Gas dall’Algeria, dalla settimana prossima nuovi arrivi per l’Italia

Gas dall’Algeria per l’Italia a partire dalla settimana prossima. Ecco tutti i dettagli dell’annuncio che fa tirare un sospiro di sollievo.

Gas dall’Algeria, arrivano i rinforzi

Il gas sta diventando sempre più un problema per l’Italia, ma anche per tutta l’Eurozona. Mentre la Russia minaccia il blocco totale del suo gas, tutte le nazioni cercando di stringere nuovi accordi. E così anche l’Italia ha intensificato i suoi rapporti con l’Algeria. Quest’ultima ha infatti deciso di aumentare di altri 4 miliardi di metri cubi le esportazioni verso il nostro Paese.

Proprio a partire dalla prossima settimana arriverà questa ventata di respiro per il nostro Paese. Tuttavia i 2 miliardi supplementari saranno consegnati dalla compagnia nazionale Sonatrach direttamente ad Eni ed ad altri clienti italiani. Sonatrach è l’acronimo di Società Nazionale per la ricerca, la produzione, il trasporto, la trasformazione e la commercializzazione degli idrocarburi. E’ una società di stato algerina creata nel 1963 e che è una delle principali aziende petroliere al mondo, forse la più importante società per azioni africana.

Gas dall’Algeria, il comunicato stampa

L’annuncio arriva dall’agenzia di stampa algerina Aps. Dunque l’Algeria ha fornito all’Italia dall’inizio dell’anno circa 13.9 miliardi di metri cubi di metano. Tuttavia ha superato del 113% i volumi previsti. Ma non si fermerà qui, infatti conta di consegnare altri 6 miliardi mi metri cuni entro la fine del 2022.

E’ chiaro che questo annuncio rappresenta anche un maggior legame economico sia tra i due stati, Italia e Algeria, che tra le due aziende energetiche. Ma il problema energetico è stato il tema di molti colloqui tra il Presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, e il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. Pertanto c’è da aspettarsi altri accordi tra i due paesi, che potrebbero offrire per entrambi nuovi opportunità di crescita.

L’importanza del nuovo accordo tra i due Paesi

Secondo quanto riferito dal Ministero della Transizione ecologica e il Ministero degli Esteri, si tratta di un importante passo nella strategia del Governo. In particolare mette in sicurezza il Paese sugli approvvigionamenti di gas. Questo primo passo mette comunque una toppa alla crisi energetica innescata dalla Guerra tra Russia ed Ucraina.

Una crisi che potrebbe costare troppo al nostro Paese e la parola Austerity incombe sulle nostre teste. Perché se così non fosse, l’autunno sarà ancora più difficile di quello che si pensa. Al punto che è già stato presentato da Draghi un piano di emergenza straordinario da attivare in caso di ulteriori riduzioni delle forniture di gas dalla Russia. Ma il gas algerino potrebbe mettere in sicurezza, almeno per un pò, lo stato italiano.

 

 

 

Gas algerino, l’Italia trova l’accordo e cerca nuove collaborazioni

Gas algerino è una delle soluzioni trovate dall’Italia per sostituire le importazioni di gas russo. Ma si cercano anche altre soluzioni.

Gas algerino, Draghi vola in Algeria per firmare un importante accordo

Il premier italiano Mario Draghi è ad Algeri per incontrare il Presidente della Repubblica algerina Abdelmadjid Tebboune. Lo scopo è quello di firmare un accordo sul gas che possa incrementare le forniture di gas dal Paese che già rappresenta il 31% del nostro import. L’accordo è stato firmato da Eni e dall’azienda di Stato algerina Sonatrach alla presenza dei rappresentanti istituzionali dei relativi paesi.

Dunque saranno pompati circa 9 miliardi di metri cubi  attraverso il Mediterraneo per portare il gas in Italia. Prima in Sicilia a Mazara del Vallo e poi in tutta la Penisola. E così l’Algeria diventa il nostro primo importatore di gas, scansando al secondo posto la Russia. Oggi l’accordo firmato è un punto di forza per entrambi i Paesi. L’Italia che potrà garantire il gas necessario alla popolazione, soprattutto in vista del prossimo inverno e l’Algeria che incrementerà le sue vendite e la ricchezza nel proprio Paese.

Le parole del premier Draghi

L’accordo sigla una promessa fatta dal capo del governo, Mario Draghi. “Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi  sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre“- ha detto Draghi.  Inoltre Draghi aggiunge  che “il governo vuole difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto”. 

Tuttavia l’Italia e l’Algeria hanno stretto un accordo sul gas, ma anche sulle varie forme di energia alternative. Comunque sia si tenterà di potenziare al massimo il gasdotto, portando da 21 a 30 miliardi di metri cubi, entro il prossimo inverno. Un grande incremento di gas, ma del resto non si può più essere così dipendenti dalla Russia, che ha iniziato una guerra inutile. Del resto contro il caro bollette, anche in Italia si cercherà di aumentare la produzione di carburante già nei giacimenti in funzione.

Gas algerino, e anche altri accordi sulle risorse rinnovabili

Eppure l’accordo di oggi è solo l’inizio perché si sta parlando anche di idrogeno verde e di potenziare la produzione nazionale di energie alternative. Tuttavia in Algeria, il premier Draghi è accompagnato anche dal Ministro degli Esteri Di Maio, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e dell’amministratore delegato di Eni,  Claudio Descalzi.

Ma in realtà la delegazione italiana sarà lì anche per tentare altri accordi, sia in Congo che dovrebbe garantire 5 milioni e mezzo di gas. E poi ancora in Mozambico e in Angola. Però magari la transazione energetica italiana potrebbe portare il nostro paese ad avere maggiori posti di lavoro ed uscire da una crisi energetica senza pari.

“In Algeria ho firmato con il mio omologo Lamamra l’accordo che ci permetterà di aumentare la cooperazione tra i nostri Paesi e le forniture di gas per l’Italia. Continuiamo a lavorare senza sosta per la sicurezza energetica del nostro Paese, in primo luogo di famiglie e imprese”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.