni inutili stando ai dati emessi dall’indice Istat in queste ore.

A maggio 2012, il tasso di disoccupazione giovanile calcolato sui ragazzi di età compresa tra i 15 ai 24 anni ha registrato un’incidenza del 36,2%, ovvero 1 ragazzo su 3 si trova senza lavoro.

“Bravo, ma hai troppa esperienza”, oppure “Sei in gamba, ma non possiamo pagarti”, o ancora, “Hai famiglia, non possiamo rispettare le tue aspettative”, quante volte ce lo siamo sentiti dire?

Turnover e stagisti: agli italiani delle Human Resources piacciono i nomi esterofili, peccato che non ne seguano anche i modelli di pianificazione delle risorse.

Gli esaminatori dei colloqui recitano sempre le solite frasi che sanno di scherzo, ed anche cercarsi un lavoro dignitoso diventa un’impresa per chi, di voglia di fare e di mettere al servizio buona volontà o conoscenze fresche di scuola.

Il risultato? Più vacanze per tutti, che se non sono un male con queste ondate di caldo ma che di certo nuocciono allo spirito di chi, sfaccendato dopo anni di studio o dopo una consapevole riflessione sulle proprie potenzialità, non vede spiragli nel suo futuro più imminente.

E non parliamo dei progetti a lungo termine…

I dati sul tasso di disoccupazione, dunque, rimangono sconfortanti, senza parlare della crisi degli over 30-40 che, per colpa della crisi, perché poco meritevoli o semplicemente “troppo formati” per vedere confermato il loro impiego, subiscono l’egemonia dei famosi Co. Co.Pro. o non si vedono rinnovato il contratto di impiego dopo mesi, se non anni di lavoro.

C’è da dire che se nulla o poco possono le piccole medie imprese nazionali, ancora meno fanno le grandi aziende, dove “essere un numero” diventa sempre più sinonimo di precarietà.

Mettere su una start up? In molti ci provano, nonostante le agevolazioni messe in atto e le difficili condizioni per accedervi.

In questo possono molto i franchising, ma al contempo fare i conti con il classico “27 del mese” diventa una responsabilità troppo alta per chi, già, ha da mettere il pane in tavola.

Certo, la provincia di Milano ha da poco proposto al governo un nuovo volano strategico per lo sviluppo economico, una nuova no tax area destinata a chi vuole intraprendere “l’impresa di mettere su un’impresa”. L’idea, non del tutto malsana, è quella di creare delle condizioni favorevoli e delle agevolazioni tributarie in favore di chiunque decida di avviare una nuova impresa nel territorio.
A sostenerla, Cristina Tajiani, assessore del Comune di Milano, il cui obiettivo è quello di creare un progetto che potrebbe ispirarne anche altri. Ma intanto?

Dal gennaio 2004 ad oggi mai la situazione era stata così grave e nonostante spread, bond, CCT, i giovani – che intanto invecchiano – continuano a rimanere inoccupati, con un aumento di 0,9 punti percentuali su aprile che segnano un record storico.

C’è da dire che, sempre secondo i dati Istat, il tasso di disoccupazione tra la popolazione nel suo complesso è scesa di -01 punti percentuali a maggio 2012, ed è la prima diminuzione, anche se lieve, del tasso di disoccupazione da febbraio del 2011. Ciononostante, per i tecnici il risultato rimane “sostanzialmente stazionario” e la disoccupazione persiste su “valori molto elevati”. Ovvero, non va niente bene.

Non che altrove le cose siano differenti: nei Paesi della zona Euro la stessa percentuale, a maggio, è salita all’11,1%, quando ad aprile era all’11% e nel maggio 2011 era al 10%.

Espatriare? Rimettersi alla canonica fuga di cervelli? “Varrebbe la pena” in Austria (dove i tassi di disoccupazione sono minimi, attestati all’4,1%), Olanda (5,1%), Lussemburgo (5,4%) e Germania (5,6%), ai massimi di Spagna (24,6%) e Grecia (21,9% il dato di marzo 2012).

In Italia, invece, il numero dei disoccupati è calato di 18mila unità ed è sceso 2.584 mila rispetto ad una base annua del 26% pari a 534mila unità che vede uomini e donne ugualmente penalizzati. E questo, per qualche animo più debole, significa dire addio a sogni di lavoro.

I lavori stagionali saranno d’aiuto? Il lavoro nobilita l’uomo ed è un diritto sancito dalla Costituzione italiana. Un articolo troppo in incipit perché qualcuno se ne ricordi a buon diritto.

 

Paola PERFETTI

VUOI APRIRE UN FRANCHISING NELLA RISTORAZIONE? PROVA CON MCDONALD’S

Cari lettori oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo della ristorazione. Un mondo fatto apposta per chi vuole mettere alla prova la propria anima imprenditoriale con un brand di sicuro successo: McDonald’s.

Il leader della ristorazione fast food è sempre alla ricerca di nuovi franchisee italiani, che abbiano due caratteristiche di base fondamentali: un’età compresa tra i 32 e i 42 anni e la disponibilità a trasferire la propria residenza nelle regioni dove McDonald’s ha bisogno di nuovi franchisee.

