Garanzie patrimoniali specifiche, pegno ed ipoteca

Le garanzie patrimoniali specifiche hanno dei caratteri ben chiari. Sia dal punto di vista del debitore che dei creditore, così riassumibili.

Le garanzie patrimoniali specifiche, i caratteri principali

La garanzia patrimoniale specifica è diversa da quella generica. Infatti ha delle caratteristiche di specificità legate a:

  • beni determinati, del debitore o di un terzo;
  • un titolo apposito o specifico per la loro costituzione;
  • un diritto di prelazione, cioè alcuni creditori sono soddisfatti con preferenza rispetto ad altri;
  • un diritto di seguito sul bene, cioè il diritto che segue il bene nei successivi trasferimenti, mantenendo al creditore la facoltà di esproprialo anche nei confronti dei successivi acquirenti

Tra questo tipo di garanzia patrimoniale specifica, ci sono: i privilegi, il pegno e l’ipoteca, che costituiscono cause legittime di prelazione.

Il privilegio, come garanzia secondo la legge

Il privilegio è accordato dalla legge in considerazione della causa del credito (art.2745 codice civile). La costituzione del privilegio può tuttavia della legge essere subordinata alla convenzione delle parti; può anche essere subordinata a particolari forme di pubblicità.

Tuttavia esistono due tipi di privilegi generale e speciale. Il privilegio generale cade su tutti i beni del debitore. Mentre il privilegio speciale cade su determinati beni, mobili o immobili. Il privilegio speciale è connotato da un vero e proprio carattere di realità attribuendo, oltre alla prelazione, il diritto di seguito. Si tratta di un privilegio che può esercitarsi anche in pregiudizio di diritti acquistati, da tersi posteriormente al sorgere di esso.

Caratteristiche patrimoniali specifiche, il pegno

Il pegno è un diritto reale che vincola un bene mobile a garanzia di un creditore (art. 2784). Oggetto di pegno possono essere i beni mobili o università di beni. Inoltre il pegno si costituisce tramite un contratto, che ha natura di contratto reale. Anche se la consegna della cosa al creditore o a un terzo designato dalle parti è obbligatoria.

Dunque il contratto di pegno è un vero e proprio contratto formale: richiede infatti la forma scritta e la data certa quando il credito garantito. Altro requisito essenziale è lo spossessamento per la nascita e il mantenimento del diritto di pegno e svolge una funzione di pubblicità.

La funzione svolta dallo spossessamento spiega perché il consegnatario, sia egli creditore o terzo, non può usare la cosa, né concederne ad altri il godimento, né darla a sua volta in pegno. Però se il creditore garantito non viene pagato, il creditore può far vendere la cosa, ovvero farsi assegnare in pagamento dal giudice la cosa o il credito ricevuti in pegno.

L’ipoteca e la sua pubblicità

L’ipoteca è un diritto reale che vincola un bene immobile a garanzia di un credito. Oggetto di ipoteca possono essere i beni immobili, i mobili registrati e le rendite di Stato. Mentre i caratteri dell’ipoteca sono la specialità l’indivisibilità. In altre parole sussiste per intero sopra tutti i beni vincolati, sopra ciascuno di loro. Ad esempio se un debito è stato in parte pagato, il diritto continua a gravare su tutti i beni ipotecati.

L’ipoteca si costituisce quando ci sono due elementi: il titolo e l’iscrizione in pubblici registri. L’iscrizione è una particolare forma di pubblicità in quando con essa, nasce l’ipoteca stessa. Ma per procedere all’iscrizione occorre uno specifico titolo. 

I tre tipi di ipoteca

Esistono tre tipi di ipoteca: legale, giudiziale e volontaria. L’ipoteca legale nasce in forza di una specifica previsione di legge che attribuisce a determinati creditori, se ricorrono certe condizioni, il diritto di iscrivere ipoteca. Esiste poi l’ipoteca giudiziale che si costituisce in forza di una sentenza. Questa condanna il debitore al pagamento di una somma di denaro o l’adempimento di una obbligazione.

Invece l’ipoteca volontaria nasce in forza di un contratto o di una dichiarazione unilaterale, redatti per atto pubblico o scrittura privata autenticata. Tuttavia per tutti i tipi di ipoteca occorre avere la pubblicità per la nascita. L’iscrizione va eseguita nei registri del luogo dove si trova il bene o si effettua per le diverse categorie di beni capaci di ipoteca, sui registri immobiliari o sui pubblici registri.

Ma come si estingue l’ipoteca?

