Garanzia giovani, 7.000 posti per 129.000 ragazzi

 

Già nei giorni scorsi ipotizzavamo una sostanziale inutilità del progetto Garanzia Giovani e oggi arrivano i primi numeri a confermare le previsioni sul quella che doveva essere la ciliegina sulla torta del famigerato Jobs Act del Governo Renzi: sono 129.322 i giovani che si sono registrati al progetto al 17 luglio, 17.695 sono stati già convocati dai servizi per il lavoro e 6.907 hanno già ricevuto il primo colloquio di orientamento.

Nonostante la maggioranza degli iscritti provenga dalle regioni meridionali, il 57% delle opportunità sono concentrate al Nord, il 31% è al Centro e solo l’11% al Sud. Inevitabilmente il 78% dei posti riguarda contratti a tempo determinato, il 9% il tempo indeterminato, che seppur bassa rappresenta già una percentuale insperata,e il 7% tirocini, mentre l’apprendistato pesa per l’1% e le altre tipologie (collaborazioni e lavoro autonomo) per il 5%.

I ragazzi iscritti hanno tra 19 e 24 anni nella metà esatta dei casi, nel 44% dei casi tra i 25 e i 29, ma c’è anche una quota del 6% che ha meno di 18 anni. Uno su cinque, qui invece la percentuale è più bassa del previsto, è laureato e oltre metà (56%) ha un diploma superiore, mentre solo il 23% dei giovani che provano a cercare lavoro grazie all’ultima genialata del ministro Poletti hanno un titolo di studio di terza media o inferiore.

JM

Garanzia Giovani non basta, le aziende non assumono

Nonostante sia partito solo il 1° maggio (va detto per carità!), non sembra aver portato ancora nessun risultato tangibile il programma «Garanzia Giovani», che impegna 1,5 miliardi di fondi europei per offrire ai giovani fino ai 29 anni uno stage, un apprendistato o un impiego entro 4 mesi dal colloquio.

L’indagine Istat sulle forze del lavoro dei giorni scorsi ha certificato che a maggio il tasso di disoccupazione è tornato a salire a quota 12,6% (il record storico è il 12,7% di gennaio e febbraio). Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è stabile al 43% (+4,2% rispetto a dodici mesi fa, addirittura!). In termini assoluti, i disoccupati sono 3 milioni e 222 mila. C’è un piccolo aumento dell’occupazione in termini assoluti, e diminuisce di 40mila unità il numero dei giovani inattivi, che sono comunque un numero ragguardevole: ben 4.355.000.

Doveva essere la ciliegina sulla torta del famigerato Jobs Act e invece il programma che avrebbe dovuto dimezzare i Neet (Not in education, employment or training, quelli che non studiano, non lavorano e nemmeno si preoccupano di cercane uno) stenta, per usare un eufemismo, a dare i propri frutti.

JM