Ma quanto serve mettere sul piatto per diventare un franchisee McDonald’s? L’investimento è importante, visto che l’azienda richiede una capacità finanziaria personale di almeno 500mila euro, ma le prospettive sono tutte da considerare: la misura del ritorno è calcolata in base al cash flow sviluppato da ogni singolo ristorante e varia in media tra i 100mila e i 250mila euro per anno, per ristorante.

Per maggiori informazioni McDonald’s.it

VUOI DIVENTARE IMPRENDITRICE DELLA BELLEZZA? STETIKXPRESS TI DA’ UNA POSSIBILITA’

Cari lettori, oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo del benessere, salute e bellezza.

StetikXpress, è un progetto di franchising low cost  del Gruppo portoghese SLYOU che offre una gamma di soluzioni e qualità nel mondo del benessere.

Sei una donna e non hai esperienza nel settore? Non preoccuparti, non sono richieste esperienze, basta avere buone capacità di gestione, di leadership e giusto spirito imprenditoriale.

Quanto capitale occorre allora per essere una franchisee StetikXpress? L’investimento iniziale, che comprende  i cosmetici, le attrezzature, le apparecchiature, la formazione e il supporto tecnico può variare dai 20 a 50mila euro. La misura del ritorno economico è commisurata all’ubicazione del negozio e all’afflusso della clientela prevista.

Per maggiori informazioni  Stetikxpress.it

C’è la crisi? La combatto con il franchising

In tempo di crisi non c’è solo il modo di inventarsi un lavoro aprendo una partita Iva. Una buona soluzione è offerta dal franchising, una realtà che, in Italia, sta riscoprendo un vero boom, grazie all’offerta ampia del mercato e a un lavoro che, nelle sue forme storiche, è sempre più in via di precarizzazione.

Non a caso, il 26 e 27 maggio si svolge a Piacenza Expo la fiera “Franchising Nord”, nella quale 50 aziende del franchising sono a disposizione di chiunque necessiti di maggiori informazioni su come aderire ad un’attività nel settore.

Nel 2012 aumenta infatti il numero delle persone che si avvicinano al franchising per aprire un’attività: secondo l’Osservatorio del portale BeTheBoss.it, il primo trimestre ha fatto registrare un +8% rispetto alle stesso trimestre del 2011 di tutti coloro che hanno contattato i siti specializzati, gli esperti e le aziende del settore per chiedere informazioni su come entrare nel mondo del franchising. Il sito prevede, in proiezione, un aumento del 6% sull’intero 2012.

Cresce dunque il numero delle persone che progettano di mettersi in proprio, aderendo ad una attività in franchising. Qual è il loro identikit? Nella media, i potenziali franchisee sono giovani, ma non giovanissimi: il 70% di essi appartiene alla fascia d’età 30-49 anni. Si avvicinano al franchising soprattutto persone che hanno già avuto esperienze di lavoro, ma desiderano mettersi in proprio (le donne sono il 35%), oltre a manager espulsi dalle aziende, ex commercianti in cerca di nuove opportunità, e via dicendo.

Insomma, come diciamo noi di Infoiva: il lavoro c’è, basta cercarlo. E se non si trova, lo si può inventare.

Benessere e salute, un mercato conveniente

Il benessere, la salute, la bellezza. Sono questi i tre elementi di cui l’uomo, oggigiorno, è sempre alla ricerca costante. Miglioramento, cura di se stessi, voglia di relax: tutto è compreso e niente ha un prezzo troppo alto se il risultato è quello di sentirsi bene o di sentirsi belli.

Il mercato del benessere è sempre in movimento, e la crisi non lo ferma. Comprende un insieme di settori che più vario non si può: spa, centri benessere, hotel, agriturismi, istituti di bellezza, club d’alto livello, palestre, prodotti e interventi per la cura del corpo.
Si va dalla più classica scuola di danza sotto casa alla spa di lusso di rango elevato:  i dati (forniti dall’Istat) sono chiari: il mercato del benessere ha un valore di circa 20 miliardi di euro: ogni famiglia italiana, almeno una volta, ha effettuato abbonamenti in palestra, è passata da hotel o centri benessere, o ha utilizzato prodotti specifici per la cura del corpo.

I centri del benessere, mirati sia alla salute che alla più superficiale bellezza, sono sempre più richiesti, e centrali sono i consumatori in sovrappeso: secondo l’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità)  solo in Italia il 40% della popolazione lo è, ed accoglie ogni possibile metodo di miglioramento a braccia aperte, cosa che porta a muovere un business di oltre 400 milioni di euro l’anno.

Posizione di spicco ha il franchising, il quale quasi da solo cavalca l’onda del settore benessere, grazie agli innumerevoli centri aperti negli ultimi anni.

Solo per quanto riguarda gli istituti di bellezza è stata appurata una crescita esponenziale; per la sola economia italiana, essi rappresentano oltre il 70% del settore del benessere, e nonostante la presenza quasi capillare, sono destinati ad aumentare, così come è destinato ad espandersi il settore wellness (solo nell’ultimo anno vi è stato un aumento del 51,6%).

Con un incremento tanto costante, dunque, il mercato del benessere e della salute pare essere uno dei pochi a non risentire della crisi e ad essere il più raccomandato tra gli investimenti. Non solo in Italia, ma nel mondo.

Caterina Damiano