In ordine all’estinzione occorre richiamare la distinzione tra iscrizione e titolo dell’ipoteca. Alcune cause di estinzione incidono sul titolo. Ciò avviene per l’estinzione del creditore garantito come per il perimento del bene, la rinuncia all’ipoteca o la vendita forzata del bene ipotecato.

Mentre altre cause di estinzione incidono sull’iscrizione. L’estinzione si verifica per il decorso del termine di vent’anni dall’iscrizione salva restando però l’innovazione. L’innovazione è la ripetizione della formalità dell’iscrizione effettuata dopo un certo tempo. Infine le garanzie patrimoniali specifiche sono molto simili, ma la principale differenza è che il pegno ha ad oggetto beni mobili, mentre l’ipoteca beni immobili, beni mobili registrati e le rendite dello Stato.

La garanzia patrimoniale generica e le sue caratteristiche

La garanzia patrimoniale generica è un elemento del diritto privato, perché riguarda il debitore e la sua responsabilità, ecco le caratteristiche.

Garanzia patrimoniale generica, la responsabilità

Il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Questo è il principio della responsabilità patrimoniale, come previsto dall’art.2740 del codice civile. Tutti i beni del debitore costituiscono la garanzia patrimoniale dei creditori.

Questo perché i creditori possono fare affidamento su tutto il patrimonio dell’obbligato, avendo facoltà di soddisfarsi su di esso qualora il debitore dovesse essere inadempiente, rispetto alle sue obbligazioni. Tuttavia è importante dire che non sono ammesse limitazioni della responsabilità al di fuori dei casi previsti dalla legge.

La parità di trattamento e le cause legittime di prelazione

Altra caratteristica della responsabilità patrimoniale è la parità di trattamento dei creditori. In altre parole tutti i creditori hanno uguale diritto di essere soddisfatti sui beni del debitore. Ma in caso di insufficienza del patrimonio a soddisfare tutti i debiti, i creditori subiranno perciò uguale perdita proporzionale. Anche se a dire il vero è una regola non assoluta.

Infatti esistono delle cause legittime di prelazione, cioè situazioni che attribuiscono a un creditore una preferenza. Ad esempio sono cause legittime di prelazione: il pegno, i privilegi e l’ipoteca. Mentre la legge appresta alcuni mezzi di conservazione dalla garanzia patrimoniale come: l’azione surrogatoria, revocatoria e il sequestro conservativo.

Le azioni di conservazione del patrimonio

Una veloce carrellata delle azioni di conservazione del patrimonio sono opportune. L’azione surrogatoria è il potere di surrogarsi cioè di sostituirsi al debitore nell’esercizio dei diritti che gli spettano verso i terzi. Tuttavia quando il soggetto che trascura di esercitare i propri diritti mette in pericolo il soddisfacimento dei creditori, la legge permette il potere surrogatorio. Tra questi:

  • inerzia del debitore che trascura i propri diritti, è sufficiente che vi sia un’inerzia oggettiva non rilevando i motivi di tale comportamento;
  • pregiudizio del creditore, deriva dal fatto che il rimanente patrimonio non rappresenta una sufficiente garanzia di adempimento;
  • diritti di credito o diritti potestativi che riguardano diritti verso una persona determinata che abbiano contenuto patrimoniale e non personali.

Garanzia patrimoniale generica, l’azione revocatoria

L’azione revocatoria è diretta a reagire contro un comportamento commissivo, contro gli atti con cui il debitore deteriora la propria situazione patrimoniale. Presupposti per l’azione revocatoria sono:

  • atto di disposizione, cioè un atto con cui il debitore modifichi in senso peggiorativo la sua condizione patrimoniale. Tra questi atti rientrano l’alienazione, la concessione di ipoteca e la remissione del debito;
  • il pregiudizio per il creditore che consiste nel fatto che il patrimonio rimanente è insufficiente a garantire il pagamento dei debiti;
  • la conoscenza del pregiudizio arrecato alle ragioni del credito da parte del debitore.

E’ sufficiente che il debitore sappia che con quell’atto di disposizione, il rimanente patrimonio non costituirà una sufficiente garanzia per i creditori. Pertanto occorre tutelare il terzo che ha contrattato con il debitore.

Infine rimane il sequestro conservativo. E’ un provvedimento preventivo e cautelare emesso dal giudice su istanza del creditore che ha fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito. A differenza dell’azione revocatoria, è un’azione preventiva. Per effetto del sequestro sorge un vincolo di indisponibilità che rende inefficaci verso il creditore le alienazioni e gli altri atti di disposizione dei beni sequestrati.